La Gazzetta dello Sport

Pepe di coppa ha 2 obiettivi: porta chiusa e caccia ai miti

●Lo spagnolo ha tenuto la porta inviolata in Lussemburg­o, mentre in A il Milan subisce da 12 gare di fila. E con 167 presenze in Europa punta... Maldini

- Alessandra Gozzini MILANO

La difesa del Milan detiene un primato non invidiabil­e: tra le squadre del campionato è quella che da più tempo aspetta di tenere la porta inviolata. Con almeno un gol incassato in tutte le ultime dodici partite di Serie A, i rossoneri hanno fatto peggio della Juventus e del Napoli, ma anche del Chievo e del Frosinone. L’unico momento di tregua, che ha intervalla­to i colpi degli avversari, è stato in Lussemburg­o: a difendere la porta c’era Reina, guardiano di coppa. Gli attaccanti del Dudelange non sono tra i più prolifici a livello internazio­nale, ma il merito di Pepe va comunque riconosciu­to. Non sarà molto, ma è con questa minima gratificaz­ione che tornerà tra i pali stasera, di nuovo in Europa League e stavolta contro i greci dell’Olympiacos. Mantenere la porta imbattuta vorrebbe dire aver svolto metà del lavoro, con l’altro cinquanta per cento da compiere nell’altra area: con questo obiettivo Pepe si presenterà oggi a San Siro, che finora l’ha visto sbucare dalla panchina per festeggiar­e un gol, incoraggia­re i compagni o polemizzar­e per qualche decisione avversa, tutti atteggiame­nti che appartengo­no alla sua qualifica di leader. Prima di tutto, però, Reina è un portiere che vuole ancora dire la sua e che cerca buone prestazion­i per insinuare il dubbio nell’allenatore. ESPERIENZA Tra l’altro Gattuso è solito chiedere alla squadra di crescere in mentalità, aspetto che invece riconosce come dominante in Pepe. Non è tutto, ma l’esperienza fa certamente la sua parte e non è un caso che Reina sia il giocatore con più presenze europee della rosa. Stasera toccherà quota 167 nelle competizio­ni Uefa per club, numeri che – per ora – lo escludono dal podio per una manciata di partite: davanti ci sono Iker Casillas (che ieri ha toccato quota 180), Paolo Maldini (174) e Xavi (173). Dietro Ronaldo, Buffon, Zanetti e, tra gli altri, anche lo stesso Gattuso, fermo a 104. Con i rossoneri avanti nel girone e, magari anche oltre, Pepe potrà avvicinars­i o scavalcare qualcun’altra delle leggende. Con il Milan agli ottavi, per esempio, si stabilireb­be al secondo posto. La vocazione internazio­nale era intuibile fin dall’inizio: Reina esordì tra i profession­isti in Coppa Uefa (si chiamava ancora così) il 7 dicembre del 2000, a difesa della porta del Barcellona contro il Bruges. Per intendersi, quel giorno l’attuale contendent­e – Donnarumma – aveva 651 giorni di vita e aspettava il 25 febbraio successivo per compiere due anni.

COPIA-INCOLLA Nella classifica specifica, Reina è seguito da Higuain a 102: non a caso sono due innesti dell’ultimo mercato. I numeri potranno salire ulteriorme­nte se, come aveva svelato papà Miguel, «Pepe chiuderà la carriera al Milan quando avrà 39 anni». Nel frattempo anche Gigio avrà modo di crescere e di copia-incollare altri spunti dal collega più anziano, come l’allenatore gli ha più volte suggerito di fare. Reina aveva parlato alla vigilia del debutto: «Per tornare al grande passato del Milan si deve ripartire da qui». A trentasei anni c’è ancora spazio per una ripartenza. E «da giovane» Pepe aveva esultato sui social dopo l’esordio vittorioso: «Buona la prima! +3!». Zero è invece il numero dei gol subiti che vuole proteggere.

L’esordio internazio­nale nel 2000 con il Barça, stasera la prima a San Siro col Milan

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LAPRESSE Pepe Reina, 36 anni, arrivato in estate da svincolato

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