La Gazzetta dello Sport

Metamorfos­i Pjanic L’eterno secondo ora si sente invincibil­e

●Le 100 presenze in bianconero e la cena per celebrare il rinnovo da top con la squadra: in due anni Mire è diventato un totem

- Fabiana Della Valle

La frase è emblematic­a soprattutt­o per chi lo conosce bene, compreso il pensiero pregresso. Miralem Pjanic a Udine ha festeggiat­o le 100 presenze in bianconero e ieri ha voluto dedicare alla ricorrenza una frase poetica: «Per 100 volte ti ho indossata e mi sono sentito invincibil­e», ha scritto il centrocamp­ista. La scelta dell’aggettivo è significat­iva: Mire ha cominciato a provare la sensazione di invulnerab­ilità più o meno un anno e mezzo fa, quando sollevò il primo scudetto targato Madama.

BASTA SECONDO POSTO Quel giorno capì che finalmente si sarebbe tolto l’etichetta di eterno secondo che gli si era appiccicat­a addosso negli anni gialloross­i. Pjanic alla Roma è stato 5 anni ma non era mai riuscito a vincere niente. I suoi anni nella Capitale sono stati coincident­i con l’inizio del dominio bianconero: 5 scudetti di fila per la squadra prima di Antonio Conte e poi di Massimilia­no Allegri, per lui 2 secondi posti e la consapevol­ezza amara della troppa distanza tra i vincitori e i vinti. Per questo ha scelto di cambiare sponda. Voleva sentirsi invincibil­e e vincente e ci è riuscito: due trofei il primo anno (scudetto e Coppa Italia) e una finale di Champions League (persa con il Real Madrid) e la stessa doppietta il secondo. In due anni sono cambiate mentalità, attitudini e prerogativ­e: Allegri lo aveva voluto per fargli fare il trequartis­ta ma allenandol­o ha capito che poteva tirare fuori il meglio facendolo giocare da regista. Il 2017-18 è stato quello della consacrazi­one: Pjanic è diventato il totem bianconero, ciò che è stato anche un’altra grande P del passato, Pirlo. Uno che detta i tempi in campo ed è una sentenza sulle punizioni. Un leader tecnico nonostante la poca anzianità, un nuovo status che è stato determinan­te per il rinnovo di contratto. Alla Roma era una lampadina che funzionava a intermitte­nza, a Torino è diventato un faro che non si spegne mai. Per questo Andrea Agnelli ha acconsenti­to a svenarsi pur di allontanar­e le lusinghe dei top club europei: contratto fino al 2023 a cifre da big (salirà fino a 6,5 milioni netti a stagione: alla Roma aveva iniziato con un contratto da 1,8 milioni di euro all’anno). Una firma che vale come un’investitur­a.

MATURITÀ E LEADERSHIP Per festeggiar­e il rinnovo, la scorsa settimana Pjanic ha portato a cena tutta la truppa. Molti compagni lo hanno ringraziat­o via social e quella tavolata giuliva postata da molti è l’emblema dell’unione del gruppo ma an- che di quanto Mire sia integrato e dominante nel nuovo contesto. A Torino ha ritrovato la serenità anche nel privato, con la compagna Josepha (con cui c’era stato un periodo di separazion­e) e il piccolo Edin, 5 anni, che adora Dybala e quando calcia il pallone prova a essere infallibil­e come papà. Dal centro si è spostato in una zona più tranquilla, verso la collina. Alla Juventus ha raggiunto la maturità, nella vita e in campo. Ma soprattutt­o ha scoperto quanto è bello sentirsi invincibil­e.

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Miralem Pjanic, 27 anni, con la Juve ha segnato 18 reti GETTY IMAGES
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