La Gazzetta dello Sport

ROMA, VERONICA E IL CANE LEO LA VITA E’ QUI

DI FRANCESCO E IL SEGRETO DI LORENZO, CHE ADESSO VOLA: «PENSA IN VERTICALE» AMA I TATUAGGI, CURA POCO I SOCIAL, E HA UN FUTURO DA SCRIVERE

- Andrea Pugliese

Si dice che il calcio sia soprattutt­o una questione di testa. O, perlomeno, che sia la testa in alcuni frangenti a cambiare il destino di un calciatore. Di certo Lorenzo Pellegrini la sua, di testa, ora ce l’ha molto più libera di prima. E forse non è un caso che siano arrivate quelle due prestazion­i lì, giganti, contro Lazio e Viktoria Plzen. La scintilla è stato il gol di tacco nel derby, che gli ha permesso di buttarsi alle spalle qualche critica di troppo (a tratti pretestuos­a) ed un inizio di stagione nebuloso. Un po’ con la Roma, un po’ con la Nazionale. Quel gol, festeggiat­o con il gesto delle orecchie, gli ha permesso di sciogliers­i di mente e di far ritrovare alla Roma quel giocatore meraviglio­so che ha dimostrato poi di essere anche martedì sera, in Champions («Grande partita, ora continuiam­o così», ha detto ieri). Se poi abbia contributo in assoluto anche il cambio di modulo, è ancora da verificare del tutto. Di certo c’è che da trequartis­ta Lorenzo riempie di più la partita che da mezzala, attacca meglio gli spazi e sfrutta alla perfezione la sua idea di calcio: in verticale. «A Sassuolo ha fatto quasi sempre la mezzala, ma anche con il 4-2-3-1, da trequartis­ta, mi aveva dato risposte importanti – ha detto Di Francesco –. È bravo a cercare la palla alle spalle dei mediani, ha in testa l’idea della verticalit­à. E il gol gli ha dato quella sicurezza che prima non aveva».

Paradossal­mente, per Pellegrini quello da trequartis­ta è quasi un ritorno al passato. Nel vivaio, infatti, Lorenzo ha iniziato centravant­i, per poi arretrare e tornare davanti quasi come un elastico. A metterlo per primo davanti alla difesa fu Vincenzo Montella, nei Giovanissi­mi, poi De Rossi in Primavera lo spostò a fare la mezzala e ora Di Francesco l’ha alzato ancora un po’ di più, da trequartis­ta. E forse è anche per questo che Pellegrini è un giocatore versatile, i ruoli del centrocamp­o li ha fatti un po’ tutti.

I LUOGHI Quello che un po’ aveva fatto male a Lorenzo negli ultimi tempi era qualche critica di troppo. Da romani e romanista ci soffriva, ora la testa lo aiuta anche in questo. Le gioie del derby le ha vissute a casa sua, a Casal Palocco, dove è andato a vivere da poco più di un mese, lasciando la casa del Torrino (zona Eur). Lorenzo, però, è cresciuto dall’altra parte di Roma, a Cinecittà, dove ancora oggi ci sono alcuni dei suoi affetti più cari. Anche se poi Roma la vive in pieno un po’ ovunque: da Testaccio (dove si riunisce con i suoi agenti) a Ostia, dove si gode il mare con la moglie Veronica. LA FAMIGLIA Già, perché poi la vera serenità di Pellegrini oggi si chiama proprio Veronica, la moglie che ha sposato il 22 maggio nella chiesa di San Giovanni e Paolo, al Celio, ad un passo dal Colosseo. E proprio lì, davanti al simbolo di Roma, Lorenzo e Veronica hanno prima festeggiat­o la proposta di matrimonio (fatta a casa, con una bella coreografi­a piena di palloncini) e poi fatto le foto matrimonia­le. Del resto, con Veronica stanno insieme da 7 anni e si sono conosciuti in un momento difficilis­simo dell’adolescenz­a di Pellegrini, quando giocava negli Allievi e per un periodo fu fermato per un problema cardiaco. A dargli la forza per ripartire arrivò proprio Veronica, il cui volto Lorenzo se l’è fatto poi tatuare su di un braccio. Lei e Leo, il bulldog francese che ha partecipat­o anche al matrimonio,

sono tutta la sua vita.

LA CLAUSOLA Ed in un calcio che vede impazzire valori e valutazion­i, l’ultimo Pellegrini – quello meraviglio­so ammirato con Lazio e Plzen – è destinato a riattirare le attenzioni di molti club europei. Con l’Atalanta, all’Olimpico, c’erano gli emissari dello United a vederlo, ma quello era tutt’altro giocatore. Quello attuale (Pellegrini rinnoverà a breve il contratto con la Nike fino al 2024) ha pochi followers (260mila su instagram e 18mila su twitter) una clausola rescissori­a di 30 milioni che vale fino al 2021, il penultimo anno di contratto. Clausola biennale, tra l’altro, con un pagamento di 15+15. Insomma, quanto basta per stuzzicare gli appetiti internazio­nali. Di certo, però, la Roma non in questo momento non vuole perderlo. E anche Lorenzo a lasciare Roma non ci pensa neanche. Se poi dovesse continuare a giocare così...

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