La Gazzetta dello Sport

INFINITA IN BELGIO E’ a casa: infarto Duquennoy muore a 23 anni

●Era profession­ista in un team belga di seconda divisione. Appena sei mesi fa, il dramma di Goolaerts alla Roubaix

- Ci. sco.

Una morte che lascia sgomenti. Un’altra. Il mondo del ciclismo belga è scosso dall’ennesima tragedia degli ultimi anni: a Jimmy Duquennoy, nato il 9 giugno 1995, forse è stato fatale un infarto nella tarda serata di venerdì. Era nella sua casa di Tournai. Correva per la WB Aqua Protect Veranclass­ic, squadra Profession­al, e nel 2018 si era piazzato due volte al decimo posto: alla Dwars Door Vlandereen e nella prima tappa del Giro di Croazia. Mercoledì aveva corso la semi-classica tedesca Sparkassen Munsterlan­d Giro. «Era il più gioviale, gentile, aperto dei ragazzi. Siamo vicini alla famiglia e ai parenti», ha comunicato il team. Oggi la Parigi-Tours osserverà, al via da Chartres, un minuto di silenzio.

PRECEDENTI Duquennoy aveva partecipat­o anche alla Parigi-Roubaix, conclusa al 56° posto dopo una caduta. E l’ultima edizione della Regina delle classiche, ad aprile, era stata funestata dalla scomparsa del connaziona­le Michael Goolaerts: appena un anno più grande di Duquennoy, tesserato per la Veranda Willems-Crelan, a Goolaerts aveva ceduto il cuore. Ma purtroppo la lista è molto lunga e negli ultimi 15 anni comincia il giorno dopo la morte di

Marco Pantani: è il 15 febbraio 2004 quando Johan Sermon viene colpito da un attacco cardiaco del sonno. Lo stesso destino di Frederiek Nolf, che non si risveglia nel 2009 mentre era in una stanza d’albergo in Qatar: stava partecipan­do alla corsa locale. C’è spesso il cuore al centro di questi decessi, tanto da far venire più di un dubbio sulle regole del Paese in tema di controlli e idoneità fisica per esercitare l’attività sportiva al massimo livello, aspetti su cui per esempio in Italia l’attenzione è massima. Altro esempio: Daan Myngheer aveva 22 anni quando durante il Criterium Internatio­nal 2016 in Corsica era stato colpito da un infarto.

LA CHIAVE

Dal 2017, è il quarto morto per problemi cardiaci. Correva nella Aqua Protect: ultima gara mercoledì in Germania

DRAMMI Pur consideran­do l’alto numero dei ciclisti in Belgio, la quantità delle tragedie impression­a. Anche quando si tratta di cadute (Weylandt al Giro 2011) o impatti contro una moto (Demoitiè alla Gand-Wevelgem 2016) o bus (Matiz Vander Poorten, 2016). Il due volte iridato jr Evenepoel aveva avuto un pensiero per Igor Decraene, pure lui iridato jr a crono, morto suicida nel 2014. Ancora: la morte nel sonno della promessa Bjarne Vanacker, 20 anni; la scomparsa di Jeroen Goeleven, quest’anno, per cause naturale. E sempre un infarto si è portato via nel 2012 Gunter Cuylits, dopo il Giro del Faso.

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Duquennoy era di Tournai, vicino a Roubaix BETTINI

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