La Gazzetta dello Sport

Venezia col fiatone Brown va negli Usa «Devo curarmi»

●Torino cede al supplement­are e perde il suo coach «Spero di tornare presto». Tra una settimana?

- Davide Chinellato INVIATO A VENEZIA

«Ho un annuncio da fare: devo tornare negli Stati Uniti questa settimana per questioni mediche. Non so quando tornerò, spero presto». Larry Brown deve già fermarsi. Alla quarta partita ufficiale da coach di Torino, il 78enne Hall of Famer rivela, alla fine della conferenza stampa del suo debutto in Serie A (persa 7675 al supplement­are a Venezia) che la sua avventura italiana è in pausa. Brown deve sottoporsi a una nuova procedura medica e a una serie di controlli di routine, conseguenz­a dei problemi estivi che ne avevano ritardato l’arrivo sotto la Mole, avvenuto a fine agosto. La sua assenza non dovrebbe essere lunga (si tratterebb­e di giorni, non di settimane) ma arriva in un momento complicato più che dalle due sconfitte consecutiv­e al supplement­are (quella in casa della Reyer segue quella di Francofort­e, nel debutto in Eurocup), da un calendario che, dopo le due sfide casalinghe di coppa (mercoledì contro il Mornar Bar) e campionato (sabato al PalaVela arriva Trieste), prevede le trasferte a Kazan (il 17 ottobre), Reggio Emilia (il 21), Vilnius (il 24) e Sassari (il 28). La squadra intanto passa al vice Galbiati.

CONDIZIONE Torino a Venezia ha mostrato di essere ancora in ritardo di condizione, con lo stesso Brown, rimasto seduto in panchina per la maggior parte del tempo, ma pronto ad alzarsi in piedi nei momenti caldi, che ha sottolinea­to come ci siano cose da correggere. «Ma sono orgoglioso della mia squadra, perché abbiamo portato al supplement­are Venezia, una delle migliori squadre in circolazio­ne ha detto Brown dopo la partita -. Ci sono delle cose da sistemare, io stesso sto imparando, a cominciare dal gioco e da come vengono arbitrate le partite». Anche Venezia ha problemi da risolvere, a cominciare da condizione fisica e l’intesa di una squadra che sta imparando a conoscersi. «Questa vittoria ci dà energia positiva, visti i problemi fisici che abbiamo» ha sottolinea­to De Raffaele.

PARTITA Venezia ha fatto la differenza quando alle frecce Haynes e Stone ha affiancato le geometrie di Giuri, con Daye capace di accendersi, ma anche di commettere errori importanti e l’acciaccato Watt («Doveva fare il 12°, mi aveva detto che poteva darmi pochi minuti» ha detto De Raffaele) determinan­te sotto canestro. Dopo il primo quarto chiuso avanti da Torino, Venezia ha provato a ribaltare la partita con un 15-0 firmato da Watt, Stone e Daye e un 6/8 dall’arco nel periodo per il 38-35 dell’intervallo. Torino non molla mai, nemmeno quando a 4’51” dalla fine va sotto 62-56, colpita dura da Haynes e in difficoltà per i falli (escono Wilson, McAdoo e Rudd): acciuffa il supplement­are per un’ingenuità di Daye che manda in lunetta Carr per tre liberi dopo che Venezia, proprio dalla lunetta, ha sprecato le chance migliori di chiudere la gara. Nei 5’ extra Torino ha il fiato corto e la Reyer ne approfitta per prendersi la prima vittoria della sua stagione.

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