Rivoluzione Inzaghi «Lazio, ora riparti e cancella il derby»
●Non solo turnover: Correa, Caicedo e Badelj in campo per conquistare un posto da titolare
Più che turnover è una «rivoluzione gentile». Nel senso che viene varata per l’Europa League e quindi camuffata da rotazione campionato-coppa, ma è qualcosa di molto più ampio e significativo. Sì, la Lazio cambia. Ufficialmente per far rifiatare i titolari, in realtà per trovare volti nuovi e soluzioni diverse che rianimino una squadra che, al netto dei risultati ottenuti, ha mostrato una costante: l’eccessivo rilassamento. Che le ha fatto pagare dazio negli scontri con le grandi (da ultimo il derby, in precedenza con Napoli e Juve) e che non le ha impedito di vincere con le squadre più piccole (5 su 5), ma senza mai entusiasmare davvero, con la sola eccezione del match con il Genoa.
GLI EMERGENTI E allora si cambia, prima che sia troppo tardi. A Francoforte, per la seconda giornata del girone eliminatorio di Europa League, spazio a chi finora ha giocato meno. Nella Lazio dello scorso anno si sarebbero tranquillamente definite riserve. Quest’anno sono invece alternative molto più credibili. E pronte a sfruttare l’occasione per trovare un posto al sole pure in campionato. È il caso, per esempio, di Joaquin Correa. Spezzoni di gara sempre interessanti i suoi e poi, nell’unica giocata da titolare (a Udine) un gol pazzesco e decisivo. Stasera sarà di nuovo titolare per il debutto assoluto in Europa League. Alla prima ● I gol di Joaquin Correa con i club italiani: ne aveva segnati 3 con la maglia della Samp nella Serie A 2015-16, più uno con la Lazio in questa stagione
giornata era squalificato e con il Siviglia, nelle scorse stagioni, ha giocato solo in Champions (13 presenze e 2 gol). Con Luis Alberto che pare la copia sbiadita della scorsa stagione, l’argentino può scalare velocemente le gerarchie. Dovrà però guardarsi dalla concorrenza di Caicedo, che stasera sarà suo compagno in attacco. Pure l’ecuadoriano scalpita (a ragione): ha già dato segnali importanti in coppa contro l’Apollon e in campionato contro il Genoa. A centrocampo sono invece Badelj, Murgia e Durmisi a prendere la rincorsa. Hanno motivazioni da vendere e una freschezza che può fare solo bene a Inzaghi. Che medita di lanciare pure Berisha, finalmente pronto dopo un calvario durato oltre due mesi («non vedo l’ora di ricominciare, voglio essere utile», dice il kosovaro, che stasera partirà dalla panchina per poi essere sganciato a gara in corso).
DERBY DA CANCELLARE Per tutti sarà un esame davvero probante. «Perché - spiega Inzaghi - l’Eintracht è una squadra tosta, capace di soffiare al Bayern la coppa di Germania la scorsa stagione e di vincere a Marsiglia nel primo turno di Europa League. E poi giocheremo in uno stadio da 50 mila posti completamente esaurito». Ma non tutti i mali vengono per nuocere. Un avversario temibile e un ambiente infuocato sono il modo migliore per archiviare in fretta un derby finito male. «Siamo tutti ancora molto arrabbiati - ammette l’allenatore - perché sappiamo cosa significhi perdere un derby a Roma. Abbiamo sbagliato l’atteggiamento e il primo responsabile sono io. I giocatori hanno fatto un esame di coscienza e sono pronti a ripartire. È quello che dobbiamo fare, mettendoci alle spalle il k.o. con la Roma».
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