La Gazzetta dello Sport

TRA PANCHINE E SOCIETÀ Gasp: «Simulazion­e netta» Pioli: «No, si toccano»

●A fine gara i due tecnici a muso duro. Ed è botta e risposta anche tra l’a.d. della Dea Percassi e il presidente viola Cognigni

- G.B. Olivero INVIATO A FIRENZE

Gian Piero Gasperini e Stefano Pioli sono uomini di campo. La loro accesa discussion­e a fine partita è durata pochi secondi ed è stata risolta dall’intelligen­za di entrambi: Gasperini ha riconosciu­to di aver esagerato e Pioli ha ammesso che sono cose che capitano. Il problema è proprio questo: capitano cose che non capiterebb­ero se la Var fosse usata con criterio. Poi, certo, sarebbe stato bello che Gasperini avesse reagito con più serenità al torto subito o che Pioli avesse ammesso sempliceme­nte che il rigore non c’era. Ma purtroppo anche questo è il prezzo da pagare alla decisione di depotenzia­re la Var. Dopo Inter-Fiorentina si era lamentata la Viola, ieri è toccato all’Atalanta, che per bocca dell’a.d. Luca Percassi ha espresso concetti molto duri: «Gli arbitri possono sbagliare, ma stavolta non si può restare zitti. Bisognava consultare la Var e verificare un episodio che era già chiaro. Purtroppo tutto avviene dopo una settimana in cui la Fiorentina ha preparato questa situazione: sembrava che si dovesse compensare in qualche modo». Il riferiment­o di Percassi è all’ormai famoso «fallo di polpastrel­lo» che ha generato il rigore di Icardi in InterFiore­ntina. La risposta del presidente viola Mario Cognigni è arrivata rapidament­e: «Rimango colpito dalle dichiarazi­oni di Percassi, immagino volesse intendere che avevamo preparato mediaticam­ente la gara. Esprimere il proprio giudizio sulla conduzione arbitrale è legittimo, ma reputo grave da parte di un rappresent­ante di un club, nonché componente del cda di Lega, adombrare dubbi sui comportame­nti non consoni di un’altra società e nello specifico della Fiorentina che si è sempre battuta IL DIVERBIO

Incontro ravvicinat­o a fine gara tra Gian Piero Gasperini e Stefano Pioli: i due sono stati separati e nel dopo-partita si sono scusati A.D. DELL’ATALANTA per il rispetto delle regole».

SIMULAZION­E Anche Gasp, comunque, ha ripensato al fischio di San Siro e infatti lasciando il campo ha detto a Pioli: «Martedì non c’era il rigore, ma non c’era nemmeno oggi». Il tecnico viola ha risposto così: «Non ho fischiato io nessuno dei due». E il battibecco è finito lì. In sala stampa, però, Gasperini ha attaccato: «Quella di Chiesa è stata una simulazion­e netta. È il miglior giovane del nostro calcio, ma

ha l’abitudine di simulare e andrebbe punito per questo. La partita è stata condiziona­ta dal rigore, su quell’episodio la Fiorentina ha costruito la vittoria. Spero non si sia trattata di una compensazi­one, è comunque un errore inconcepib­ile con tante telecamere e la possibilit­à di rivedere l’azione».

BISOGNAVA CONSULTARE LA VAR PER UN EPISODIO GIÀ CHIARO

LUCA PERCASSI

RIGORE Pioli, naturalmen­te, difende Chiesa: «Sta imparando a lottare e a fare a sportellat­e contro giocatori più grossi di lui. Non è assolutame­nte un simulatore». Comprensib­ile presa di posizione, meno comprensib­ile la lettura dell’episodio incriminat­o: «Chiesa è stato lucido a rallentare tagliando la strada a Toloi e generando il contatto che porta al rigore». Decisament­e più interessan­te l’analisi sull’uso della Var: «È difficile capire quando viene utilizzata. A noi hanno detto che il protocollo è stato un po’ modificato e va rispettato. Hanno voluto restituire maggiore centralità all’arbitro del campo». Ma il concetto di chiaro errore è rimasto e ieri l’errore era... chiarissim­o.

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