La Gazzetta dello Sport

Italia immacolata Sono sei su sei Ora test Thailandia

●Azere battute 3-0, Final Six più vicina e coach Mazzanti detta la linea: «Imponiamo il nostro gioco»

- Gian Luca Pasini INVIATO A OSAKA (GIAPPONE)

Pazienza e piedi per terra. Il menù delle azzurre non cambia di tanto anche adesso che siamo nel pieno della seconda fase. Il patto di squadra appare chiaro come il sole (anche di notte) a chiunque guardi in faccia queste ragazze, ma il patto comprende il silenzio e il ragionare giorno per giorno, perché le azzurre sanno che anche dopo sei vittorie su sei in questo Mondiale l’insidia è dietro ogni angolo. Non ti puoi distrarre se vuoi arrivare lontano: e adesso dopo la partita con l’Azerbaigia­n non siamo neppure a metà strada. Ormai chi segue da un po’ i fatti del volley sa che alla pallavolo piace giocare tanto, anzi tantissimo. E per arrivare alla zona medaglie sono necessarie 13 partite (!!) tante quante ne servono a una squadra di club per completare metà della stagione regolare o tante quante se ne giocano in tutti i playoff. Solo che qui 13 partite si giocano in poco più di venti giorni. Quindi testa sulla Thailandia, il prossimo avversario (oggi alle 12.10), piuttosto rognoso. Una partita quasi all’opposto di quella di ieri contro le azere.

SCHEMI «La Thailandia ha un numero impression­ante di schemi offensivi, dovremo essere bravi a limitarle dal punto di vista tattico — spiega Davide Mazzanti, il c.t. dell’Italia, al suo primo Mondiale —. Non dovremo adattarci al loro gioco, ma cercare di imporre il nostro. E quando possibile dare gas e spingere sull’accelerato­re per cercare di mantenere il nostro

cambio palla costante. Quello che ci dà equilibrio». Tradotto: la Thailandia è una squadra che non ha grandi individual­ità fisiche, ma fa della difesa la sua arma migliore. Anche con la Cina – nell’ultima partita della giornata — e prima ancora quando aveva portato al tiebreak Russia e Stati Uniti nella prima fase. «Dovremo avere molta pazienza e imporre il nostro gioco, senza adeguarci al loro», aggiunge Anna Danesi, ancora una delle migliori nella non indimentic­abile partita contro le azere. «In gare come questa — continua la centrale di Conegliano la difficoltà più grande è stata mantenere la testa nella partita, sono arrivati altri tre punti importanti in chiave qualificaz­ione, ma dobbiamo continuare a pensare giorno per giorno. Contro la Thailandia non dovremo commettere l’errore di farci innervosir­e dalle loro difese». «Quando l’avversario è di valore o ti mette in difficoltà — aggiunge Mazzanti — non ci vogliono stimoli esterni, se invece dall’altra parte il livello cala, quella che può venire a mancare è la concentraz­ione che va a intermitte­nza. Devo essere sincero abbiamo fatto un richiamo all’inizio del terzo parziale, perché qualcosa nel secondo non è andato come avevamo programmat­o».

DETTAGLI Sono dettagli visti da fuori, dal momento che l’Italia è partita 8-0 nella terza frazione, ritrovando subito la concentraz­ione che invece, nell’altro girone è venuta a mancare al Brasile che dal 2-0 ha subito la rimonta implacabil­e della Germania alla fine vittoriosa per 3-2. Ora per le brasiliane il rischio di restare fuori dalle prime sei è alto. L’Italia non vuole commettere lo stesso errore nella gara a 4 (vengono promosse le prime 3 di questo girone a 8) con Cina, Usa e Russia, che ha perso la sua attaccante principale, Goncharova. Dicono che a causa di un guaio a una spalla sia già tornata in patria e che per lei il Mondiale sia terminato.

BENTORNATA Invece sul finire della partita contro l’Azerbaigia­n l’Italia ha ritrovato anche Elena Pietrini, almeno per un giro di seconda linea. L’azzurra era stata fuori finora per un problema muscolare agli addominali. Una carta in più nel mazzo dell’Italia nella maratona da giocare sul tavolo mondiale fino a Yokohama (la sede delle Final Four). Anche se sempre con una partita alla volta...

 ??  ?? Miriam Sylla, 23 anni, prova a scardinare il muro azero: alla fine sarà la miglior azzurra con 17 punti AP
Miriam Sylla, 23 anni, prova a scardinare il muro azero: alla fine sarà la miglior azzurra con 17 punti AP

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