Piove sul Real Madrid L’Alaves lo infilza al 95’
●Nel diluvio, i baschi passano con Manu Garcia e raggiungono in testa blancos e Barça. Lopetegui rischia: quarta sconfitta in 11 gare
La faccia di Florentino Perez nel palco di Mendizorroza era più nera del cielo che scaricava pioggia sullo stadio di Vitoria. Il clima dei Paesi Baschi è mutevole, Alaves-Real Madrid era iniziata col sole, la forma dei campioni d’Europa resta stabile al brutto e al Bernabeu è burrasca fissa. Un colpo di testa di Manu Garcia al 95’ ha portato all’Alaves una vittoria che contro il Madrid mancava da 87 anni, dal 1931. Lopetegui ha perso 4 delle sue 11 gare da allenatore dei blancos, il Madrid non segna da quasi 7 ore (409 minuti) e per la terza volta nei suoi gloriosi 116 anni di storia infila 4 partite senza reti: Lopetegui succede nel pericoloso club a Vujadin Boskov (1982) e Amancio (tre anni dopo).
TRE SCONFITTE «Noi allenatori siamo sempre esposti a queste situazioni – ha risposto l’ex ct della Spagna a chi gli chiedeva se rischia l’esonero – però abbiamo l’obbligo di pensare solo a lavorare. Siamo ancora in ottobre, e 10 giorni fa stavamo bene. Dobbiamo recuperare giocatori e tranquillità». Undici giorni disastrosi: 3-0 a Siviglia, 0-0 con l’Atletico, 1-0 a Mosca e a Vitoria. Un punto su 9 in Liga, tonfo europeo nella competizione che il Madrid domina da tre anni e nella quale con Zidane alla guida aveva segnato per 29 partite di fila. Vedremo se Perez darà a Lopetegui il tempo di recuperare giocatori e pace: la pausa internazionale sarà lunga e tormentata.
ATTACCANTI IMPLOSI Lopetegui ha provato lasciando fuori Asensio per giocare col 4-4-2 con Ceballos a sinistra e Benzema e Bale davanti. Il francese dopo un grande inizio di stagione è arrivato a 7 partite senza gol e nell’intervallo ha lasciato il posto a Mariano, fortemente voluto da Lopetegui ma ieri capace di produrre giusto un paio di scintille affogate nella pioggia basca. Bale si era ritirato nell’intervallo del derby: ci avevano detto che non aveva nulla ma a Mosca non è andato, per precauzione. Ieri ha chiesto il cambio al 75’: dopo aver fatto il gesto alla panchina ha però tirato una punizione, non esattamente la cura migliore se uno ha un fastidio all’adduttore. La salute del gallese ci manda in confusione, e forse la cosa vale anche per Lopetegui. E bisogna aggiungere che il gallese finché è stato in campo non è che abbia fatto sfracelli. Al suo posto per il quarto d’ora finale, recupero compreso, è entrato il giovane Vinicius. Un affondo e nulla più.
L’INNOMINABILE Abbiamo così esaurito la carrellata degli attaccanti che dovrebbero cancellare o sostituire i 50 gol a stagione segnati negli ultimi 9 anni dall’Innominabile. Perez non voleva aumentare lo stipendio di Ronaldo e non ha fatto nulla per trattenerlo, perché il rapporto tra i due era sotto zero e perché il Madrid è superiore a tutto e a tutti. Può essere vero a livello filosofico, però questa secca di gol non può non essere correlata all’addio del portoghese di cui alla Casa Blanca è vietato parlare.
CAMBI INUTILI Lopetegui sta pagando l’assenza di Isco, fermato da un’appendicite, e dei due terzini, Carvajal e Marcelo, azzoppati. Il Madrid ieri è partito bene, Laguardia ha salvato su Benzema, poi si è spento. «Abbiamo giocato meglio nella prima che nella seconda parte» ha detto Lopetegui, sancendo che i cambi non hanno apportato nulla. L’Alaves si è difeso con ordine, ha sprecato un contropiede con Jony e punito il fragile colosso blanco nell’ultima azione della gara: angolo, testa di Sobrino, mano di Courtois e colpo vincente di Manu Garcia. Vedremo se la testa dell’uomo più amato a Mendizorrroza butterà giù Lopetegui.