Brescia, la sfida dei Bisoli è risolta da Donnarumma
●Il Padova va in vantaggio, poi nella ripresa è travolto dall’attaccante Il tecnico dei veneti: «Dimitri era contento, ma aveva gli occhi tristi»
Neppure stavolta il papà batte il figlio arrendendosi al secolare conflitto generazionale stavolta applicato al calcio. «Gli ho fatto i complimenti, era contento ma aveva gli occhi tristi», dice Piepaolo Bisoli raccontando l’incontro con Dimitri a fine partita. Chi sta sulla panchina del Padova ha sperato per un tempo di ribaltare la tendenza, poi vede i suoi crollare mentre Corini faceva la mossa giusta: dentro Tremolada, trequartista vero e Bisoli junior, trequartista finto, che torna mediano. Così il fragile Brescia rinasce da se stesso.
BRESCIA BIPOLARE Eppure per 45 minuti è una squadra bloccata: dopo un quarto d’ora incassa il gol di Cappelletti (splendido) e va in confusione. Lento, costruisce poco e con fatica, è pure sfortunato (traversa di Ndoj), ma il Padova non gli concede spazi, anzi spesso lo inchioda nella sua metà campo grazie alla catena di destra Cappelletti-Mazzocco-Clemenza. Nell’intervallo Corini medita sul dogma dell’equilibrio da ricercare sempre e comunque e decide di osare: dentro Tremolada con Bisoli che arretra. La partita cambia, il Brescia trova più qualità, più corsa, più idee. Tonali dialoga meglio se davanti ha uno con i piedi educati e la giocata facile. A Donnarumma e Torregrossa arrivano palle invitanti, gli esterni hanno un nuovo punto di riferimento. Non a caso il pareggio nasce dalla prima azione offensiva: discesa di Sabelli sulla destra, cross per il sinistro di Tremolada che colpisce con perfetta scelta di tempo. È il segnale atteso dal popolo del Rigamonti, il Brescia si libera delle sue paure e sfonda: pennellata di Tonali per la testa di Donnarumma che ruba il tempo a Ceccaroni. Poi diventa tutto più semplice: il capocannoniere si porta a casa il pallone del «triplettista» col rigore e il facile 4-1 su assist di Tremolada. La domanda è: il prossimo Brescia sarà simile a quello del secondo tempo, meno prudente e più creativo? Corini non lascia certezze.
PADOVA SCOMPARSO Il crollo del Padova è qualcosa di inspiegabile, da psicanalisi. Bisoli: «Siamo stati bloccati dalla paura, qualcosa si è inceppato nel cervello». Diagnosi efficace e impietosa. La squadra si è spaventata, è arretrata di 25-30 metri: «Ci dovremo salvare all’ultima giornata». Viva la sincerità di un padre sconfitto.