La Gazzetta dello Sport

MANOLO GABBIADINI

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NATO A CALCINATE (BERGAMO) IL 26 NOVEMBRE 1991

RUOLO ATTACCANTE ALTEZZA 1,86 M PESO 81 KG

Cresciuto nell’Atalanta, Gabbiadini esordisce in prima squadra e in A il 14 marzo 2010. Poi gioca con Cittadella (Serie B 2010-11), Atalanta (‘11-12), Bologna (‘12-13), Sampdoria (‘13-gennaio 15’) e Napoli (fino al gennaio ‘17). Ora è al Southampto­n.

AZZURRO

È secondo con l’Under 21 all’Europeo 2013. Ha 11 presenze e 2 reti con la Nazionale maggiore.

capire come Gabbiadini possa fare la riserva in un club che in Premier si è salvato alla penultima giornata lo scorso anno e anche adesso è al 16° posto. «Non so perché non gioco. La mia situazione è cambiata quando Puel fu esonerato e al suo posto arrivò Pellegrino. Tornai dalla partita con la Svezia e mi mise in panchina perché - parole sue - mi vedeva triste. Una scusa, ovviamente. Ma poi con Hughes la situazione non è cambiata. Non sono mai andato a chiedere spiegazion­i, tanto avrei avuto risposte scontate. Continuo ad allenarmi e quando serve io ci sono. Come a Swansea: entrai nel finale e segnai il gol della salvezza. I tifosi mi vogliono bene, allo stadio cantano sempre un bellissimo coro dedicato a me». Però se avesse saputo che la stagione sarebbe iniziata così... «Avrei valutato meglio le offerte che il mio procurator­e Silvio Pagliari mi aveva sottoposto. Ma io davvero ci tenevo a restare in Premier. Non volevo arrendermi».

OGGI SARRI Se le cose fossero andate diversamen­te a Napoli, però, Manolo non sarebbe qui. E oggi a Southampto­n arriva proprio il Chelsea di Sarri: «Gli stringerò la mano, certo. Non ho nulla contro di lui. Non mi piaceva solo la scarsa consideraz­ione che aveva delle riserve, ma sul campo è davvero eccezional­e. Non ho rancori verso nessuno, scelsi io di lasciare Napoli vista la situazione. Con il presidente ho sempre avuto un ottimo rapporto. Non fui nemmeno fortunato perché dopo l’infortunio di Milik giocai contro la Roma, perdemmo e quasi inevitabil­mente le colpe ricaddero su di me. Mertens segnò nelle partite seguenti e così per me non ci fu spazio. Ma prima di partire feci alcuni gol. Fu brutto lasciare Napoli così, sarei rimasto volentieri. Ma certe valutazion­i le fai sul momento. A posteriori, magari, ragioni in modo diverso. Si è parlato anche tanto del mio ruolo: posso stare in avanti nel 4-4-2 e nel 3-5-2, esterno nel 4-3-3, dietro alla punta nel 4-41-1». Oggi contro Sarri potrebbe addirittur­a essere titolare, per la prima volta in Premier dal 31 marzo. Chissà se Manolo ritroverà prima la continuità in campo o la patente: «Potrò guidare solo a dicembre. È stata una bella lezione anche quella. Il telefono non era collegato al bluetooth della macchina. Ero fermo a un semaforo, ma accanto a me c’era una pattuglia. Sei mesi senza patente anche se la mano che impugnava il telefono era sul volante. Ma in fondo è una piccola cosa: nella vita si supera tutto e io non sono uno che si arrende».

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