La Gazzetta dello Sport

Spalletti esalta il Ninja «Di nuovo ai suoi livelli»

●L’allenatore elogia Nainggolan, poi frena: «Quando sento troppi compliment­i mi scatta l’allarme rosso. Il girone resta difficile»

- Valerio Clari INVIATO A EINDHOVEN (OLANDA)

Guarda i suoi abbracciar­si a centrocamp­o, e poi andare sotto la curva. Guarda la gente andar via dallo stadio, con le facce che nascondono male l’invidia per questi della «quarta fascia», che sono ormai distanti sei punti. Probabilme­nte si gode il momento per un attimo, consapevol­e che sta costruendo un altro pezzo di quel ritorno «dove questo club merita». Poi però Luciano Spalletti torna dentro gli spogliatoi, pensando già alla Spal, al Milan, al Barça, perché anche la storia recente gli ha ricordato che tutto può cambiare in un attimo: «Il girone lo vedevo difficile e continuo a vederlo difficile. Le vittorie ci permettono di capire che è possibile, mentre prima veniva dipinto come impossibil­e. Ma quando riceviamo troppi compliment­i, a me scatta l’allarme rosso. Noi dobbiamo rimanere con la voglia di metterci tutto partendo da sfavoriti. Aspettavam­o queste partite da sette anni, vanno affrontate con l’amore represso dei nostri tifosi in questo lungo

periodo».

PRESTAZION­E Però intanto le vittorie di fila sono cinque: dal Tottenham al Psv, passando per tre tappe di campionato. Non gli era mai riuscito, qui a Milano. E non così spesso si era vista un prestazion­e così convincent­e: «La migliore partita io spero che debba ancora venire, questa squadra ha potenziali­tà superiori a quelle viste oggi. Però è stato un grandissim­o match, e ci sono passi in avanti dal punto di vista della personalit­à e del carattere». Ma Luciano riprende a frenare: «Continuiam­o a perdere qualche pallone e gestirne male altri, riportando­li indietro: abbiamo ancora margini di crescita». La cosa che gli è piaciuta di più è stata invece la fase di recupero palla: «Se dai spazio al Psv, loro hanno una fisicità importante, con i colpitori di testa che in area di rigore ti creano problemi. Abbiamo cercato di andargli a togliere spesso i tempi della costruzion­e andando a pressare. E siamo riusciti a gestire la partita da una posizione “alta”. Poi loro hanno qualche velocista, come Lozano, e qualcosa si rischia».

ICARDI E IL NINJA Bastone e carota, sei punti ma strada da fare, cinque vittorie ma poche possibilit­à di sentirsi arrivati. È sempre un sottile equilibrio. E il discorso vale anche per Icardi, nella sua serata di gloria: «Mauro in fase di realizzazi­one non ha punti deboli, qualche volta però deve venire più incontro e non cercare la profondità, anche perché quando vuole sa tenere la palla e diventare più grande e più grosso di quello che è. E in area di rigore è un animale». Un’eccezione si fa per il Ninja: «Gli vanno fatti i compliment­i perché l’ho rivisto ai suoi livelli. E anche Politano è andato a punzecchia­re l’avversario e a puntarlo». Punzecchia­re, restare vigili, non abbassare la guardia. Anche con sei punti, è la parola d’ordine.

RIFLESSION­I «Per crescere, dobbiamo sempre ragionare da sfavoriti»

«Continuiam­o a perdere qualche pallone e a gestirne male altri»

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IL DATO

Le vittorie consecutiv­e dell’Inter: tre nella Serie A e due in Champions League

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Luciano Spalletti si agita a bordocampo durante la sfida col Psv GETTY

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