Metamorfosi Pjanic L’eterno secondo ora si sente invincibile
●Le 100 presenze in bianconero e la cena per celebrare il rinnovo da top con la squadra: in due anni Mire è diventato un totem
La frase è emblematica soprattutto per chi lo conosce bene, compreso il pensiero pregresso. Miralem Pjanic a Udine ha festeggiato le 100 presenze in bianconero e ieri ha voluto dedicare alla ricorrenza una frase poetica: «Per 100 volte ti ho indossata e mi sono sentito invincibile», ha scritto il centrocampista. La scelta dell’aggettivo è significativa: Mire ha cominciato a provare la sensazione di invulnerabilità più o meno un anno e mezzo fa, quando sollevò il primo scudetto targato Madama.
BASTA SECONDO POSTO Quel giorno capì che finalmente si sarebbe tolto l’etichetta di eterno secondo che gli si era appiccicata addosso negli anni giallorossi. Pjanic alla Roma è stato 5 anni ma non era mai riuscito a vincere niente. I suoi anni nella Capitale sono stati coincidenti con l’inizio del dominio bianconero: 5 scudetti di fila per la squadra prima di Antonio Conte e poi di Massimiliano Allegri, per lui 2 secondi posti e la consapevolezza amara della troppa distanza tra i vincitori e i vinti. Per questo ha scelto di cambiare sponda. Voleva sentirsi invincibile e vincente e ci è riuscito: due trofei il primo anno (scudetto e Coppa Italia) e una finale di Champions League (persa con il Real Madrid) e la stessa doppietta il secondo. In due anni sono cambiate mentalità, attitudini e prerogative: Allegri lo aveva voluto per fargli fare il trequartista ma allenandolo ha capito che poteva tirare fuori il meglio facendolo giocare da regista. Il 2017-18 è stato quello della consacrazione: Pjanic è diventato il totem bianconero, ciò che è stato anche un’altra grande P del passato, Pirlo. Uno che detta i tempi in campo ed è una sentenza sulle punizioni. Un leader tecnico nonostante la poca anzianità, un nuovo status che è stato determinante per il rinnovo di contratto. Alla Roma era una lampadina che funzionava a intermittenza, a Torino è diventato un faro che non si spegne mai. Per questo Andrea Agnelli ha acconsentito a svenarsi pur di allontanare le lusinghe dei top club europei: contratto fino al 2023 a cifre da big (salirà fino a 6,5 milioni netti a stagione: alla Roma aveva iniziato con un contratto da 1,8 milioni di euro all’anno). Una firma che vale come un’investitura.
MATURITÀ E LEADERSHIP Per festeggiare il rinnovo, la scorsa settimana Pjanic ha portato a cena tutta la truppa. Molti compagni lo hanno ringraziato via social e quella tavolata giuliva postata da molti è l’emblema dell’unione del gruppo ma an- che di quanto Mire sia integrato e dominante nel nuovo contesto. A Torino ha ritrovato la serenità anche nel privato, con la compagna Josepha (con cui c’era stato un periodo di separazione) e il piccolo Edin, 5 anni, che adora Dybala e quando calcia il pallone prova a essere infallibile come papà. Dal centro si è spostato in una zona più tranquilla, verso la collina. Alla Juventus ha raggiunto la maturità, nella vita e in campo. Ma soprattutto ha scoperto quanto è bello sentirsi invincibile.