Dittatura Juve, Udinese k.o.
●Apre Bentancur, chiude CR7: ottava vittoria consecutiva in campionato per la squadra di Allegri che neanche in Champions conosce frenate
Ela Juve va, senza freni né ostacoli, decima vittoria su dieci partite tra campionato e Champions, otto in Serie A e due in Europa. Non era mai successo prima che la Signora all’inizio di stagione facesse dieci su dieci. Una squadra macina-record, questa dell’anno quinto dell’era Allegri. Nel suo «tour» in giro per la provincia italiana la Juventus non gioca, si esibisce, mostra agli umani la sua potenza, semina rassegnazione e raccoglie punti. Lascia che gli avversari si rinchiudano, li illude che possano colpire in contropiede e quando decide che è il momento di imporre la superiore cilindrata, accelera e fugge via. Chi aveva dubbi sulla tenuta psico-caratteriale di Ronaldo ha ricevuto una risposta chiara: asseritamente no, CR7 in campo non si lascia condizionare da niente e nessuno.
IL DANNO E LA BEFFA L’Udinese si è da subito rinserrata negli ultimi 30-40 metri, con nove uomini di movimento sotto palla. La strategia pugilistica del «rannicchiamento» alle corde, con la guardia alta a proteggere il volto. Verso la mezz’ora si è caduti preda del solito inganno, si pensava che sì, forse il fortino di Velazquez avrebbe retto fino all’intervallo, ma la smentita a tali premature riflessioni è arrivata in tempo reale, sotto forma di una ripartenza innescata da Szczesny, portata avanti da Ronaldo e Dybala e rifinita da Cancelo per Bentancur. Azione esemplare nello sviluppo prima verticale (Ronaldo-Dybala) e poi angolare (Cancelo) e massima dimostrazione di cinismo, perché l’Udinese assediata, che lavorava per colpire in contropiede, è stata punita su un contrattacco avviato dal portiere: il danno e la beffa. A stretto giro di orologio, il raddoppio di CR7, uno sfoggio di tecnica e potenza, il tiro come dovrebbe essere, un gesto tecnico da far vedere ai ragazzi fino allo sfinimento.
MINIMA COLPA Se la Juve ha avuto una minima colpa, è stata quella di non andare oltre il 2-0 e di lasciare all’Udinese la chimera del golletto della riapertura del risultato. Lo 0-3 non è arrivato un po’ per la bravura di Scuffet, strepitoso per riflessi in quattro occasioni, e un po’ per la benevolenza degli attaccanti bianconeri, che non hanno infierito. Ronaldo ha goduto della palla della doppietta, una sorta di rigore in movimento, ma non ha angolato a dovere. L’Udinese non è rimasta a guardare, ha scheggiato un palo con Barak, si è mangiata una rete con Lasagna, ci ha provato con Pussetto e con Barak. Lasagna a parte, tre tentativi da fuori, segno che nell’area bianconera non si insinuavano né correnti né spifferi. Bonucci e Chiellini hanno rimbalzato Lasagna e chiunque altro osasse avvicinarsi, una prova di potenza difensiva nel contesto di un mostruoso potenziale offensivo. La partita è stata elementare per svolgimento e lettura, ha vinto la legge del più forte. In svantaggio di due gol Velazquez ha cambiato la formula, è passato dal 4-1-4-1 al 4-2-3-1 e da ultimo al 4-4-2: tentativi formali, niente che abbia intralciato la navigazione juventina. Non c’è tattica oggi che possa fermare la capolista, casomai si potrebbe tentare con un cambio di atteggiamento. Cercansi volontari, probabili suicidi, disposti ad aggredire la Juve per lasciarla un minimo interdetta. Siamo ai confini della realtà. È difficile oggi immaginare che qualcuno in Italia possa inceppare gli ingranaggi della Juve. Forse l’Inter, perché ha una struttura che in qualche modo replica la fisicità juventina, però sono discorsi ipotetici e in ogni caso Juve-Inter è molto in là nel calendario, tra due mesi, il 7 dicembre, quando la Signora potrebbe disporre di un vantaggio tale per cui una frenata non cambierebbe il panorama. Troppo forti, per parafrasare il titolo di un vecchio film di Carlo Verdone. In Serie A non le vinceranno tutte, ma possono andarci vicino. Lasciate ogni speranza voi che inseguite, la possibilità è una sola: che la Juve decida di farsi male da sola, che si aggredisca da sé, preda di una crisi auto-immune. Oggi in Italia soltanto la Juve può fare opposizione alla Juve.
>Esibizione Juve: mostra agli umani la sua potenza, semina rassegnazione...
I friulani limitano i danni grazie alle parate di Scuffet e alla «benevolenza» dei torinesi...