La Gazzetta dello Sport

«Diversi, ma due prime punte rischiano di pestarsi i piedi»

- Vincenzo D’Angelo PIERLUIGI CASIRAGHI EX ATTACCANTE

● Pierluigi Casiraghi, crede che in questa Inter Lautaro Martinez e Mauro Icardi possano giocare insieme? «Devo essere sincero, oggi come oggi direi di no, poi con il tempo è chiaro che tutto può succedere. Ma in questo preciso momento della stagione non credo sia una soluzione facilmente percorribi­le. Intanto sono due prime punte che, con caratteris­tiche diverse, amano muoversi dentro l’area di rigore, essere vicini alla porta e cercare il gol. E questo inevitabil­mente porterebbe, seppur involontar­iamente, uno dei due a pestare i piedi all’altro. È per questo che penso che oggi non siano ancora pronti, poi chiarament­e con il lavoro tutto è migliorabi­le e se dovesse essere la soluzione ideale toccherà a Spalletti fare in modo che i due possano coesistere, garantendo l’equilibrio di squadra».

● Quindi crede che nel collaudato 4-2-3-1 non ci sia spazio per entrambi, malgrado in estate le prove di intesa sembravano positive?

«Con questo sistema di gioco è Icardi l’uomo chiave, il terminale offensivo perfetto. Lo ha dimostrato in questi anni: Mauro sa fare reparto da solo e probabilme­nte gioca anche meglio senza dover dividere spazio e occasioni da rete con qualcun altro. Però intanto può aiutare tantissimo Lautaro nell’inseriment­o. Martinez è giovane e deve crescere: un maestro come Icardi può aiutarlo molto in questa fase».

● La caccia al toto-somiglianz­a è partita da un po’. Secondo lei chi ricorda di più Lautaro? «Anche morfologic­amente ricorda il primo Tevez o Aguero. È una prima punta atipica, col baricentro basso e una grande forza nelle gambe. Protegge bene palla e dentro l’area ha i guizzi del grande attaccante. La Serie A saprà migliorarl­o. E il futuro è dalla sua parte».

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