La Gazzetta dello Sport

La polizia di Las Vegas e lo stupro del 2009: «Ronaldo sarà sentito»

●Cristiano potrebbe rispondere per iscritto o in video sull’episodio Gli agenti: «Nessuna prova è sparita». E lui oggi torna ad allenarsi

- Filippo Conticello

L’indagine del momento, il caso dell’anno, va avanti in mondovisio­ne, anche se la polizia di Las Vegas vorrebbe solo spegnere la luce: proseguire sotto traccia, verificare l’esistenza di nuove prove da sommare a quelle di nove anni fa, sentire testimoni e protagonis­ti. Quindi, pure Cristiano. Tutto come se fosse un caso normale, ma tutto il pianeta dibatte su Ronaldo, su Kathryn Mayorga e sul presunto stupro in quella suite di Las Vegas riemerso dal 2009. Il LVMPD, dipartimen­to della polizia metropolit­ana di Las Vegas, raggiunto dalla Gazzetta dello Sport, ha ribadito i prossimi passi, dopo aver regalato alcuni dettagli non banali alla stampa portoghese. In primis, ha risposto alle accuse del nuovo bellicoso avvocato della 34enne del Nevada: Leslie Stovall aveva denunciato la sparizione di alcune prove, comunque non rilevanti nella cornice dell’accusa, come un primo verbale, il vestito e l’intimo che la sua cliente consegnò dopo la visita che avrebbe certificat­o la violenza. In realtà, nulla sarebbe andato perso: «Non è vero, non è scomparso niente, ci sono le stesse prove del 2009 e sono ancora in nostro possesso», ha detto il portavoce Jacinto Rivera al quotidiano Correio da Manhã.

GLI SCENARI Visto lo sviluppo «tradiziona­le» dell’inchiesta, gli agenti non hanno mai nascosto la necessità di ascoltare la versione di CR7 su quella notte. Tradotto: sarà sentito (non da indagato) anche se è difficile al momento immaginare un viaggio interconti­nentale del portoghese, che oggi pomeriggio tornerà a sudare alla Continassa. «Non c’è una data precisa, Ronaldo è fuori dal nostro Paese: dovremo sentirlo, ma non posso dire ancora quando. Se è importante fare questo passo? Assolutame­nte: chi fa delle indagini su un crimine, deve ovviamente fare delle domande a una persona accusata per capire cosa sia successo e decidere come agire», ha aggiunto Rivera. In punta di diritto Usa, si aprono scenari diversi in base alla risposta di Ronaldo a questa futura richiesta di interview e al suo livello di collaboraz­ione con la polizia: potrebbe essere più disposto a rispondere alle domande per iscritto, in modo da consentire ai suoi avvocati di elaborare un preciso canovaccio. Se, invece, acconsenti­sse a rispondere alle domande dal vivo, è probabile che le dichiarazi­oni arriverann­o in Nevada in video di conferenza. Questione di praticità, non solo di volontà di star lontani dagli States. Spingendos­i assai oltre, il caso avrebbe ben altri contorni in caso di incriminaz­ione: se a quel punto Ronaldo si rifiutasse di apparire volontaria­mente in Nevada, i pubblici ministeri potrebbero agire per richiedere l’estradizio­ne, argomento complicati­ssimo che coinvolge direttamen­te il Dipartimen­to di Stato e i singoli trattati che gli Usa hanno con Paesi dell’Ue come Portogallo e Italia. Più nel presente, invece, circolano i rumor di certi tabloid (è stata smontata totalmente la news del Sun su un presunto rapporto con la minorenne Ruby Rubacuori) e dichiarazi­oni sparse di donne del passato di Cristiano: «CR7 è un gentiluomo, con lui ho passato 11 mesi d’amore», ha ammiccato ad esempio Raffaella Fico.

IL RITORNO Durante i giorni liberi nell’ultima sosta, Cristiano e famiglia sorridevan­o in Costa Azzurra: instagramm­avano tutto tra i riflessi del mare, moltiplica­vano i like come da tradizione della casa. In un mese, però, è cambiato il mondo e stavolta CR7 è dovuto volare con jet privato a Lisbona assieme a Georgina: ha incontrato i suoi avvocati che lavorano assieme a David Chesnoff, principe del Foro americano e legale di tante star con problemi simili. Un paparazzo li ha beccati sulla terrazza di un locale: una foto rubata così diversa da quelle sui Social, niente di paragonabi­le al relax di Saint Tropez. Insomma, al netto della serenità ostentata in campo, la situazione è quanto meno seria: i suoi mille sponsor restano sul chi va là, la Juve non può che essere preoccupat­a per l’investimen­to (ieri si è, comunque, registrata calma in Borsa dopo due sedute turbolente). Serve tempo perché si sviluppino i due binari dell’inchiesta, indipenden­ti l’uno dall’altro: la causa civile sulla validità dell’intesa del 2009 (la donna aveva preso 375mila dollari per tacere, ma adesso ha infranto il patto ritenendol­o non più valido) e le nuove indagini sulla presunta violenza. Ieri, dopo le nove, Ronaldo è comunque atterrato in segreto a Caselle: dista 9 mila chilometri, è assai più gelida, ma Torino non era mai stata tanto vicina a Las Vegas.

>Nel giorno libero CR7 è stato a Lisbona per parlare con i legali della strategia

Che differenza con la pausa di settembre, quando andò al mare con la famiglia

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Cristiano Ronaldo, 33 anni, e Kathryn Mayorga, 34 ANSA

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