La Gazzetta dello Sport

E le altre big arrancano

United in crisi Licenziare Mou? Costa 20 milioni ●>ed Devils nel caos: Valencia mette «like» a un post anti-José. Pogba, rabbia e silenzi

- Stefano Boldrini INVIATO A MANCHESTER José Mourinho, 55 anni

Il numero dei nemici sta diventando un esercito: arruolate anche le forze dell’ordine. La polizia di Manchester smentisce infatti José Mourinho: «Non è vero che abbiamo negato la scorta del bus dall’hotel all’Old Trafford. Gli accordi erano altri». L’accerchiam­ento è completo. Mou è all’angolo del ring e boxa contro diversi avversari. I media, compresi quelli più moderati come il Times, lo spolpano giorno dopo giorno. I grandi ex dello United sparano bordate su bordate in tv, ultimo Paul Scholes, che martedì ha rivelato di essere sorpreso nel vedere lo Special One ancora al suo posto. Un discreto numero di giocatori ha preso le distanze. I bookmaker aggiornano di ora in ora le quote del suo esonero. POLVERIERA Un caos totale, dove capita anche che il capitano, l’ecuadorian­o Luis Antonio Valencia, metta un «like» a un messaggio su Instagram dal titolo «It’s time for Mourinho to go» e poche ore dopo arrivi la frettolosa marcia indietro del giocatore con la spiegazion­e «Non avevo capito». Strano: Valencia gioca in Inghilterr­a dal 2006 – tre stagioni al Wigan e dal 2009 allo United – e conosce bene la lingua. Pogba, invece, tace. Passando in zona mista, dopo lo 0-0 con il Valencia, ha detto: «Il club mi ha vietato di rilasciare interviste». Dal retrobotte­ga dell’hotel che ospita Mourinho dal 2016 ed è la sede del ritiro dei calciatori alla vigilia dei match casalinghi, filtra invece la notizia che durante la riunione tecnica di martedì pomeriggio il portoghese avrebbe alzato più volte la voce, richiamand­o i giocatori ai loro doveri. Non solo: il meeting, di solito della durata di 20’, sarebbe durato ben 45’. Questo spieghereb­be anche la partenza in ritardo del bus e il posticipo di cinque minuti del calcio d’inizio concesso dall’Uefa, che però ieri ha deferito il club. I giornali passano al setaccio tutto il possibile e immaginabi­le. Ieri circolava pure una foto di Mou che, a fine match, mostrava il dito mignolo alle telecamere. Non è un «vaffa» dichiarato, ma il senso del gesto era eloquente. Una situazione esplosiva, in cui

una voce isolata si schiera a favore di Mou, quella del belga Marouane Fellaini: «Non è vero che l’allenatore ha perso il contro dello spogliatoi­o, nessuno sta giocando contro». Fellaini è uno dei fedelissim­i del portoghese, uno di quelli che scalerebbe le montagne per lo Special One.

I DIRIGENTI La dirigenza ha preso atto dei fischi dell’Old Trafford dopo lo 0-0 con il Valencia e di un gioco che, al netto della reazione di pancia e della corsa, è il vero limite dello United. Mou rimprovera lacune tecniche, soprattutt­o tra i difensori, ma c’è chi fa notare come sia stato lui a pilotare il mercato dal 2016 a oggi. In questo quadro, non è davvero facile prendere una decisione. Licenziare Mou costerebbe 20 milioni di euro, arruolare Zidane comportere­bbe un altro bagno di sangue di denaro e la squadra è questa. Un rebus, ma non ci sono alternativ­e per Mou a questo punto: o «svolta», a cominciare dalla partita di sabato contro il Newcastle, oppure addio.

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