Capolavoro di Insigne È un Napoli avanti tutta
●Sassuolo subito sotto per il gol di Ounas, poi reagisce nella ripresa Ma il genietto napoletano chiude i conti: gli azzurri restano secondi
Ci sono serate che di energie nelle gambe e nella mente ne hai poche e allora bisogna trovare le risorse migliori per vincere la partita contro un avversario che sa stare in campo e non ha nulla da perdere. In un pomeriggio più grigio che azzurro, il Napoli trova il successo con la voglia di emergere di Ounas e poi col piccolo-grande capolavoro di Lorenzo Insigne, che sta giocando la sua stagione migliore. Il piatto che serve Carlo Ancelotti è comunque piacevole da gustare e diverte il pubblico del San Paolo che applaude fragorosamente, e meritatamente, il tecnico all’uscita dal campo. E il nuovo Re di Napoli contraccambia l’applauso e conclude questo ciclo di 7 partite con 5 vittorie (4 in campionato e quella straordinaria con Liverpool) un pari (sfortunato a Belgrado) e quella sconfitta a casa Juve, dalla quale sta cercando di capire come diminuire il gap dalla capolista. Sì, perché nonostante la sconfitta all’Allianz Stadium, questo Napoli continua a essere il più accreditato come anti-Juve nella scorsa scudetto. Perché ha saputo rialzarsi subito da quella sconfitta e perché pure in Europa sta dimostrando grande competitività e affidabilità. Lo stesso Ancelotti aveva detto che ci volevano 8-10 partite per vedere la sua squadra: sono bastate, nonostante un calendario oggettivamente complicato. Perché duttilità tattica e intercambiabilità degli uomini sono ormai stati metabolizzati e tutti i calciatori hanno guadagnato in autostima. Questo non potrà che essere una ulteriore risorsa nel proseguo del campionato. Complimenti anche al Sassuolo di Roberto De Zerbi, che ha saputo rialzarsi in una gara partita male e che - prima della prodezza di Insigne sembrava più che possibile poter raddrizzare.
RIVOLUZIONE AZZURRA Stavolta Ancelotti va davvero oltre, cambiando 8 undicesimi rispetto alla sfida vinta col Liverpool, si fa prima a scrivere i confermati: il portiere Ospina e i centrali difensivi Albiol e Koulibaly. A proposito il senegalese è l’unico ad aver giocato tutte le partite da titolare e sino in fondo. Mentre Ounas diventa il ventunesimo titolare schierato in otto gare di campionato e ricambia la fiducia andando subito in gol. Colpisce l’approccio subito aggressivo di una squadra che ha una mediana inedita, ma giocatori vogliosi di dimostrare di poter essere protagonisti del nuovo progetto di Re Carlo. E proprio l’algerino Ounas, da seconda punta, approfitta di una clamorosa leggerezza in appoggio dietro di Locatelli, unitamente a uno scivolone di Magnani per scagliare un sinistro perentorio di quelli che gonfiano la rete.
CONTROMOSSE DE ZERBI La prima mezz’ora del Sassuolo fa arrabbiare parecchio De Zerbi. Squadra lenta e fallosa, che in mediana perde troppi palloni e non solo per il pressing di Rog e Diawara. Locatelli fatica in costruzione, la scelta di Boga non convince e c’è il solo Djuricic a inventare qualcosa, sostenuto nella catena di destra da Lirola. Il serbo scaglia di destro l’unico tiro in porta che costringe Ospina a una respinta non semplice. Per il resto il Napoli si diverte un po’ a giocare al gatto col topo e non chiude un paio di occasioni buone con Mertens e Ounas. Nella ripresa De Zerbi toglie i peggiori e con Bourabia in mediana e soprattutto Berardi in avanti la musica cambia. Il Napoli fatica un po’ a contenere il ritorno degli emiliani che arrivano parecchie volte alla conclusione, esaltando Ospina che di piede sembra il nuovo Garella fra i pali. Alla fine il colombiano si guadagna gli applausi e conclude la sua prima partita in campionato al San Paolo senza prendere gol. Gli era riuscito anche mercoledì con il Liverpool, ma Firmino e compagni non avevano manco tirato in porta.
TURNOVER Ancelotti cambia otto undicesimi rispetto alla sfida vinta col Liverpool: confermati Ospina Albiol e Koulibaly
CAPOLAVORO INSIGNE Ancelotti corre ai ripari, riuscendo a togliere dal campo Diawara graziato dal secondo giallo da un Di Bello un po’ casalingo (eccessiva l’espulsione di Rogerio nel finale), mentre già è in campo Insigne che da un fortunato rimpallo di Hysaj riceve nella sua mattonella - quella che era di Del Piero - una palla che il suo destro a giro mette lì dove nessun portiere può arrivare. Esplode il San Paolo: comunque c’è da divertirsi.