Juve Signora d’Europa Nessuno come lei Così ha superato la prova del nove
●Vincendo 9 gare giocate su 9, i bianconeri sono al top nel continente. Grazie a... 9 segreti
Al momento in Europa non esiste creatura più mostruosa: la Signora se la spassa mentre domina, terrorizza, fa razzia di vittorie. Numeri alla mano, la Juve è l’unica nei grandi campionati a non aver lasciato nemmeno una briciola a tavola. Per ora alcune big singhiozzano (Bayern e Real), altre sono al buio (United), altre ancora viaggiano spedite ma hanno avuto almeno una giornata storta (City, Psg). Ma nessuna ha raccolto il 100% dei punti. In basso a destra, tra Grecia e Cipro, ci sono le altre due squadre del continente che conoscono solo la vittoria (Panathinaikos e Ael Limassol), ma il paragone non può reggere. Allegri adesso punta al ciclo di 13 successi iniziali di fila del Milan ‘92-’93 e per ora ha superato la prova del 9. Come? Con 9 mostruose certezze. 1) CAFFEINA RONALDO Conta l’effetto eccitante più che il numero di gol: Cristiano Ronaldo è la caffeina che ha destato la Signora da ogni rischio sonno dopo sette anni di fatiche. Col portoghese è vietato addormentarsi: i tifosi sono in perenne eccitazione, i compagni in tensione. E i gol? Per ora sono appena tre, ma è consigliabile evitare scommesse contro: cresceranno, pure parecchio.
2) GIOSTRA DEL GOL C’è sempre un eroe, più o meno inatteso, che pianta la spada. Una volta Berna mette il fisico, un’altra Mandzu usa la testa, un’altra ancora Dybala fa qualcosa di sinistro: la Juve è un grande Luna Park, il gol una giostra su cui si sale a turno.
3) RIVOLTA PERMANENTE «La chiave è la semplicità», cinguetta Allegri dopo la Champions. Curioso: proprio lui, teorico della rivoluzione permanente. Sembra aver scelto la difesa a 4, poi ritira fuori dall’armadio i 3 centrali, usa Bernardeschi come passepartout, compone e scompone l’attacco. E alla fine il risultato non cambia: semplice, no?
4) BBC IN ONDA L’antenna prima o poi prenderà e in tv tornerà il vecchio canale: BBC a reti unificate, Barzagli, Bonucci e Chiellini insieme. In questo elenco non entra come soluzione tecnica – Allegri userà poco la vecchia linea – ma per l’importanza psicologica. Bonucci e Chiellini sono titolari garantiti, Barzagli resta un esempio in spogliatoio e una garanzia per missioni speciali in campo. Laggiù, dietro in mezzo, c’è ancora una Juve italiana, cattiva nel senso buono.
5) IN MEDIO STAT JUVE Pjanic, Matuidi e i fratelloni tedeschi sono il cuore della Juve. Nonostante i gol, forse sono i più sottovalutati. In fondo, quanti centrocampisti in Europa hanno più qualità di Pjanic? Quanti sono più duttili di Matuidi? Khedira ed Emre Can si somigliano fisicamente ma sono variazioni sul tema: più inserimenti e senso del gioco uno, più fisico l’altro. Il mix, finora, va alla grande.
6) ALI SPIEGATE Non s’era mai vista una Juve tanto «fasciata». Larga sugli esterni, ad ali spiegate verso la vittoria: Cancelo, tra i migliori finora, ha aggiunto un po’ di sana follia a destra. Per il resto, Alex Sandro ha ripreso un po’ di colore, Cuadrado sta crescendo e presto si rivedrà Spinazzola: a Cristiano non mancheranno i cross.
7) PANCHINA CHILOMETRICA Altra lezione imparata in questo mese e mezzo: la Juve ha la panchina più lunga d’Europa. Inizia a Kiev, sede dell’ultima finale di Champions, e finisce a Madrid, città della prossima. Barzagli, Benatia, Rugani, Emre Can o Khedira, Bentancur, Cuadrado, un paio di jolly a scelta in un mazzo con Douglas Costa, Dybala, Bernardeschi,
Mandzukic. Quasi troppo. Non per caso, Allegri trova soluzioni per tutti i gusti: cambi offensivi e conservativi.
8) SANTA PAZIENZA Calma, anzi «halma», ripete il toscano Max. A Torino non ci si esalta nelle vittorie e non ci si deprime quando qualcosa va storto. Ma, soprattutto, i nervi restano saldi nelle partite più scivolose: che sia Frosinone o Valencia, la Juventus sa che prima o poi riuscirà a sfondare. E che, a quel punto, basterà soltanto difendersi con ordine. Anzi, con calma.
9) SPAVENTOSA CREATURA In tutto questo, mai dimenticare il contesto, l’atmosfera. La Juve sembra vincere alcune partite prima del primo minuto: mette soggezione, scoraggia gli avversari, impaurisce. E se non è questa una caratteristica da grande squadra, le caratteristiche da grande squadra non esistono.