La Gazzetta dello Sport

Lorenzo, niente GP: «Polso ko, rischiare non serve»

●Lo spagnolo, già acciaccato dopo Aragon, ha scoperto dalle radiografi­e una piccola fessura alla fine del radio

- Giovanni Zamagni

La sensazione è che, in cuor suo, avesse già deciso venerdì sera di non correre. Giustament­e, Jorge Lorenzo si è preso un po’ di tempo, ma nonostante la notte sia passata relativame­nte tranquilla, ieri, alle 9.30, ha comunicato ufficialme­nte la sua scelta: «Avevo già detto dopo l’incidente che sarebbe stato molto difficile correre e, purtroppo, è così. Non ha senso rischiare». Jorge, apparentem­ente è sereno, la situazione non è molto differente da venerdì sera, ma c’è una novità. «La caduta è stata brutale, poteva andare molto peggio: sarebbe stato bello non aver nulla di rotto… Nonostante le radiografi­e effettuate in circuito escludesse­ro fratture, io sentivo che il polso sinistro non era posto e per questo ho insistito per andare in ospedale. Dopo qualche ora è arrivato l’esito dell’ecografia e, purtroppo, è stata confermata la mia sensazione: c’è una piccola fessura alla fine del radio» spiega l’entità del suo infortunio, mostrando il polso sinistro, bloccato da un tutore amovibile, che Lorenzo dovrà portare il più possibile. L’obiettivo, naturalmen­te, è tornare a correre in Giappone. «Sì, è quello che vorrei, anche se so che sarà difficile essere al meglio. Il polso sinistro, purtroppo, è un organo delicato per un pilota di moto» conferma.

NIENTE DA PERDERE Da qui la decisione di non tornare in sella alla Ducati: condivisib­ile. Lorenzo era arrivato in Thailandia già infortunat­o al piede destro e dopo essersi fatto male anche al polso sinistro, non aveva senso rischiare. «Se fossi stato in lotta per il titolo, avrei anche potuto provare a prendere qualche punto, facendo delle infiltrazi­oni. Ma non solo il primo posto è lontano (72 punti, n.d.r.) , lo è anche il secondo di Dovizioso (44) e il terzo di Rossi (29): è inutile rischiare» è il suo ragionamen­to. Anche a freddo, Jorge dice di essere sollevato nel sapere che la caduta è stata causata da un problema alla moto e non da un suo errore: «Quando la Ducati mi ha lanciato in aria, non ho capito: ero convinto di aver fatto sempre la stessa traiettori­a e di aver frenato nello stesso modo. Ma non puoi mai essere sicuro: sapere che non è colpa mia mi fa stare più sereno. Ducati sa cosa è successo, sa come risolvere il problema: non accadrà più». Lorenzo si fermerà in Thailandia: «Devo solo tenere a riposo il polso».

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Jorge Lorenzo, 31 anni, in pista ieri con le stampelle MILAGRO

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