«Il Triplete all’italiana? Sarebbe una magia...»
●Il serbo protagonista: «Per l’Eurolega invece bisogna fare un passo alla volta Importante stare a livello dei migliori»
Vlado Micov festeggia la sua seconda Supercoppa italiana e il titolo di Mvp con la sua solita aria flemmatica. Non fa proclami, è sempre in controllo, nel gioco e nelle parole. Il ruolo di leader silenzioso gli va a pennello anche se stavolta gli toccano i riflettori in sala stampa: «Abbiamo iniziato bene la stagione portando a casa il primo trofeo – attacca il jolly serbo –. È il migliore viatico per entrare nel clima del campionato e dell’Eurolega. La finale ha detto che siamo ancora i più forti ma Torino ci ha messo in difficoltà. Non è stato facile affrontare un squadra così atipica come quella di coach Brown, formata da giovani che corrono tanto e fanno bene il contropiede. Alla fine ha prevalso in nostro sistema. Troppi tiri da tre? Molti erano aperti e dovevamo prenderli. In Europa, soprattutto contro i grandi club, devi prendere quello che la difesa avversaria ti concede». Micov, fisico da ala alta e cervello da play («era il ruolo che coprivo da ragazzo, poi sono cresciuto molto in altezza e mi hanno spostato più vicino a canestro»), 33 anni senza sentirli («per fortuna in carriera non ho mai subìto infortuni importanti»), una carriera spesa lungo le strade di mezza Europa, in questa Milano è l’equilibratore che media il gioco sul perimetro e quello dentro l’area anche se adesso la sua vocazione è tirare e segnare da trepunti con la freddezza del chirurgo che opera a cuore aperto. «Già da ragazzo mi chiamavano “iceman”, uomo di ghiaccio, perché in campo non lascio trasparire emozioni. Mi sono ispirato a Dejan Bodiroga, il mio modello. Lui giocava 5 posizioni, il basket totale che piace a me, con la stessa efficienza».
PARAGONE Con lui e con i nuovi acquisti l’AX punta a fare il salto di qualità in Europa perché i successi in Italia sembrano scontati, come succede alla Juventus nel calcio. «Piano, il paragone ancora un regge perché la Juve in Serie A ammazza il campionato perdendo pochissime partite mentre noi l’anno scorso ne abbiamo lasciate 10, un’enormità – continua l’ex canturino che in carriera ha frequentato piazze nobili come Vitoria, Cska Mosca e Galatasaray –. Perciò siamo finiti secondi nella stagione regolare. Ecco, tanto per cominciare i nostri obiettivi sono migliorare il record in campionato e riscattare la brutta figura nella Coppa Italia 2017. Sarebbe magico realizzare il triplete dei titoli italiani, un’impresa che mai compiuta dal club. Certo, conosco la storia: l’Olimpia dei grandi McAdoo-D’Antoni-Meneghin fece il Grande Slam. Ma parliamo di 30 anni fa. Sono cambiati i tempi. La scalata in Eurolega deve avvenire facendo uno step alla volta, ricordiamoci che veniamo dal penultimo posto. Per noi sarebbe importante giocare al livello delle migliori. L’anno scorso a tratti ci siamo riusciti ma un po’ per gli infortuni e molto per mancanza di esperienza ad alto livello di molti giocatori non abbiamo avuto continuità. Quest’anno siamo più competitivi ed esperti». Micov ha vinto l’Eurocup, invece l’Eurolega lo ha sempre respinto. «Ci terrei a vincerla con Milano dove spero di chiudere la carriera. Il contratto è in scadenza ma qui sono mi sono ambientato benissimo. Inoltre sono da anni tifoso interista: Dejan Stankovic mi ha fatto diventare nerazzurro» Per noi uno come «iceman» Micov andrebbe firmato a vita.