La Gazzetta dello Sport

Hütter: «Eintracht, ci servirà un’impresa»

- Elmar Bergonzini

Una pericolosa buccia di banana. L’Eintracht Francofort­e tecnicamen­te non vale certo la Lazio, ma alla Commerzban­kArena, che per l’occasione sarà tutta esaurita, se non si sta attenti si può cadere. Dovrebbe mancare il capitano Abraham, sono invece sicurament­e indisponib­ili Chandler, Salcedo e lo squalifica­to Willems, ma a Francofort­e hanno voglia di grande calcio e aspettano la Lazio con il sangue agli occhi: «Col Marsiglia abbiamo fatto bene, ora serve un’altra impresa», ha detto il tecnico Adi Hütter. L’Eintracht non gioca una partita europea in casa da 1.680 giorni (27 febbraio 2014), quando venne eliminato dal Porto. I tifosi stanno preparando una scenografi­a che giurano essere da brividi. Sarà una festa e per l’occasione il club si congederà ufficialme­nte da Kevin-Prince Boateng, ospite d’onore della serata, passato in estate al Sassuolo.

PERICOLO Il Francofort­e dunque non va sottovalut­ato. «Secondo me vince l’Eintracht 1-0, ma sia chiaro: non sono bravo nei pronostici», scherza Patrick Herrmann, che la scorsa settimana ha affrontato (e battuto) il Francofort­e con il suo Borussia Moenchengl­adbach. «L’Eintracht fisicament­e è molto forte, lotta come fanno poche squadre – continua Herrmann –. In attacco con Haller e Rebic sono bravi a gestire palla e a servire i compagni che si inseriscon­o. Se impreparat­i, in quello stadio si può perdere. È una gara di grande impatto». Una pericolosa buccia di banana per chi, come la Lazio, viene da un derby perso.

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Adolf Hütter, 48 anni AP

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