Il gran ballo dei debuttanti Diop: «Sassari per crescere»
●L’italo-senegalese, via da casa da 5 anni, guida la pattuglia promossa dall’A-2 «Coach Esposito si arrabbia tanto, ma è giusto così: mi tratta come un figlio»
Tutti pronti al grande salto. C’è chi ha quasi trent’anni come Williams Mosley di Trieste, chi 20 come Andrea Mezzanotte che con la sua Trento in Supercoppa ha giocato 20’ (e ieri era in quintetto in Eurocup) e chi come Ousmane Diop si trova ad essere il più giovane di coloro che dalla A-2 sono pronti al gran ballo dei debuttanti nella massima serie. Sassari, in estate, ha prelevato l’italo-senegalese da Udine facendogli firmare un quadriennale, a testimonianza della volontà di farne, tra qualche anno, un giocatore di alto livello. Alto 2.05, nato a Rufisque nella regione del Dakar in Senegal, per Diop il basket ha significato da piccolo solo partitelle con gli amici, spesso a piedi scalzi. Prima della telefonata-invito del cugino (è il 2013) che già viveva in Italia: «Il basket ti piace tanto, perché non vieni qui? Vedrai che ti troverai bene».
TALENTO Ousmane non ha titubanze. Arriva in un club udinese, la Virtus Feletto, che lo fa crescere nelle giovanili, mentre l’Apu Udine è invece la società che ne valorizzerà il talento portandolo a giocare in A-2 minuti importanti e facendolo conoscere al grande pubblico. Tra i due club è sorta, col tempo, più di una diatriba per problemi economici, con una brutta storia di minacce venuta alla ribalta lo scorso anno a proposito dell’utilizzo di Diop nelle giovanili del Feletto. Ma tutto questo appartiene al passato, ora Ousmane si gode la Sardegna e i suoi primi mesi a Sassari: «Sono capitato in un posto incantevole – racconta –: in Senegal vivevo a cinque minuti dal mare, la mia passione. Ecco, la Sardegna ricorda molto il mio Senegal: clima super, ma soprattutto non fa mai freddo. E io finora in Italia sono stato in zone abbastanza fredde...». SCIOCCHEZZA In estate si è diplomato all’Ipsia Mattioni di Cividale del Friuli. «Sono operatore di impianti termoidraulici – specifica –, non è stato facile arrivare al diploma, ma ci sono riuscito e sono molto contento. Se continuerò gli studi? Per il momento no, diciamo che quest’anno vorrei provare a pensare basket per 24 ore al giorno, devo sfruttare la possibilità che mi ha offerto Sassari anche se so di essere molto giovane. E poi non posso deludere il mio coach: come si arrabbia, oh, quando faccio qualche sciocchezza. Ma è giusto così, se lo può permettere, l’ho capito in pochissimo tempo che conosce il gioco e sa bene come intervenire per aiutarti a fare sempre meglio».
TIRO Il coach in questione è Enzino Esposito, da quest’anno sulla panchina sassarese. «Mi considera come un figlio e io so che quando si arrabbia è solo per il mio bene. Faccio spesso allenamenti individuali con lui: martedì per esempio nel nostro giorno di riposo tutti e due eravamo lo stesso al palazzetto a lavorare. Cura i fondamentali, con particolare attenzione al tiro. In precampionato mi ha utilizzato tanto, sorprendendo anche me, anche contro squadre come il Fenerbahce che finora avevo visto solo in televisione in Eurolega. Il mio ruolo è il quattro, l’ala grande. Il coach sostiene che per giocare da centro devo avere molto più tiro da fuori in modo da diventare uno “fastidioso”».
SOGNO NBA Ousmane ha i sogni di ogni ragazzo della sua età. «Vorrei andare nella Nba, passando per tanti campionati europei di buon livello – spiega –. Non ho intenzione di andare in qualche università americana, tanto oggi se sei forte se ne accorgono ovunque». E poi c’è la famiglia. «Mi manca tanto, sono cinque anni che non vedo i miei genitori, mio fratello e le mie cinque sorelle. Papà non mi ha mai visto giocare a basket, sa che sono un giovane promettente ma nulla di più. La mamma invece dice sempre che spera un giorno di vedermi giocare con la maglia del Senegal. È anche il mio sogno, dico la verità, e farò di tutto per riuscire al più presto a conquistare una convocazione. Intanto, finalmente la prossima estate tornerò a casa per abbracciare la mia famiglia. Farò una specie di conto alla rovescia, nel frattempo lavorerò duro per diventare un giocatore migliore. Anzi, “fastidioso”».
19.4
IL NUMERO
I minuti di media sul parquet di Diop nella scorsa stagione con la maglia di Udine nella regular season
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IL NUMERO Gli anni di contratto che Diop ha firmato in estate con la società sarda