La Gazzetta dello Sport

La sfida di Ventura Salvare il Chievo con gioco e cuore Accordo di 2 anni

●Sintonia con Campedelli. La firma tra l’ex c.t. della Nazionale e i veronesi nella notte o stamattina. C’è un’opzione per il terzo anno

- Alessandro De Pietro VERONA

Ha guardato anche indietro Gianpiero Ventura, prima di dire sì al Chievo. Ha riavvolto il nastro fermandosi a due anni fa, quando respirò a pieni polmoni l’aria pura di Veronello. Ricordi antichi. Pace, silenzio e calcio di qualità. Lui c.t. azzurro, amico di Luca Campedelli che ha sempre definito «presidente lungimiran­te sotto molti punti di vista». Frequentò a lungo quel laboratori­o in passato Ventura, quando il Chievo tracciò una strada che poi imboccaron­o in tanti. E lui ad osservare l’organizzaz­ione difensiva e l’intensità ordinate da Gigi Delneri. Didattico quel Chievo, materia d’ispirazion­e. Ventura è la potente leva mossa da Campedelli per rianimare una squadra ferita fin dall’estate ed incapace di rialzarsi nelle prime 8 partite di campionato. Zittita in partenza dalla penalizzaz­ione e ridotta ai minimi termini da sei sconfitte, quattro di fila. Ma il Chievo è anche storia di rimonte. Come quella firmata da Di Carlo nel 2009, dopo l’esonero di Iachini, guarda caso l’altro profilo sondato prima di riuscire a convincere Ventura.

IL PATTO A CENA A cena, ieri in tarda serata, il patto per la salvezza. La firma nella notte o stamattina presto, quindi di corsa a Veronello per l’allenament­o. Ventura dovrà riconsegna­re certezze ad un gruppo senza troppi punti fermi e accendere quel fuoco sacro che una volta era ovunque. Campedelli ha puntato subito su di lui, dopo una notte di pensieri intrecciat­i fra Verona e Bari. Il sì di massima ieri mattina. Alle otto il Chievo sapeva già in che direzione muoversi, costretto a ragionare a distanza col suo nuovo allenatore aspettando sera ma ancora senza certezze assolute. Deserto Veronello, animato il quartier generale di via Galvani. Fermento e corse continue. Con un quadro tutto da disegnare, dopo le buone intenzioni iniziali. Il castello andava comunque costruito, basandosi sulla parola data e l’ardente desiderio di Ventura di ricomincia­re. Ha voluto una guida decisa il Chievo, annunciand­o alle 12.48 l’esonero di Lorenzo D’Anna che lunedì pomeriggio dopo 24 anni ha dovuto liberare l'armadietto di quella che è stata la sua seconda casa. Serviva altro, soprattutt­o una mano esperta. Ventura ha garantito feroce impegno e abbracciat­o un disegno anche a lungo termine, in attesa di soppesare direttamen­te un organico ritenuto comunque in linea con l’obiettivo della salvezza, se non fosse per l'handicap e l'inizio in salita che rendono la permanenza in A una mezza impresa.

TANTI OUT Anche se la partenza sarà difficile coi vari Cacciatore, Obi, Djordjevic, Giaccherin­i e Tomovic ancora in sospeso. Fuori col Milan, punto di domanda per la ripresa al Bentegodi con l’Atalanta quando sarà già partita chiave. In attesa che la Corte d’Appello tolga anche i 3 punti di penalizzaz­ione dei 15 chiesti a metà luglio dall’accusa. Il Chievo ci spera. Il resto è una tela ancora bianca, fra una difesa a tre usata di recente da Ventura e la storica linea a 4 tracciata un quarto di secolo fa da Malesani. Con due punte vere, con mezzepunte da collocare ma anche un’idea che si sposa perfettame­nte col desiderio di Campedelli di ritrovare quell’anima che ora pare perduta «ma che da qualche parte dovrà pur esserci». Chiamata puntualmen­te dal presidente nei momenti più duri. Come questo. Da qui la scelta di Ventura, di puntare sulla sua voglia di rivalsa che dovrà sposarsi con quella del Chievo. Ricetta semplice in fondo, proprio quel di cui ora han bisogno tutti. Feeling immediato con Ventura, fin dal primo contatto telefonico. Ancor di più al primo colloquio, sensazioni confermate pure ieri sera. Ci crede il Chievo, perché le distanze sono colmabili e il tempo è ancora parecchio. Ventura è il presente ma anche il futuro. Accordo per una stagione mezzo e opzione per la terza. Le scelte di Campedelli si proiettano al lungo periodo. Con la giusta fiducia non c’è scadenza o limite. Cerca ingredient­i semplici il Chievo. Sudore e lavoro, testa e cuore.

>I dettagli discussi a cena Oggi dovrebbe già essere a Veronello per il primo allenament­o

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IPP Gian Piero Ventura, ora 70 anni, visita il Chievo a Veronello nel 2016, ai tempi in cui era c.t. dell’Italia
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