La Gazzetta dello Sport

Ho visto un Re

Hamilton domina, Vettel solo sesto: corona a un passo

- Andrea Cremonesi INVIATO A SUZUKA (GIAPPONE)

Egiunta l’ora di fare i conti. Non quelli che la Ferrari farà a Maranello tra qualche ora, lontano dai riflettori, per analizzare la serie di errori, tra team e piloti, che hanno vanificato in Giappone anche l’obiettivo minimo, il podio. No, i conti sono quelli legati alle combinazio­ni che possono consentire a Lewis Hamilton, per la quarta volta consecutiv­a sul gradino più alto del podio da quando il Mondiale è ripreso a Spa dopo la pausa estiva, di vincere il titolo iridato già tra due settimane ad Austin. E’ questa la miscela creatasi tra il suo successo e il modesto sesto posto raccolto da Vettel, al termine di una corsa complicata dal contatto all’ottavo giro con Verstappen, che ha ricacciato il ferrarista in fondo al gruppo, costringen­dolo a rimontare. Ora dunque il vantaggio dell’inglese è salito a 67 punti. Stando così le cose, se Lewis dovesse continuare la striscia vincente anche in Texas, su un altro tracciato che lo esalta, come dimostrano le 5 vittorie in 6 edizioni (non ci perde dal 2014) e Vettel salire andare anche solo sul gradino più basso del podio, l’impresa di raggiunger­e Juan Manuel Fangio a quota 5 titoli sarebbe completata. A quota 77 Hamilton non sarebbe più raggiungib­ile con tre gare da disputare e un mese sulla conclusion­e del campionato.

SCATTO Scenario difficile ma non impossibil­e, considerat­a la forza della Mercedes nelle ultime corse, come ha ricordato ancora ieri Toto Wolff: «Siamo andati forte su una pista ultra veloce come Monza, quindi su un cittadino come Singapore, poi a Sochi e qui a Suzuka che costituisc­e un mix di piste come questa. Però adesso dobbiamo restare concentrat­i, basta una gara storta, un ritiro…io penso al trofeo quando ce l’ho in mano, non prima». E si può stare certi che l’idea di un altro fine settimana da padrone intrighi e parecchio Hamilton: «Austin è una pista tradiziona­lmente favorevole per noi, non vedo l’ora di scatenare questa bestia su quella pista». La bestia è, ovviamente, questa W09 che è cresciuta gara dopo gara dopo il sonoro schiaffo rimediato in Belgio dalla Ferrari. «Dopo quella sconfitta ho mandato una email – ricorda Wolff – a tutto il team, dicendo che non avevo nessuna intenzione di perderlo questo mondiale, che non era il caso di mollare. La ricetta vincente? Sviluppo, ricerca, mentalità e divertimen­to».

GIOIA Sia come sia, la Mercedes è stata brava a fornire a Lewis una macchina veloce e robusta, il resto a Suzuka ce l’ha messo il pilota che su una pista vecchia maniera si è esaltato: «Ma perché non ne fanno più di piste di questo tipo? Un divertimen­to ogni attimo. Sognavo una seconda parte di campionato così, ma poi realizzarl­a è un’altra cosa. La Ferrari? Francament­e non mi aspettavo che sbagliasse così tanto, ma non sono problemi mei».

LA GARA Conquistat­a la pole, Hamilton sapeva che se fosse passato al comando dalla prima curva, la sua corsa si sarebbe trasformat­a in una marcia trionfale e così è stato: coperto alle spalle da Bottas, che avrà (forse) modo e tempo di vincere qualche gara a missione compiuta, ha sempliceme­nte dovuto gestire le gomme soffici e medie, senza particolar­i patemi. E ogni tanto per tenere desta l’attenzione su di sé ha chiamato il box, sostenendo di avvertire rumori sinistri. «A parte un po’ di blistering sulle gomme, non c’era niente – ha garantito Wolff – sentiva qualcosa in scalata di marcia, ma abbiamo verificato, nulla». Forse annoiato a un certo punto Lewis se l’è quasi presa con il suo ingegnere Pete Bonnington: «Bono, ti sei preso una pausa? E’ un po’ che non mi tieni informato». E l’unico vero inconvenie­nte Lewis l’ha vissuto dopo la corsa, quando il fotografo brianzolo Alberto Crippa, spinto da un collega, è franato addosso al trofeo del vincitore, distruggen­dolo. Per punizione, Lewis gli ha versato addosso l’intera bottiglia di champagne!

 ??  ?? Il podio: Bottas, il capo meccanico Mercedes, Lewis e Verstappen ●Mercedes imbattibil­e a Suzuka. Seb azzarda, si tocca con Verstappen (3°) e piomba a -67
Il podio: Bottas, il capo meccanico Mercedes, Lewis e Verstappen ●Mercedes imbattibil­e a Suzuka. Seb azzarda, si tocca con Verstappen (3°) e piomba a -67

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