Toro, ora deve cantare il Gallo
k.o. degli esterni e i cambi tattici hanno penalizzato Belotti. A Bologna inizia un altro campionato
Mazzarri dixit: «Belotti non convocato in Nazionale? Io non guardo mai le scelte degli altri allenatori, penso solo alle mie. È un mio giocatore e con me va in campo, tutto il resto non mi interessa». Venerdì notte, nella pancia dell’Olimpico Grande Torino, il tecnico granata, che da buon condottiere difende sempre i suoi soldati, ha usato tutta la sua diplomazia per evitare commenti sulla decisione di Roberto Mancini di non convocare Andrea Belotti per le prossime due gare degli azzurri. Scelta, in realtà — al di là delle valutazioni personali del c.t. — assolutamente in linea con un rendimento in campo che nelle ultime partite non è stato all’altezza del suo talento.
DIFFICOLTÀ Ma cos’è successo all’uomo simbolo del Toro, che dopo un’estate da protagonista (nove gol in sei amichevoli), culminata con un grande gol ad Anfield contro il Liverpool, ha realizzato una doppietta con il Cosenza in coppa Italia ma poi, in campionato, ha smesso di segnare con regolarità? Un passo indietro: Belotti ha lavorato molto e bene in ritiro a Bormio, dov’era arrivato finalmente con la testa libera dai pensieri del calciomercato. Mazzarri e il suo staff gli hanno cucito addosso una preparazione su misura, perfetta per esaltarne le caratteristiche fisiche e preziosa per farlo arrivare al via del campionato già perfettamente rodato. Poi, però, gli infortuni di alcuni compagni (Soriano e Iago Falque su tutti) e l’integrazione di Zaza (arrivato a Torino a fine mercato e con una forma non paragonabile a quella dei suoi nuovi compagni) negli schemi del tecnico hanno creato problemi pure a lui.
GOL Il Gallo è così andato a segno soltanto a San Siro alla seconda giornata contro l’Inter (realizzando la rete del provvisorio 1-2 ed avviando la rimonta granata) e poi ancora su rigore nell’1-3 casalingo con il Napoli, il 23 settembre scorso. Soltanto nel suo primo anno a Torino — stagione 2015-16 — nelle prime otto giornate Belotti aveva fatto peggio (nessun gol all’attivo).
I numeri, però, raccontano pure di un Gallo maratoneta: oltre dieci chilometri percorsi in media in ogni partita, che ne fanno il quinto calciatore del Toro come distanza percorsa, fra quanti hanno disputato almeno metà delle partite. Di frequente, infatti, anche nell’ultima gara vinta a fatica contro il Frosinone, si è visto in campo Belotti rientrare in fase di non possesso palla per aiutare la mediana e perfino la difesa. Un segnale che conferma come la condizione fisica sia eccellente, anche se poi in attacco talvolta gli sono venuti a mancare i giusti rifornimenti.
COPPIA Il Gallo non segna ora da 309 minuti: l’ultima rete è stata, appunto, quella segnata al Napoli due settimane fa.
Poi, poche occasioni vere per andare a segno, e pure un po’ di malasorte, con il palo colpito in avvio di gara venerdì scorso. Mazzarri ha dovuto fare di necessità virtù, adattando il copione ai protagonisti che aveva a disposizione. Ha optato per otto formazioni diverse in altrettante partite, e questo la dice lunga — per un tecnico poco incline agli esperimenti come lui — la difficoltà avuta in queste prime gare (problemi con la Var a parte) per trovare la quadratura del cerchio sul piano tattico. In una rosa, non va dimenticato, che ha dovuto fare spesso a meno degli esterni titolari, De Silvestri ed Ansaldi, e davanti ha alternato il 3-5-2 al 3-41-2 e al 3-4-2-1, con qualche accenno di 4-4-2. Dopo la sosta, Mazzarri avrà a disposizione il miglior Zaza e, probabilmente, anche Iago Falque rimesso a lucido. A Bologna, dunque, comincerà un altro campionato, con un Gallo di nuovo in versione bomber.