Da scartare l’ipotesi Marotta Ora Zhang sta bene così
È
come quel centravanti ufficialmente sul mercato, fisiologico accostarlo ai top club. Ma non tutto ciò che è verosimile è per forza di cose anche vero. Tra Beppe Marotta e Steven Zhang, prossimo presidente dell’Inter, non c’è matrimonio in programma. Almeno oggi. Ma non siamo neppure al fidanzamento ufficiale. Non trovano conferme le voci di un incontro tra i due, neppure di contatti fruttuosi per uno sbarco a Milano dell’ex dirigente della Juve. I fatti dicono che, per come è strutturata oggi la società nerazzurra, è complicato pensare di inserire una figura così forte, così centrale. Perché accada, dovrebbe cambiare - oltre agli uomini - la filosofia che sta accompagnando Zhang nell’avventura milanese.
MOTIVI Suning ha sempre scelto di lavorare con una struttura orizzontale e non verticale: più uomini a dirigere l’area economica e sportiva, dunque maggiore divisione dei compiti come accade oggi tra il d.s. Ausilio, il Cfoo Gardini e l’a.d. Antonello, piuttosto che una figura unica e accentratrice come nei fatti sarebbe Marotta (o un nome dello stesso peso specifico). Così ragiona Zhang, al netto di quanto l’ex juventino possa trovare stimolante l’idea di lavorare in un club con ampi margini di crescita come l’Inter. Crescita che però non prevede l’allargamento oltre i confini italiani: per quello era stato preso Walter Sabatini, ma l’idea di acquistare altri club stranieri non è più d’attualità. C’è poi l’aspetto economico: Marotta aveva stipendio non in linea con i parametri nerazzurri. E ai soldi stanno attenti tutti. Anche Zhang.