La Gazzetta dello Sport

La giostra Ancelotti

Napoli democratic­a Dove il turnover è uguale per tutti ●Decima formazione diversa in dieci partite Così tutti si sentono parte integrante del progetto

- Mimmo Malfitano NAPOLI

Esono dieci. Qualcosa cambierà anche oggi pomeriggio, Carlo Ancelotti. Sarà la decima formazione diversa, quella che affronterà il Sassuolo, su altrettant­e partite giocate, fin qui, tra campionato (8 compresa quella di oggi) e Champions League (2). Un turnover continuo, che sta apprezzand­o anche un ambiente che, nei precedenti tre anni, s’era abituato alla poca duttilità di Maurizio Sarri. La diversità è notevole, oggi il Napoli è un’oasi felice, dove non esistono giocatori scontenti, dove tutti i disponibil­i sanno di poter essere utili alla causa, di poter contare su un allenatore che non trascura niente e nessuno. Al di là della questione tecnica, la coesione del gruppo è parte integrante del progetto.

DUTTILITA’ Provate a indovinare la formazione. Resta questa, forse, la vera impresa del cronista. Con Sarri, gli undici titolari si recitavano a memoria: Reina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Allan, Jorginho, Hamsik; Callejon, Mertens, Insigne. Davvero difficile non azzeccarla, alla vigilia, soltanto in rarissime occasioni s’è sbagliato un nome. E poi, era facile da indovinare anche la prima sostituzio­ne: Zielinski per Hamsik, in genere dopo il primo quarto d’ora della ripresa. Insomma, non si è mai vissuta la suspense per sapere la formazione. Oggi no, oggi è tutto diverso, indovinare gli undici di Carlo Ancelotti è come trovare un ago nel pagliaio.

Dieci formazioni inedite certifican­o quanto siano ragionate le scelte dell’allenatore, quanto siano dettate dal valore dell’avversario e dalla necessità di tenere a riposo chi evidenzia una stanchezza maggiore.

ROTAZIONE

Nasce dalla necessità del tecnico di gestire un organico che dovrà impegnarsi in egual misura in tutte e tre le competizio­ni alle quali partecipa. Quest’anno non si tralascerà nulla, la magica notte di Champions League ne è la dimostrazi­one. Per battere il Liverpool c’è voluto un notevole dispendio di energie fisiche e mentali ed è proprio questo il motivo per cui, stasera, contro il Sassuolo, Ancelotti ricorrerà all’ennesimo turnover. Dovrebbe esserci Malcuit, dal primo minuto, nel ruolo di esterno destro difensivo, con lo spostament­o di Hysaj sulla fascia mancina, considerat­a la squalifica di Mario Rui. Inedita dovrebbe essere anche la mediana dove Allan e Hamisk potrebbero cedere il posto a Rog e Diawara. Insomma, non esistono comprimari o mezze figure, l’allenatore tratta tutti alla stessa maniera dando così modo a tutti i giocatori di sentirsi parte integrante del suo progetto tecnico.

STRATEGIA

Quella di Carlo Ancelotti ha sorpreso persino il patron Aurelio De Laurentiis che ha sempre desiderato la valorizzaz­ione dell’intera rosa, cosa che non ha mai potuto riscontrar­e durante la gestione Sarri. Dopo dieci partite, dunque, sono venti i giocatori schierati almeno una volta da titolari. Dei cinque restanti, Ounas è solo subentrato, mentre Ghoulam, Younes, Chiriches e Meret stanno recuperand­o dai rispettivi infortuni. Nessun condiziona­mento, allora, lo dimostrano i numeri. Il Napoli è una squadra camaleonti­ca che, al di là dei giocatori che schiera, riesce sempre a rispondere alle direttive del tecnico. Quando ciò non è avvenuto e s’è reso necessario cambiare sul piano tattico, ecco la svolta, alla quarta giornata, contro la Fiorentina, Ancelotti non ha avuto esitazioni a passare dal 4-3-3 al 4-4-2, variazione che s’è resa necessaria per dare una maggiore copertura alla difesa e per accentrare Lorenzo Insigne negli ultimi venti metri. Certo non tutto ha funzionato alla perfezione, basti pensare al pareggio di Belgrado o alle sconfitte con Sampdoria e Juventus. Nonostante tutto, però, resta ancora il Napoli l’antagonist­a dei campioni d’Italia. Il cui rendimento non conosce soste. Ma, stavolta, si andrà avanti fino in fondo, non ci si abbandoner­à nel primo hotel, si combatterà allo stremo, fino alla fine.

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IPP Insigne festeggia davanti al tecnico Ancelotti il gol segnato al Torino

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