L’affondo di Hamilton «Noi migliori nelle scelte»
●Pure Verstappen ha punto le rosse: «Io arbitro del campionato? Ma c’è ancora lotta?»
Il primo schiaffo è partito da Lewis Hamilton, gongolante per la sua pole numero 80, l’ottava stagionale: «In tutte le squadre ci sono uomini validi, ma quando hai la pressione addosso e non puoi sbagliare, noi siamo il miglior team in circolazione». Il secondo è quello che però ha fatto più male, ed è partito da Max Verstappen, che non si è accontentato del terzo posto, ricevuto in dote da una Ferrari in vena di regali. Quando sulla linea del traguardo David Coulthard gli ha chiesto se fosse conscio che sarebbe potuto diventare in corsa un arbitro del campionato, ha risposto così: «Perché c’è ancora battaglia (per il campionato; n.d.r.)? Non ne sono sicuro».
MOSSA SBAGLIATA Al termine di una delle qualifiche più nere della sua storia recente, il Cavallino viene persino deriso dai rivali. «Quando ho visto le loro vetture in corsia box con le gomme intermedie – ha infierito Hamilton – ho intuito che non fosse la mossa giusta». Uno scenario migliore Hamilton forse non se lo sognava neppure: lui primo, dopo essersi preso la rivincita su Bottas, che 7 giorni lo aveva battuto nel giro decisivo a Sochi e qui lasciato a 3 decimi, e l’unico rivale rimasto nella lotta al titolo in fondo, col nono tempo, risalito in quarta fila solo per la penalizzazione (3 posti) inflitta a Ocon, 8°, per non aver rallentato a sufficienza nelle libere dopo lo schianto di Hulkenberg.
HONDA OK È stato un sabato da incorniciare per Grosjean quinto e per la Honda, che ha piazzato nel Q3 Hartley e Gasly, rispettivamente sesto e settimo. Male Daniel Ricciardo, azzoppato da una perdita di potenza: sceso dall’auto ha preso a urlare dentro il casco. Ma l’uomo del giorno resta Hamilton, sempre più re del sabato. «Ottanta pole è un numero incredibile, nemmeno in un milione di anni avrei mai immaginato di poter raggiungere un simile traguardo. Una ventina le ho collezionate anche con la McLaren anche nelle stagioni in cui non vincevo i titoli, ma gli ultimi sei anni sono stati incredibili. Sono orgoglioso di fare parte di un team così».