Sorpresa Higuain È già il momento Il Milan si arma col suo cecchino
● Gattuso ritrova il Pipa dall’inizio prima del previsto: «Dobbiamo sfruttarlo al massimo, ma non siamo Gonzalo-dipendenti. Ora serve continuità. Il nostro è un girone da Champions»
Igiocatori hanno parlato di svolta, lui invece preferisce la parola continuità. Qualcuno riflette sul fatto che la difesa dei greci è complicata da superare e lui indica l’attacco come maggiore punto di forza. Qualcun altro gli chiede lumi – praticamente una conferma – sull’impiego di Cutrone e lui replica: «Magari domani (oggi,
ndr) potrebbe giocare Higuain, chi lo sa». Rino Gattuso ha passato parte della conferenza di vigilia a fare il bastian contrario – col sorriso sulle labbra, s’intende –, ma nell’ultimo concetto ha dato la vera notizia di giornata, buttandola in pasto ai media in un modo sufficientemente buffo da non risultare credibile, lì per lì. E invece era tutto vero. Il Pipa ha svolto assieme alla squadra anche la rifinitura, si sente bene e quindi Rino ha deciso di rimetterlo in pista dal primo minuto.
SENSAZIONI
È indubbiamente una sorpresa, se è vero che non più tardi di tre giorni fa, all’interno di Milanello, un po’ tutti faticavano a capire i tempi di recupero dell’argentino. Della serie: forse sarà okay col Chievo, o magari torna arruolabile con l’Olympiacos, ma al massimo per la panchina. Una vecchia cicatrice che si infiamma è roba da prendere con le pinze, poi. Come ha detto la scorsa settimana lo stesso allenatore, se ci si fa sedurre dalla fretta si rischiano guai seri per due o tre mesi. Molto, ovviamente, è dipeso dalle sensazioni di Gonzalo, oltre al responso dei medici: lui appartiene a quella schiera di giocatori che si trattengono in infermeria di rado, quindi era importante pure il responso personale. Evidentemente positivo, tanto da indurre Gattuso a rimettere al centro dell’attacco il titolare della cattedra.
TERMOMETRO Acquistano così un ampissimo senso le riflessioni del tecnico sul Pipa, che sul momento parevano considerazioni generali: «Dobbiamo capire come sfruttarlo al massimo, essere bravi noi a sbagliare il meno possibile e a leggere i suoi movimenti. In realtà non ho mai pensato che senza di lui fosse un problema enorme, non siamo Higuain-dipendenti, ma devo dire che, al di là del calciatore, è uno che si fa voler bene. E’ sempre sorridente, fa restare in alto il termometro dello spogliatoio». A restare alto sarà anche il termometro in campo, dal momento che Higuain è stato decisivo in quattro delle cinque partite giocate e già da settimane è indiscutibilmente il leader del gruppo. Per quanto riguarda l’Europa League, magari non somiglierà al salotto di casa sua come la Champions, ma i numeri non sono affatto male: 11 gol in 24 apparizioni, con 7 reti e 2 assist nelle ultime 12 presenze.
GRUPPO CHAMPIONS Verrebbe da dire che questo è uno dei motivi principali per cui ieri Gattuso è apparso piuttosto sereno, ma sarebbe una spiegazione riduttiva. In realtà a Milanello si respirava ancora l’aria buona del poker servito a Reggio Emilia, che non fa certamente scomparire di colpo tutti i problemi, ma dà una grande mano a squadra e allenatore. «Ho sempre detto che non era tutto da buttare via – riflette Rino –. Ovviamente dobbiamo migliorare come collettivo, e anche se esprimiamo un buon calcio serve trovare solidità e mentalità, soprattutto in fase di non possesso. Di certo il nostro è un girone che non ha nulla da invidiare a un gruppo di Champions».
LE PAROLE
Il tecnico: «Ho sempre detto che non era tutto da buttare via»
«Servono più solidità e mentalità, ma esprimiamo un buon calcio»