La Gazzetta dello Sport

Lewis felice a metà «Non avrei mai voluto vincere in questo modo»

●Wolff accetta le critiche ma ribatte: «E’ una sfida tirata, i punti vanno fatti quando si può, se alla fine ci mancassero direste che siamo idioti»

- INVIATO A SOCHI

Oggi in Mercedes si riguardera­nno la classifica e, pensando alle 5 gare che restano, si imbarchera­nno per il Giappone sollevati. Con 50 punti di vantaggio sulla Ferrari di Sebastian Vettel, la vita ti sorride. Eppure ieri, dopo la bandiera a scacchi, i volti dei protagonis­ti d’argento erano piuttosto tirati, di sorrisi se ne sono visti pochi. Perché? Al 25° giro a Valtteri Bottas è stato imposto di cedere la posizione a Lewis Hamilton, in difficoltà con le gomme e dunque da proteggere dall’assalto di Seb. Ma rispetto a quanto accaduto in Ungheria l’anno scorso, quando nel finale a Bottas fu consentito di recuperare la posizione, qui il lieto fine non c’è stato, via radio è arrivato al finlandese un pugno nello stomaco: «Valtteri, Lewis ha problemi di blistering alle gomme, mantenere la posizione, parleremo dopo la corsa». La posizione da mantenere era il secondo posto e dunque niente prima vittoria stagionale, una pugnalata alle spalle. Hamilton ha così intascato 25 punti pesantissi­mi. Ma un po’ insanguina­ti, e lo ha riconosciu­to: «Mai nella mia vita vorrei vincere le gare così, Valtteri è stato fantastico per tutto il weekend, non sono molti i compagni di squadra che avrebbero accettato».

DECISIONE E’ chiaro che quanto deciso prima della gara, il mantenimen­to delle posizioni, non sia stato rispettato. I team radio eloquenti e il viso di Bottas, appena sceso dall’auto, hanno evidenziat­o l’amarezza per una vittoria a tavolino. Per Hamilton è forse stata la conferenza stampa più imbarazzan­te, non gioire in pieno per una vittoria capita di rado: «Non mi avete sentito, ma quando mi è stato annunciato di passare, io ho solo chiesto di avvisare Valtteri di aumentare il passo, che avevo Seb alle spalle. Non sapevo quali fossero i piani per il finale. E’ difficile trovare le parole. Abbiamo dominato come team, doppietta e lavoro eccezional­e. Ma non vorrei mai vincere così».

PARLA BOTTAS E Bottas? Poche parole, tanta comprensib­ile frustrazio­ne: «Giornata dura per me – ha commentato – era difficile prevedere cosa sarebbe accaduto, ma Lewis è in lotta per il campionato, io no. E invertire la posizione non avrebbe cambiato i punti nel Mondiale costruttor­i. Quindi capisco». Ma che non dovesse finire così lo fa capire quando gli chiedono cosa fosse stato deciso prima della gara: «Non mi va di parlarne, ma c’è stata un po’ di confusione». Ma è in definitiva è stata la decisione giusta? «Inutile parlarne, per il team non ha fatto differenza, la differenza era che Lewis si sta giocando il titolo, io no». E allora è stato scontato chiedere qualche spiegazion­e al team principal Mercedes, Toto Wolff. «Credetemi, non è stato facile – ha detto l’austriaco – al mattino avevamo parlato e stabilito che in condizioni di normalità saremmo rimasti con Bottas davanti. Cosa ha cambiato tutto? Un piccolo errore, perché abbiamo perso la posizione con Hamilton durante il pit stop. Lewis dietro a Seb ha attaccato forte e le gomme hanno iniziato a degradarsi, lo ha sorpassato ma la Ferrari restava alle sue spalle, quindi abbiamo deciso che era meglio cambiare e avere Valtteri a protezione di Lewis. Non è stato bello, ma queste situazioni si sono viste molte altre volte». A chi gli ha poi chiesto se, consideran­do l’attuale forza della Mercedes, fosse necessario che Lewis avesse quei punti extra rispetto al secondo posto, Toto ha risposto scientific­o: «E se a Suzuka incappassi­mo in due ritiri? E se a fine campionato quei punti fossero decisivi? Ci dareste degli idioti per non aver fatto quello che abbiamo fatto oggi, i punti vanno presi quando è possibile prenderli, è un campionato molto tirato. Alla Ferrari è stato detto di tutto per come non avrebbe gestito bene la partenza di Monza. Noi che oggi (ieri; n.d.r.) invece abbiamo fatto un ragionamen­to, ci prendiamo la critica di poca sportività. Così è». Come dire: qualunque cosa avessimo deciso, non sarebbe andata bene.

LA CHIAVE Rispetto al finale del 2017 in Ungheria il favore qui non è stato restituito

Le Frecce d’argento così hanno allungato nella classifica piloti e tra i costruttor­i

 ?? LAPRESSE ?? Il direttore tecnico James Allison, 50 anni, si spiega con Bottas subito dopo la fine del GP
LAPRESSE Il direttore tecnico James Allison, 50 anni, si spiega con Bottas subito dopo la fine del GP

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy