Spalletti esalta il Ninja «Di nuovo ai suoi livelli»
●L’allenatore elogia Nainggolan, poi frena: «Quando sento troppi complimenti mi scatta l’allarme rosso. Il girone resta difficile»
Guarda i suoi abbracciarsi a centrocampo, e poi andare sotto la curva. Guarda la gente andar via dallo stadio, con le facce che nascondono male l’invidia per questi della «quarta fascia», che sono ormai distanti sei punti. Probabilmente si gode il momento per un attimo, consapevole che sta costruendo un altro pezzo di quel ritorno «dove questo club merita». Poi però Luciano Spalletti torna dentro gli spogliatoi, pensando già alla Spal, al Milan, al Barça, perché anche la storia recente gli ha ricordato che tutto può cambiare in un attimo: «Il girone lo vedevo difficile e continuo a vederlo difficile. Le vittorie ci permettono di capire che è possibile, mentre prima veniva dipinto come impossibile. Ma quando riceviamo troppi complimenti, a me scatta l’allarme rosso. Noi dobbiamo rimanere con la voglia di metterci tutto partendo da sfavoriti. Aspettavamo queste partite da sette anni, vanno affrontate con l’amore represso dei nostri tifosi in questo lungo
periodo».
PRESTAZIONE Però intanto le vittorie di fila sono cinque: dal Tottenham al Psv, passando per tre tappe di campionato. Non gli era mai riuscito, qui a Milano. E non così spesso si era vista un prestazione così convincente: «La migliore partita io spero che debba ancora venire, questa squadra ha potenzialità superiori a quelle viste oggi. Però è stato un grandissimo match, e ci sono passi in avanti dal punto di vista della personalità e del carattere». Ma Luciano riprende a frenare: «Continuiamo a perdere qualche pallone e gestirne male altri, riportandoli indietro: abbiamo ancora margini di crescita». La cosa che gli è piaciuta di più è stata invece la fase di recupero palla: «Se dai spazio al Psv, loro hanno una fisicità importante, con i colpitori di testa che in area di rigore ti creano problemi. Abbiamo cercato di andargli a togliere spesso i tempi della costruzione andando a pressare. E siamo riusciti a gestire la partita da una posizione “alta”. Poi loro hanno qualche velocista, come Lozano, e qualcosa si rischia».
ICARDI E IL NINJA Bastone e carota, sei punti ma strada da fare, cinque vittorie ma poche possibilità di sentirsi arrivati. È sempre un sottile equilibrio. E il discorso vale anche per Icardi, nella sua serata di gloria: «Mauro in fase di realizzazione non ha punti deboli, qualche volta però deve venire più incontro e non cercare la profondità, anche perché quando vuole sa tenere la palla e diventare più grande e più grosso di quello che è. E in area di rigore è un animale». Un’eccezione si fa per il Ninja: «Gli vanno fatti i complimenti perché l’ho rivisto ai suoi livelli. E anche Politano è andato a punzecchiare l’avversario e a puntarlo». Punzecchiare, restare vigili, non abbassare la guardia. Anche con sei punti, è la parola d’ordine.
RIFLESSIONI «Per crescere, dobbiamo sempre ragionare da sfavoriti»
«Continuiamo a perdere qualche pallone e a gestirne male altri»
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IL DATO
Le vittorie consecutive dell’Inter: tre nella Serie A e due in Champions League