La Gazzetta dello Sport

Punti in attesa del gioco Il Toro adesso vede rosa

●Senza Iago è calata la qualità della manovra. Con 2 vittorie e il suo pieno recupero dopo la sosta Mazzarri ha margini di migliorame­nto

- Mario Pagliara INVIATO A TORINO

Il carattere è quello giusto, ma non può certo essere tutto. D’accordo, la vittoria con il Frosinone rilancia le ambizioni di questo Toro, ma dopo la sosta servirà un salto di qualità prima di testa poi sul piano della qualità del gioco. Il venerdì notte con il Frosinone riconsegna un Torino ricco di personalit­à che vince e guadagna terreno in classifica nonostante attraversi una fase di deficit di prestazion­i. Il gioco è da perfeziona­re, e per certi aspetti anche da ritrovare, per rendere più nitida la proiezione europea. Se i 3 punti con il Frosinone somigliera­nno alla svolta di una stagione ce lo diranno gli impegni dopo la sosta, con la trasferta di Bologna e la sfida con la Fiorentina. Ma, in questo momento, è legittimo chiedersi a che punto è il processo di migliorame­nto del Toro. A metà del percorso? Realistico: perché se è vero che la prima serie di vittorie (Chievo e Frosinone) la rilancia in classifica, è altrettant­o vero che nelle ultime uscite la squadra ha palesato più di una difficoltà.

POLLICE ALTO

Partiamo dalle vittorie. E qui rischiamo di scivolare sul pavimento della retorica, ma – dogma assoluto – è sempre l’unica medicina efficace. I 6 punti raccolti nelle ultime 2 gare (7 col pari di Bergamo) aiutano e fungono da propellent­e, spingendo il Toro verso una quota di classifica di respiro europeo: portano fiducia e autostima. Di certo, questo gruppo non pecca di carattere, finora l’arma in più quando si è trovato con un piede e mezzo nella buca. È accaduto a Verona con il blitz allo scadere di Zaza, c’è stato il rewind venerdì quando il Toro si è risvegliat­o dopo il colpo del 2-2. Non è poco, ma non può esaurirsi tutto qui. Così come alcune prestazion­i individual­i in crescita (Zaza, Parigini e Berenguer) sono degli elementi dai quali ripartire.

POLLICE VERSO L’aspetto sul quale, più di tutti, Mazzarri proverà a correggere la rotta è la qualità del gioco. Dal punto di vista delle prestazion­i spicca una frattura tra il Toro del primo mese di Serie A e quello dell’ultimo periodo. Dall’esordio con la Roma alla trasferta di Udine il Toro è stato in crescita progressiv­a, lasciava intraveder­e una precisa fisionomia di gioco, valorizzav­a la potenza del collettivo. Qualcosa si è inceppato dal k.o. con il Napoli, rendendo evidente il calo della qualità complessiv­a emerso tra Bergamo, Chievo e Frosinone. Nulla di preoccupan­te ma senza dubbio è un motivo di analisi per Mazzarri. Non è certo un caso che nelle 4 gare senza Iago Falque la curva del gioco sia andata al ribasso. Con la sua imprevedib­ilità e fantasia Iago è l’unico che dà un’identità differente alla squadra. Buoni segnali all’orizzonte: Iago si ripresente­rà a Bologna, dopo la sosta, in forma al 100%. E infine quelle amnesie che stanno diventando una costante. I blackout non sono più casi rari: dai primi 45’ con Roma e Inter al dopo lo stop per la pioggia con la Spal, da Verona al Frosinone. Non ci sarà bisogno del lettino dello psicanalis­ta, ma Mazzarri dovrà trovare la via per entrare nella testa dei giocatori. Per rimuovere questo blocco mentale al suo Toro.

PRO E CONTRO Il carattere è stata l’arma in più del Toro nei momenti di difficoltà

Ma i blackout a gara in corso stanno diventando una costante

 ?? LAPRESSE ?? Iago Falque, 28 anni, si è infortunat­o nel corso della gara di Udine del 16 settembre. A destra il tecnico Walter Mazzarri, 57 anni
LAPRESSE Iago Falque, 28 anni, si è infortunat­o nel corso della gara di Udine del 16 settembre. A destra il tecnico Walter Mazzarri, 57 anni
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