Papu-Quagliarella capitani coraggiosi a duello per l’Europa
●●omez vuole spezzare il momento no dell’attacco atalantino, ma il blucerchiato ha fatto 10 gol alla Dea
ZINGONIA (BERGAMO)
Gomez-Quagliarella, che duello. Uno di quelli che si pesano con i gol e con gli assist, ma soprattutto con il carattere. Entrambi con la fascia al braccio e leader di squadre con ambizioni d’Europa, questa sarà la «sfida nella sfida» più importante del match di oggi. Una partita nella quale ci saranno tante storie che si intrecciano l’una con l’altra. Storie di numeri e statistiche (alcune particolari), ma anche di rapporti che portano indietro nel tempo. Precisamente a 8 anni fa. Si parte dal Papu, che proprio contro chi lo lanciò in Serie A nel 2010 conta di interrompere questa striscia negativa della sua Dea. La vittoria manca infatti dal 20 agosto (4-0 al Frosinone), periodo troppo pesante per chi ha iniziato la stagione con obiettivi che nulla hanno a che vedere con gli attuali 6 punti. Di fronte ci sarà Giampaolo, il suo primo allenatore in Italia. E sbirciando una conferenza di 12 mesi fa, non si fatica a comprendere il tipo di rapporto che, ancora oggi, resiste tra i due.
A CATANIA
Campionato 201718, vigilia di Sampdoria - Atalanta del 15 ottobre (3-1 il finale). Così l’allenatore blucerchiato: «Già ai tempi si vedeva che era forte e che lo sarebbe diventato ancor di più». Si torna alla stagione 2010-11: aspettative alte all’inizio, poi l’esonero di Giampaolo il 18 gennaio 2011 dopo 22 punti in 20 partite (al suo posto Simeone). Titolare inamovibile di quel Catania, Gomez chiuse il campionato con 36 presenze, 5 assist e 4 gol. Furono 2 prima dell’arrivo del Cholo, entrambi contro avversari pesanti (Napoli e Inter): «Arrivò con la giusta fame sempre Giampaolo in quella conferenza -. Non sono sorpreso che abbia raggiunto certi livelli». E quel che si diceva ai tempi del Papu è stato poi abbondantemente superato: «È un calciatore fortissimo, uno di quelli che determina». Perché da allora ne ha fatta di strada. E dopo quei centri di Catania durante la gestioneGiampaolo ne ha realizzati altri 49 in
Serie A. Numeri importanti. Quelli che Quagliarella ha sempre garantito segnando ovunque e contro tutti.
STATISTICHE Significativo e particolare il dato che riguarda le sue «vittime preferite». Sembrerà strano, ma due di esse saranno in campo tra poche ore, proprio a Bergamo. Se Gomez in 9 partite ufficiali contro la Sampdoria ha esultato una sola volta (gol decisivo nel successo per 1-0 nel gennaio 2017), Quagliarella ha bucato Atalanta e Doria in ben 20 occasioni. Scherzi del destino... Reti equamente divise: 10 ai bergamaschi in 15 presenze in tutte le competizioni, altrettante ai blucerchiati in 14 sfide. Insieme al Chievo (stesse marcature, ma in 17 incontri), sono le squadre che solitamente castiga senza problemi. Per Quagliarella, ovviamente, impossibile incrementare il bottino contro una Samp della quale oggi è capitano. Certamente ci proverà contro un’Atalanta al momento a -5 e che, in caso di nuova sconfitta, scivolerebbe a -8 allontanandosi sensibilmente dalle zone europee.
DI FRONTE Certezze assolute di Gasperini e Giampaolo, oggi si scambieranno i gagliardetti prima dell’inizio. Stretta di mano di rito, abbracci sinceri. Poi entrambi saranno regolarmente in attacco, chi accanto a Zapata e chi al fianco di Defrel. Obiettivo? Neanche a dirlo: assist, perché no, ma soprattutto il gol. Al momento sono divisi da una sola distanza. Il Papu viaggia a quota tre (doppietta alla prima di campionato contro il Frosinone e momentaneo 1-1 a San Siro con il Milan), il bomber campano è fermo a due (gol al Napoli e alla squadra di Longo). Ancora poche ore e saranno di fronte in una «sfida nella sfida» dal sapore d’Europa. Con l’occasione, a seconda dei punti di vista, di allungare o pareggiare. Ovviamente a suon di assist, gol e carattere.