La Gazzetta dello Sport

Dybala tra i miti Sivori e Del Piero Paulo rinnova la leggenda Juve

●La tripletta in Champions dedicata al Cabezon, la benedizion­e via social di Ale: così la Joya segue la scia dei grandi 10 bianconeri

- Fabiana Della Valle

L’uomo che lo portò a Torino, convincend­olo a scegliere la Juventus invece del Milan, aveva visto subito un’affinità: «Per come si muove, per come gioca e per come si comporta in campo, mi ricorda Omar Sivori», disse Beppe Marotta due anni fa, uscendo dalla Dacia Arena, dove la Juventus giocherà sabato e dove Paulo Dybala aveva appena inventato un gol su punizione, facendone poi un altro su rigore. Se fosse ancora vivo, Sivori avrebbe compiuto 83 anni martedì e forse si sarebbe emozionato pure lui vedendo quel ragazzo con il ciuffo biondastro andarsene con il pallone della tripletta sotto il braccio dopo aver viziato il pubblico alla sua maniera, con traiettori­e da illusionis­ta.

«È stato bello segnare tre gol nel giorno del suo compleanno – ha detto Dybala a Uefa.com –. Sappiamo quello che rappresent­a lui per la Juventus, ma anche per il calcio italiano e mondiale». Sivori era l’idolo di papà Adolfo: ne tramandò il ricordo ai figli Mariano e Paulo e adesso sarebbe felice di vedere il piccolo di casa indossare e onorare la sacra dieci del mito argentino. Quella contro lo Young Boys è stata una serata da dieci, in tutti i sensi: assieme ai compliment­i dei compagni di squadra (da Bonucci a Pjanic e Cuadrado, in tanti gli hanno dedicato stories su Instagram) e all’applauso social della fidanzata Oriana, che ha guardato la partita in Argentina, sono arrivati anche quelli di un altro grande 10 bianconero, Alessandro Del Piero, per essere entrato nel ristretto club dei «triplettis­ti» in Champions League. Paulo lo ha ringraziat­o ricordando­gli una sfida sulle punizioni per beneficenz­a lanciata un anno fa.

Dybala nei colpi ricorda Sivori, che come lui arrivò alla Juventus a 21 anni. Anche Paulo è uomo di sinistro che usa il mancino a volte come strumento musicale, altre come arma da fuoco. Del Piero invece è destro, ma li accomuna il modo di calciare pulito e preciso, in particolar­e sulle punizioni, che lascia poco scampo al portiere. Quando l’estate scorsa ha deciso di mettersi sulle spalle l’onore ma anche la grossa responsabi­lità della dieci, ha fissato l’obiettivo di lasciare una traccia incancella­bile nella storia della Juventus, come i due predecesso­ri più amati. Dybala in tre stagioni ha già vinto come Sivori (tre scudetti e tre Coppe Italia) e ovviamente meno di Del Piero, che alla Juventus ha passato una vita intera. Ad Ale «invidia» soprattutt­o la Champions League e in Europa, dove ha già segnato reti importanti (vedi la doppietta al Barcellona e il gol al Tottenham), Paulo vuole diventare una costante, perché è solo così che si diventa veramente grandi. Con la tripletta Dybala ha raggiunto Mandzukic, finora miglior marcatore bianconero, a 4 gol. All’Udinese ha già segnato 7 volte, con 3 doppiette (tutte con la Juventus). Il sinistro è caldo e la rete su punizione manca ancora nel repertorio di inizio stagione.

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