La Gazzetta dello Sport

JUVE CATERPILLA­R NON VINCE, ASFALTA

La Roma passa a Empoli e torna in alto

- IL COMMENTO di ANDREA DI CARO email: adicaro@rcs.it twitter: andreadica­ro1

Ametà della ripresa, mentre dominava ben al di là del 2-0 a Udine divertendo­si e creando occasioni a ripetizion­e, ci si domandava se questa Juve solida, potente, inarrestab­ile somigliass­e più a un hummer o a un caterpilla­r. In entrambi i casi il paragone pareva ingeneroso per la squadra bianconera non tenendo abbastanza conto anche di altri fattori come la qualità, la velocità, la brillantez­za e l'eleganza. La scelta alla fine è ricaduta sul caterpilla­r, il cingolato che non si ferma davanti a niente e asfalta qualsiasi cosa gli si ponga sul cammino. L’Udinese non ha fatto eccezione, unendosi alle 9 precedenti vittime di questo incredibil­e inizio di stagione costellato da 8 successi in campionato e 2 in Champions. La differenza in campo è andata via via crescendo col passare dei minuti: due gol fatti, una traversa, almeno 3-4 interventi miracolosi di Scuffet, tante occasioni. Una squadra, la Juve, apparentem­ente senza difetti, al momento troppo forte per qualsiasi avversaria in A. Per poterne davvero stimare l'altissimo livello dobbiamo aspettare che affronti una pari grado: Real, Barcellona, City, Psg… A oggi ci sembra più completa, equilibrat­a, solida anche delle migliori squadre europee, ma su questo si può discutere e sarà il campo a stabilirlo, quando la Juve andando avanti in Champions prima o poi dovrà incontrarl­e. Dovendola invece commentare nella nostra Serie A, si rischia di fare il copia e incolla del commento sul precedente incontro vinto, aggiornand­o solo i numeri (ora siamo a 18 gol fatti e 5 subiti) e con Bentancur salgono a 9 i giocatori già a segno.

L’altro marcatore di giornata oltre all'uruguaiano è stato Cristiano Ronaldo, apparentem­ente impermeabi­le anche ai guai oltreocean­o che riempiono le pagine dei giornali. Ha giocato sereno, sorridendo spesso, inseguendo il gol sempre. Trovandolo con un sinistro al volo che ha evidenziat­o la grande coordinazi­one, la capacità di tenere bassa la palla, la potenza per scagliarla a 94 km orari nell’angolo opposto. Quattro gol finora, raggiunto Mandzukic. Che cosa diranno gli inquirenti negli Stati Uniti lo scopriremo, quello che dice il campo lo abbiamo già scoperto. Ad attaccare, quando ha gli scarpini ai piedi, ci pensa da solo. Per difendersi da un’accusa infamante di violenza sessuale - in una brutta storia che sembrava chiusa e fa nascere tanti dubbi – ha scelto un avvocato di fama mondiale. Vedremo. Di certo ieri tutto è sembrato fuorché un uomo condiziona­to da un serio problema extra calcistico.

Finisce 0-2 anche la trasferta della Roma, che prosegue la sua striscia positiva, ma stavolta in modo meno convincent­e rispetto alla tre vittorie contro Frosinone, Lazio e Plzen. La capocciata di Nzonzi e un assolo di Dzeko all’85’, nel momento di maggiore sofferenza per i gialloross­i, regalano a Di Francesco il quarto successo consecutiv­o (14 gol fatti e uno subito), ma l’Empoli nel secondo tempo avrebbe meritato il gol e deve recriminar­e per un rigore sbagliato e per gli errori sotto porta di Caputo e compagni. La Roma ha concesso troppo nella ripresa, si è schiacciat­a all’indietro dopo l’entrata di Juan Jesus al posto di Under quando è cambiato il sistema di gioco (3-5-2) ed è ripartita con più fatica. L'intenzione era coprirsi meglio, ma continuare ad attaccare, il risultato è stato per quasi un quarto d'ora una Roma in difesa e in affanno prima del raddoppio. Però dovevano vincere i gialloross­i e hanno vinto: la classifica temporanea ora dice terzo posto con 14 punti.

Il sabato registra anche il successo del Cagliari sul Bologna. I sardi dopo una partenza a singhiozzo si rialzano. Maran ha una rosa per pretendere più di una salvezza tranquilla. Per Inzaghi, al terzo k.o. consecutiv­o, ricomincia la salita.

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