E la Var sta muta
La Fiorentina va ma il rigore non c’è Atalanta furiosa
●Chiesa cerca l’impatto e cade: Valeri fischia senza rivedere l’azione. La moviola lo avrebbe smentito Veretout segna, nel finale raddoppia Biraghi
Finisce con Pioli e Gasperini che vengono divisi da alcuni inservienti. Le decisioni arbitrali e l’uso della Var continuano ad avvelenare il campionato. Stavolta nel mirino c’è il rigore concesso dal direttore di gara Valeri al 16’ del secondo tempo. Chiesa, dopo una bella fuga sulla corsia di sinistra, entra in area tagliando la strada a Toloi. L’attaccante viola dà la sensazione di rallentare volontariamente la corsa aspettando di essere «tamponato» dal difensore dell’Atalanta. Il contatto può anche esserci, ma non è calcio di rigore. Valeri indica il dischetto. Il gioco resta sospeso per quasi due minuti ed è incomprensibile che dalla Var non arrivi l’invito al direttore di gara di andare a rivedere l’azione al rallentatore. Valeri quasi certamente avrebbe cambiato idea evitando di commettere un errore che pesa come un macigno sul risultato finale. Invece sul dischetto va il francese Veretout che batte Gollini e regala alla Fiorentina una vittoria che la proietta in zona Champions. La rete del 2-0, che arriva a gara finita, la firma di Biraghi che sorprende Gollini con una punizione da fuori area che il portiere dell’Atalanta respinge in colpevole ritardo. In un primo momento Valeri non vede il gol. Ma la tecnologia stavolta gli viene in soccorso.
LE MOSSE DI GASP Il nervosismo di Gasperini (che però a mente fredda si è scusato con Pioli) si spiega anche con l’andamento di una gara che ha visto la Dea padrona del campo fino al rigore contestato. Il tecnico dell’Atalanta azzecca in partenza tutte le mosse piazzando Freuler nel ruolo di mezzala per infastidire Veretout e, soprattutto, spostando Gomez a destra per attaccare Biraghi. La Fiorentina non riesce a entrare in partita soffrendo il pressing alto degli avversari e le continue incursioni del
Papu. Che riesce spesso a garantire la superiorità numerica alla formazione di Gasperini. Il problema è che tanta supremazia produce poco o niente alla voce occasioni da gol. E questo è un dato che deve far riflettere il tecnico. Zapata si batte con generosità ma i suoi movimenti da punta vera chiudono le corsie agli abituali inserimenti dei centrocampisti.
In più pesa la mancanza del vero Ilicic, ieri al Franchi seduto in panchina per tutto l’incontro. La qualità dello sloveno è insostituibile negli ultimi trenta metri. E se in futuro l’Atalanta puntasse ancora una volta in attacco sulla coppia Gomez-Ilicic? Certo vorrebbe dire rinunciare a Zapata, che è stato l’investimento più oneroso nella storia della Dea.
NUOVO LEADER La Fiorentina sbanda, soffre ma resta in piedi aggrappata intorno a Veretout che sta prendendo sempre più confidenza nel ruolo di centrale di centrocampo. Pioli al 32’ sostituisce l’infortunato Benassi con Fernandes. Ma la squadra viola ha poche gambe e alcuni giocatori (Pjaca, Simeone e Gerson) avulsi dal gioco. Con un simile quadro la Fiorentina fatica anche a operare di rimessa. Il tema tattico non cambia in avvio di ripresa. Poi, il rigore trasformato da Veretout spariglia tutto. Gasperini risponde inserendo prima Rigoni e passando al 4-2-3-1 e dieci minuti dopo lanciando nella mischia Barrow e rischiando un 4-2-4. Pioli risponde proponendo un altro difensore (Laurini) e passando al 5-4-1. La Dea prova a sfondare il bunker viola. Cercando di trovare qualche spazio per affondare. Ma anche questo assalto finale produce solo un diagonale di Rigoni che termina di poco a lato (errore in uscita di Lafont) e una conclusione di Gomez respinta dal portiere francese. Eppure c’erano in campo tutte le punte a disposizione di Gasperini. Non è un inizio di stagione facile per la Dea che non partiva così male in campionato dal torneo 2009-10. Vola, invece, la Fiorentina. Che, dopo la delusione e le proteste di San Siro contro l’Inter, stavolta raccoglie più di quello che ha seminato. Resta la sensazione forte di un gruppo capace di restare aggrappato alla partita anche in una giornata in cui steccano diversi dei giocatori-base. Un segno di crescita. Grande protagonista il francese Veretout che ha trasformato un rigore pesante e ha retto da solo il peso del centrocampo. La Fiorentina ha trovato un nuovo leader. Un’altra buona notizia in un inizio di campionato che la squadra di Pioli, in estate, poteva solo sognare. E la sensazione è che la creatura dei Della Valle abbia ancora ampi margini di crescita.
LE CHIAVI Gasperini indovina tutte le mosse ma produce poche occasioni da gol
Pioli raccoglie più del meritato ma la sua squadra resta sempre in partita