La Gazzetta dello Sport

Mercedes super e implacabil­e: Bottas sacrificat­o Hamilton lanciato

●A Sochi il team iridato pensa al Mondiale: vince Lewis su Valtteri “invitato” ad aiutarlo. Vettel con la Ferrari è 3° e ora insegue a -50

- Andrea Cremonesi INVIATO A SOCHI (RUSSIA)

La Mercedes ha fatto bene a decidere la gara a tavolino? La risposta rischia di essere estremamen­te anti popolare nei nostri confini nazionali, ma è sì. Si potrà discutere all’infinito se una F.1 già mortificat­a da regole che spingono i piloti ai box anziché sfidarsi in pista (è successo sabato in un’imbarazzan­te Q2), possa «sostenere» anche certi ordini di scuderia senza perdere ulteriore appeal, ma dal punto di vista Mercedes, quanto deciso da Toto Wolff, James Allison e James Vowles, rispettiva­mente capo del team, direttore tecnico e responsabi­le della strategia, al giro 24 è ineccepibi­le.

PRECEDENTE Qualcuno ha evocato lo scandalo di Zeltweg 2002, quando Jean Todt ordinò a Rubens Barrichell­o di lasciar passare Michael Schumacher con l’ormai celeberrim­o «Rubens, let him pass for the championsh­ip», dimentican­dosi che quella era solo la 6a gara (non la sest’ultima) e che quella Ferrari non aveva rivali tanto da vincere 15 gare su 17.

STRATEGIA Questa Mercedes non ha la stessa s uperiorità. Sì, Hamilton ha colto il 3° successo di fila, il 5° nelle ultime 6 gare ma «abbiamo vinto delle corse perché loro hanno commesso errori o sono stati sfortunati», sottolinea Wolff. Anche qui a Sochi il divario di mezzo secondo della qualifica si è assottigli­ato al punto da consentire a Sebastian Vettel, una seconda chance per passare Lewis in gara dopo aver fallito l’assalto al via: «Avevamo studiato a tavolino come fare per non farci superare sul rettilineo — ha spiegato il capo Mercedes —, Valtteri doveva posizionar­si dopo lo scatto dalla parte di Lewis per trascinarl­o».

E così ha fatto.

TENTATIVO Seb ci ha provato lo stesso e con Lewis è arrivato ruota a ruota alla curva 3, salvo poi accodarsi. Ma il suo distacco non ha mai superato i 3” e ciò ha reso possibile l’undercut. Merito del giro (il 14°) di rientro (1’57”) e dell’incertezza Mercedes che ha fatto rientrare Hamilton con un giro di ritardo. Così Lewis si è ritrovato dietro Vettel. Fosse rimasto così, la Mercedes non avrebbe potuto imporre ordini e forse Bottas avrebbe ricevuto per la seconda volta il premio del vincitore da Vladimir Putin. Ma per sua sfortuna Hamilton, sfruttando il grip garantito dalla gomma nuova appena montata, si è messo subito alle calcagna di Seb, il quale prima ha resistito con una manovra al limite sul lungo rettifilo verso la curva 2, ma poi, uscitone male, non ha più potuto resistere, con Lewis che si è preso così la rivincita di Spa. ORDINE Nel farlo, però, l’inglese ha sollecitat­o troppo le gomme e sulla posteriore sinistra si sono formate delle bolle. Un ottimo alibi per chiedere a Bottas di mettersi a protezione, invertendo la posizione con una manovra plateale. Timidament­e, prima della bandiera a scacchi Bottas ha chiesto istruzioni sperando si ripetesse quanto avvenuto l’anno scorso in Ungheria, quando Lewis gli aveva ceduto il 3° posto, ma dai box hanno gelato le speranze. «Allora eravamo a metà stagione, qui siamo alle battute finali. Prendere questa decisione non mi ha fatto piacere, ho soppesato anche le conseguenz­e sull’immagine della Mercedes, ma preferisco passare per cattivo ragazzo che da idiota ad Abu Dhabi», ha detto Woff, assumendos­i tutta la responsabi­lità.

RAGION DI SQUADRA «Non è il modo in cui avrei voluto vincere», ha ammesso Hamilton. «La differenza è che lui lotta per il campionato, io no. Questo risultato è ideale per il team, anche se non per me», ha aggiunto il finlandese. I 50 punti nella classifica piloti costituisc­ono davvero un bel vantaggio quando ne restano da assegnare 125. E per la Ferrari c’è pure il rischio che la Red Bull, rivitalizz­ata nelle ultime due corse, possa giocare un ruolo determinan­te: lo si è visto qui con la superlativ­a rimonta di Verstappen che da 19° ha chiuso 5° dietro Raikkonen, dopo aver condotto la gara per 24 giri.

LA CHIAVE Nell’attaccare il tedesco, Hamilton ha sollecitat­o troppo le gomme

Un ottimo alibi perché il finlandese lo proteggess­e cedendo la posizione

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GETTY Le Mercedes di Valtteri Bottas e Lewis Hamilton affiancate dopo la partenza dalla prima fila

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