Mercedes super e implacabile: Bottas sacrificato Hamilton lanciato
●A Sochi il team iridato pensa al Mondiale: vince Lewis su Valtteri “invitato” ad aiutarlo. Vettel con la Ferrari è 3° e ora insegue a -50
La Mercedes ha fatto bene a decidere la gara a tavolino? La risposta rischia di essere estremamente anti popolare nei nostri confini nazionali, ma è sì. Si potrà discutere all’infinito se una F.1 già mortificata da regole che spingono i piloti ai box anziché sfidarsi in pista (è successo sabato in un’imbarazzante Q2), possa «sostenere» anche certi ordini di scuderia senza perdere ulteriore appeal, ma dal punto di vista Mercedes, quanto deciso da Toto Wolff, James Allison e James Vowles, rispettivamente capo del team, direttore tecnico e responsabile della strategia, al giro 24 è ineccepibile.
PRECEDENTE Qualcuno ha evocato lo scandalo di Zeltweg 2002, quando Jean Todt ordinò a Rubens Barrichello di lasciar passare Michael Schumacher con l’ormai celeberrimo «Rubens, let him pass for the championship», dimenticandosi che quella era solo la 6a gara (non la sest’ultima) e che quella Ferrari non aveva rivali tanto da vincere 15 gare su 17.
STRATEGIA Questa Mercedes non ha la stessa s uperiorità. Sì, Hamilton ha colto il 3° successo di fila, il 5° nelle ultime 6 gare ma «abbiamo vinto delle corse perché loro hanno commesso errori o sono stati sfortunati», sottolinea Wolff. Anche qui a Sochi il divario di mezzo secondo della qualifica si è assottigliato al punto da consentire a Sebastian Vettel, una seconda chance per passare Lewis in gara dopo aver fallito l’assalto al via: «Avevamo studiato a tavolino come fare per non farci superare sul rettilineo — ha spiegato il capo Mercedes —, Valtteri doveva posizionarsi dopo lo scatto dalla parte di Lewis per trascinarlo».
E così ha fatto.
TENTATIVO Seb ci ha provato lo stesso e con Lewis è arrivato ruota a ruota alla curva 3, salvo poi accodarsi. Ma il suo distacco non ha mai superato i 3” e ciò ha reso possibile l’undercut. Merito del giro (il 14°) di rientro (1’57”) e dell’incertezza Mercedes che ha fatto rientrare Hamilton con un giro di ritardo. Così Lewis si è ritrovato dietro Vettel. Fosse rimasto così, la Mercedes non avrebbe potuto imporre ordini e forse Bottas avrebbe ricevuto per la seconda volta il premio del vincitore da Vladimir Putin. Ma per sua sfortuna Hamilton, sfruttando il grip garantito dalla gomma nuova appena montata, si è messo subito alle calcagna di Seb, il quale prima ha resistito con una manovra al limite sul lungo rettifilo verso la curva 2, ma poi, uscitone male, non ha più potuto resistere, con Lewis che si è preso così la rivincita di Spa. ORDINE Nel farlo, però, l’inglese ha sollecitato troppo le gomme e sulla posteriore sinistra si sono formate delle bolle. Un ottimo alibi per chiedere a Bottas di mettersi a protezione, invertendo la posizione con una manovra plateale. Timidamente, prima della bandiera a scacchi Bottas ha chiesto istruzioni sperando si ripetesse quanto avvenuto l’anno scorso in Ungheria, quando Lewis gli aveva ceduto il 3° posto, ma dai box hanno gelato le speranze. «Allora eravamo a metà stagione, qui siamo alle battute finali. Prendere questa decisione non mi ha fatto piacere, ho soppesato anche le conseguenze sull’immagine della Mercedes, ma preferisco passare per cattivo ragazzo che da idiota ad Abu Dhabi», ha detto Woff, assumendosi tutta la responsabilità.
RAGION DI SQUADRA «Non è il modo in cui avrei voluto vincere», ha ammesso Hamilton. «La differenza è che lui lotta per il campionato, io no. Questo risultato è ideale per il team, anche se non per me», ha aggiunto il finlandese. I 50 punti nella classifica piloti costituiscono davvero un bel vantaggio quando ne restano da assegnare 125. E per la Ferrari c’è pure il rischio che la Red Bull, rivitalizzata nelle ultime due corse, possa giocare un ruolo determinante: lo si è visto qui con la superlativa rimonta di Verstappen che da 19° ha chiuso 5° dietro Raikkonen, dopo aver condotto la gara per 24 giri.
LA CHIAVE Nell’attaccare il tedesco, Hamilton ha sollecitato troppo le gomme
Un ottimo alibi perché il finlandese lo proteggesse cedendo la posizione