Lorenzo zoppica ancora «Deciderò solo in pista»
●Preoccupa la posizione di frenata nelle curve a destra: «Mi do il 50-60% delle possibilità di correre». Intanto con Marquez è gelo
Zoppica vistosamente, e si aiuta con le stampelle. A dieci giorni dalla frattura al piede destro rimediata cadendo alla prima curva di Aragon, Jorge Lorenzo lavora duro in vista del debutto della Thailandia in MotoGP. «Ho fatto il possibile per essere qui e correre – esordisce Jorge -: tanto ghiaccio, magnetoterapia per recuperare dall’infiammazione e della frattura… Però solo in moto capirò come si comporterà il piede. Ho provato a indossare lo stivale più usato che avevo, un po’ più flessibile, come uno modificato dall’Alpinestars, ma credo che userò il primo. Mi preoccupa l’appoggio nelle curve a destra: tanti piloti lo fanno con la pianta del piede, io invece sto in punta e spingo proprio sopra al punto della frattura. Per ora mi do il 5060% di farcela».
IRRESPONSABILE Quello che i dieci giorni non hanno invece cambiato è il Lorenzo pensiero su Marc Marquez, ritenuto ancora colpevole della caduta: «Mi ha chiamato il lunedì per sapere come stavo, e la cosa mi ha sorpreso positivamente. Non voglio dire cosa ci siamo detti, ma non sono ipocrita e continuo a pensare la stessa cosa: l’incidente si poteva evitare, Marc è stato irresponsabile e imprudente, e lui lo sa. Non puoi curvare dove ha frenato lui, il suo angolo di piega era incompatibile e infatti è andato lungo. Io ho usato troppo il freno posteriore, avrei dovuto raddrizzare la moto ma sarei finito nella sabbia. Io sto pagando il prezzo, spero che nel futuro non debbano farlo altri piloti». Detto questo, Lorenzo assicura come tra i due «non c’è una guerra», vedremo come evolverà il rapporto in Honda.
NON NE PARLO Sull’incidente, Marquez svicola, limitandosi a dire di «aver chiamato Jorge lunedì per sapere come stava il mio futuro compagno. Lui è rimasto della sua opinione e io della mia, ma non voglio parlarne». Come non commenta quell’«irresponsabile e imprudente» con cui lo ha descritto Lorenzo: «Al telefono lui non me lo ha detto. E a me interessa solo quello». La cosa che conta, per il campione in carica, è fare bene i compiti su questa pista nuova, caratterizzata da una prima parte di lunghi rettilinei e frenate secche in stile Zeltweg, e una seconda più lenta e tortuosa, così da avvicinarsi un po’ di più al 5° Mondiale della classe regina. «Il primo obiettivo è sempre di iniziare il weekend per vincere la gara, vedremo se sarò pronto e quanti rischi dovrò prendermi per riuscirci».
INCOGNITE A distanza di otto mesi dal test di febbraio, quando la Honda era stata la moto da battere, molto è cambiato. «Ma da allora, non solo le moto evolute, ma anche le gomme che useremo adesso sono diverse – spiega Andrea Dovizioso -. Questa è una pista troppo piccola per le moto di oggi, la prima parte non è da interpretare, la seconda è stretta e da seconda marcia. Sarà un weekend strano, con tanti aspetti da gestire che non conosci, tra gomme e cal- do. Partiremo tutti da zero». Con Marquez lontano 72 punti, per Dovi «purtroppo il Mondiale è uno dei miei ultimi pensieri. Mi concentrerò sul fare la mia gara e finora questo atteggiamento ha funzionato. Tutto il lavoro che stiamo facendo è finalizzato sul migliorare la moto. Siamo più forti rispetto al 2017dove abbiamo avuto alti e bassi fino alla fine. Quest’anno siamo partiti subito forte, ci siamo adattati ai regolamenti nuovi, a gomme diverse e siamo sempre riusciti a portare a casa buoni risultati. Ma il vero potenziale si è visto da Brno in
Il ducatista, >che è arrivato in stampelle, resta convinto delle colpe di Marc
>«Ci siamo sentiti al telefono e non mi ha accusato di nulla», ribatte l’iridato della Honda
IL MONDIALE È L’ULTIMO DEI PENSIERI, PENSO ALLA GARA
QUESTA PISTA È TROPPO PICCOLA PER LE MOTO CHE CORRONO OGGI
ANDREA DOVIZIOZO DUCATI
poi. C’è molta più sostanza e gli avversari hanno più paura di noi. Non è questione di essere in forma, ma del lavoro fatto. Anche con le ali: per capire le cose devi sbagliare e prendere le batoste. Sono convinto che gli errori fatti, come a Le Mans e Barcellona, ci abbiano rafforzato, ci potevano mandare in crisi, invece è proprio il contrario».
FRENATA Insomma, crederci sempre, come fa Danilo Petrucci in ottica 2019, quando avrà la Desmo ufficiale: «Degrado e scaldo di più le gomme rispetto a Dovi e Lorenzo, così in Ducati a partire da Misano si sono messi a studiare la cosa e hanno capito che deriva dalla frenata. Arrivo in curva troppo veloce e con una linea un po’ più larga che tende a scaldare le gomme. Ci lavorerò su, cercando di lottare per il 5°posto in campionato: Jorge e Viñales sono a 11 punti, dura ma ci provo».