La Gazzetta dello Sport

Comanda Napoli Magia di Insigne: steso il Liverpool Ancelotti domina e vola in testa

●Delirio al San Paolo Azione da applausi e gol di Lorenzo al 90’. Ma tutta la gara è stata un capolavoro azzurro: i Reds non hanno mai tirato in porta Keita, che paura

- Luigi Garlando INVIATO A NAPOLI

Quando si scriverà la storia dell’allenatore Carlo Ancelotti, si racconterà di quella notte in cui prese Jurgen Klopp per un orecchio e lo portò dietro la lavagna. Perché la vittoria di ieri è stata il capolavoro di Re Carlo. Più della vittoria conta il come. Ha lasciato a 0 tiri in porta il Liverpool vice-campione d’Europa e non ha subito una sola ripartenza dalla macchina infernale di Salah-FirminoMan­é. Ha dominato le fasce che è il regno dei Reds. Callejon ha crossato da destra e Insigne ha segnato da sinistra. Ha cominciato prudente, per non regalare profondità a Klopp, e poi poco a poco ha spinto avanti il suo Napoli di cambio in cambio: Verdi, Mertens, Zielinski… Tutto perfetto. E perfetta è stata la squadra a eseguire. Allan un gigante. Insigne, ricoperto dalle critiche dopo Torino, è stato l’eroe dell’orgoglio all’ultimo respiro. La goleada subita dalla Stella Rossa a Parigi aumenta il rammarico dell’esordio di Belgrado. Ma il gol di Lorenzo trasfigura la classifica e il futuro del Napoli che andrà a casa di Neymar con altro cuore e altra immagine. Anche nel girone di ferro ora sanno cosa può fare la squadra di Ancelotti. Che ha battuto il Liverpool come non è riuscito a Sarri in Premier. Con Mario Rui, mica con Hazard.

FRECCE SPUNTATE Primo tempo triste come la corona di seggiolini rossi del San Paolo quasi deserta. Un tiro in porta in due. Il Napoli ha scelto una strategia prudente e il Liverpool ha accettato di non disturbarl­a. Ancelotti ha presentato due novità che un filo di ansia l’hanno generata: Maksimovic per Hysay in difesa, a destra; e Fabian Ruiz per Zielinski in mediana, a sinistra. L’ansia veniva dal sospetto che due muscolari come Maksimovic e Fabian Ruiz potessero vedere le streghe se attaccati in velocità dalle frecce Mané e Salah, il tesoro di Klopp. Ma un Liverpool pigro e sotto ritmo, pago di una gestione senza rischi e stranament­e falloso in appoggio, non è mai riuscito a valorizzar­e i suoi esterni, che sono come gli aquiloni: senza velocità non decollano. Firmino era la spia spenta di una macchina fuori servizio. Il brasiliano, si sa, è la chiave di tutto, perché arretra, crea spazi, detta la profondità alle frecce, si inserisce. Se Firmino tocca pochi palloni, non esiste il vero Liverpool. E infatti: 0 tiri in porta.

PIÙ NAPOLI Meglio il Napoli nella prima metà, che ha scelto la prudenza per non esporsi alle terribili ripartenze inglesi. Ma non si è limitato a quello. Ha attaccato con una idea precisa: tenere larghissim­i Callejon a destra e Mario Rui a sinistra (con Fabian Ruiz stretto), per affondare ai lati della mediana a tre inglese. L’unico tiro in porta arriva infatti da un’assistenza bassa di Mario Ruiz che Milik scarica sui guanti di Alisson (32’). Va catalogata come vera occasioneg­ol anche il diagonale di Insigne fuori di un amen (11’). E ciò basta per assegnare ai punti il primo round al Napoli. Su tutti Allan, commovente nell’interdizio­ne e nella ripartenza.

IL PUGNO DI CARLO Caricato dal buon primo tempo, il Napoli attacca con più convinzion­e nel secondo. Al suono del gong mette all’angolo il Liverpool. Milik inquieta Alisson dalla distanza (5’) e se Fabian Ruiz non ci mettesse una sterzata di troppo, con la porta in faccia… (13’). Il Liverpool, che

già non era in giornata, rientra turbato dalle notizie su Keita, sostituito al 19’ per una crisi respirator­ia e trasportat­o in ospedale. Si limita a tenere la faccia dietro ai guantoni e a sperare nel colpo d’incontro di Salah e Mané. Ma anche Ancelotti carica il pugno al 23’: Verdi e Mertens per Fabian Ruiz e Milik. Buoni cambi. Freschezza e velocità senza perdere equilibri.

I REDS BARCOLLANO E infatti eccolo il cazzottone di Carlo al 35’: Mario Rui da sinistra per Mertens: traversa! E cinque minuti prima Gomez aveva salvato sulla linea. Il grande Liverpool ora barcolla come un ubriaco. Basta una spinta. E arriva sul gong: meraviglio­so tracciante di Mertens per Callejon che assiste da destra. Insigne irrompe sul secondo palo e chiude in rete. Il San Paolo può impazzire. Ancelotti ha fatto un capolavoro, i suoi ragazzi pure. Il vento si porta via i foglietti di Sarri. Il futuro del Napoli nel girone della morte è meraviglio­samente vivo.

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Il gol di Lorenzo Insigne, 27 anni, al 90’

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