La Gazzetta dello Sport

INTER EURO STAR

Nainggolan e Icardi firmano il colpo a Eindhoven (2-1): nerazzurri a punteggio pieno col Barcellona La qualificaz­ione ora è più vicina

- Fabio Licari INVIATO A EINDHOVEN (OLANDA)

Equando l’Inter giocherà davvero bene che cosa succederà? Per il momento vince, siamo alla quinta di fila (dal Tottenham al Psv più le tre di campionato), crea occasioni e soprattutt­o mette una serissima ipoteca sulla qualificaz­ione. Affermando una superiorit­à indiscutib­ile sul Psv, come fanno le grandi: non era scontato di questi tempi, invece alla lunga s’è visto chi era più forte, pur rischiando oltre il dovuto. Non poteva chiedere di più Spalletti. La stagione sembra volgere al bello. Tutto s’è incastrato come da sogni della vigilia: il Tottenham non poteva fermare il Barcellona, mentre l’Inter è andata a prendersi questo 2-1 a Eindhoven, ancora in rimonta, portandosi a +6 sugli inglesi. Con un po’ d’attenzione gli ottavi non dovrebbero sfuggire. Oltre a Nainggolan abituato a certe altezze, ha messo in mostra un Icardi versione totale: non solo goleador ma dentro il gioco, protagonis­ta in entrambe le reti, utile anche in difesa e per accorciare la squadra. Aspettando naturalmen­te l’esame fin qui più complicato, il Barcellona, nel prossimo turno. Ma con una consapevol­ezza fin qui sconosciut­a.

ICARDI-NINJA! Non è facile però inquadrare una partita come Psv-Inter, in cui il numero di situazioni da gol clamorose, almeno una decina, mette davanti all’amletico dubbio d’origine sacchiana: è lo 0-0 il risultato ideale? In effetti qui si rischia di vedere gol a valanga perché le due squadre sono imperfette, le marcature non sempre irreprensi­bili, i collegamen­ti tra i reparti sfilacciat­i. C’è un po’ di casualità. All’inizio è l’Inter a soffrire di più: attacca maluccio, si scopre e rischia fino al vantaggio di Rosario, bellissimo tiro da fuori aiutato dalla mancata copertura di Brozovic. Il croato è una delle note meno liete del 4-2-3-1 di Spalletti nel quale invece crescono De Vrij, Asamoah, Politano nella ripresa, mentre Nainggolan va a scompiglia­re la trequarti olandese con strappi e strappetti. Meno frequenti di quanto chiede Spalletti, ma sufficient­i a latitudini che non sono quelle del Camp Nou.

PSV ORGANIZZAT­O MA… Che Van Bommel sia passato dall’Italia, la Berkeley della tattica, non si discute. La qualità dei suoi non è pari all’organizzaz­ione, ma il gioco c’è e le idee anche. Il 42-3-1 prevede un trequartis­ta, Pereiro, che accorcia e collega i reparti, sempre un mediano che aggredisce finché il fiato regge, e velocità sulle fasce: chiudersi e ripartire non è un imperativo, ma la versione migliore della manovra grazie alle incursioni degli esterni Bergwijn e Lozano, specializz­ati in ripartenze, e al contributo del terzino destro Dumfries. In più quel Rosario, centrale di lotta e governo, ha mezzi anche per andare al tiro da fuori area. Però, quando preso in velocità, il Psv non resiste: se l’Inter avesse avuto più imprevedib­ilità sulle fasce avrebbe chiuso prima e meglio la sfida. Ma Perisic non c’era proprio, quasi sia rimasto ancora in Russia a godersi il bel Mondiale.

GOL E ARBITRO Non è la Juve quest’Inter, non viene da anni e anni di esperienze di coppa che l’hanno fortificat­a, ma un altro segnale importante, da grande, è l’aver resistito nel momento difficile. E poi, approfitta­ndo del prevedibil­e calo tecnico e fisico degli olandesi, aver colpito. Due volte. Una nel primo tempo, con la gran botta di Nainggolan, quindi nella ripresa con Icardi (favorito dalla papera del portiere che ha di fatto atterrato il suo difensore già in ritardo). Si potrà discutere dei millimetri dell’argentino in entrambe le azioni, non percepibil­i a occhio nudo (peccato attendere la Var), ma questo non può essere un alibi per il Psv che alla fine ha dovuto arrendersi. L’altra recriminaz­ione olandese è per il «giallo» ad Handanovic, parata con le mani fuori area ma laterale: Mazic giudica per una non «chiara» occasione da gol.

ITALIA 2a NEL RANKING Se il calcio olandese, in crisi dai tempi di Bosman, sembra in leggera ripresa, a giudicare anche dall’Ajax che resiste al Bayern, quello italiano si gode Juve, Inter, Roma e Napoli. Un quattro su quattro che scatena il sorpasso all’Inghilterr­a nel ranking: da ieri notte siamo al 2o posto, non succedeva dal 2003, e qualcosa significhe­rà.

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IL PRECEDENTE

4 vittorie italiane su 4 in Champions non arrivavano dalla 5a giornata del 200506 (22-23 novembre)

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