Piatek non si ferma più Urrà Genoa a Frosinone
●L’attaccante polacco, sempre più re del gol, con una doppietta stende i ciociari che si sbloccano ma non riescono a trovare il pari
Piatek, un monumento. Kouame, il suo piedistallo. E il Genoa, da ieri a quota 12 saldamente nella parte sinistra della classifica, si trasforma all’improvviso in una piccola galleria d’arte, dove poter ammirare i gol del polacco senza freni (all’ottavo acuto in Serie A da debuttante dopo appena 7 giornate) e gli assist (2) dell’ivoriano altruista con il compagno: sono le due espressioni più fulgide della multinazionale rossoblù a piegare il Frosinone prigioniero delle sue ingenuità difensive e dello scarso cinismo sottoporta, il cui gol ritrovato dopo ben 581’ non serve a evitare la sesta sconfitta e a puntellare la panchina di Longo, confermato ieri dal presidente Stirpe quantomeno fino alla trasferta di venerdì col Torino (in preallarme c’è Rastelli), mentre da oggi la squadra va ritiro punitivo fino a giovedì a Roma all’hotel Mancini.
CRACK E sono così sono i nuovi due gol di Krzysztof, belli da sembrare facili quando facili non lo sono per niente, a segnare stavolta la differenza con i ciociari e a consegnare al popolo rossoblù la prima vittoria esterna stagionale (dopo i k.o. con Sassuolo e Lazio), in fondo a una gara ben interpretata da Ballardini: cambi azzeccati e ripartenze veloci, invito a nozze per la gazzella Kouame e soprattutto per il primattore polacco, le cui prodezze non stupiscono più perché realizzate con disinvoltura, a riprova della padronanza dei propri mezzi e dell’autostima dell’attaccante che adesso eguaglia Higuain (2016/2017), già a segno in almeno 6 giornate di A consecutive. Costato appena 4 milioni, ne vale già 40: segnalato al presidente Preziosi durante una cena a Ibiza dall’entourage del procuratore Giuffrida, il ragazzo ha firmato 4 anni di contratto ma non ha clausola rescissoria. Chiaro che a gennaio si scatenerà l’asta per un profilo la cui percentuale realizzativa, 8 reti con 12 tiri nello specchio totali in 6 gare giocate, sintetizza anche la nuova filosofia di squadra: concretezza allo stato puro.
ZERO FRONZOLI Cioè quello che ci voleva per venire a capo di un Frosinone generoso, schierato da Longo con due trequartisti (Ciano e Campbell) dietro a Perica, ancora però in ritardo di condizione e sostituito dopo i primi 45’ da Ciofani, che tanto avrebbe voluto far gol per dedicarlo al figlio Oliver nato proprio ieri in mattinata. E invece la scena se la prende il solito Piatek con un destro violento dal limite dell’area e poi con un tap-in sul secondo assist di Kouame. I ciociari accusano il colpo durissimo inferto dai rossoblù - schierati stavolta col 3-4-1-2 -, ma prima dell’intervallo trovano un calcio di rigore (per effetto di un contrasto Perica-Spolli in area, l’argentino è in leggero ritardo) trasformato da Ciano e poi sprecano occasioni con lo stesso Ciofani e Salamon in un secondo tempo in cui soprattutto Zampano sgomma in libertà sulla fascia costringendo Ballardini a togliere Lazovic e a coprirsi di più con Zukanovic. Anche nel bilancio dei pali colpiti vincerà il Genoa 2-1 (due timbrati addirittura con un solo tiro da Kouame al 27’), altro messaggio forte contenuto in questa vittoria nel segno di Krzysztof.