La Gazzetta dello Sport

Moratti: «Calciopoli? Basta rancore con la Juve»

●«Agnelli ha avuto coraggio a propormi per la Federcalci­o Marotta lo vedrei bene in nerazzurro»

- Carlo Angioni MILANO

La fine del rancore con la Juventus per Calciopoli, i motivi del «no» alla corsa federale sponsorizz­ata da Agnelli, uno sguardo da tifoso all’Inter di Luciano Spalletti. Massimo Moratti torna a parlare a qualche giorno dalla rinuncia alla candidatur­a a presidente della Federcalci­o – idea per la verità durata soltanto poche ore – e le sue parole non sono banali. A cominciare da quelle rivolte al presidente della Juve: «Il mio rapporto con Andrea Agnelli è sempre stato civile e affettuoso – ha raccontato l’ex presidente nerazzurro ai microfoni di RMC Sport –: lo conosco da quando era ragazzo. Continuare con la polemica di Calciopoli era anche abbastanza noioso. Fare il mio nome per la candidatur­a in Federcalci­o è stata una cosa molto carina da parte sua e molto coraggiosa. Era un qualche cosa che poteva trovare il disaccordo da parte dei tifosi, invece è stata una mossa molto simpatica che credo possa cancellare le conseguent­i arrabbiatu­re dopo Calciopoli. Rimane la vicenda, ma non rimane il rancore». Dopo il messaggio di pace alla Juve, Moratti spiega anche i motivi della sua rinuncia alla candidatur­a: «Non mi è sembrato giusto accettarla, spazzando via chi invece si era impegnato e aveva raccolto i voti (Gravina, ndr). A proposito di Juve, Moratti parla anche di Marotta e del suo futuro lontano da Torino: «Non mi occupo di queste scelte, ma stimo Marotta. È stato molto capace AP già prima dell’esperienza alla Juve. È equilibrat­o, sa fare bene il proprio mestiere, lo apprezzere­i tantissimo all’Inter».

NERAZZURRI C’è spazio anche per il momento sì della squa- dra di Spalletti: «Dopo le prime partite c’era sicurament­e paura che il campionato potesse essere non all’altezza delle aspettativ­e – continua l’ex numero uno di corso Vittorio Emanuele –. Poi è arrivata la vittoria in Champions contro il Tottenham che ha ridato fiducia e ha rimesso in pista tutte le speranze dei tifosi e della società. L’Inter ha dimostrato di avere carattere, i giocatori ci sono: con umiltà e buon gioco, se riescono finalmente a trovarlo, credo che possano far bene. Con questa Juve così forte è difficile puntare al campionato, ma devono crederci per far bene». Magari spinti dai gol di Icardi: «Mauro è un capitano, ha imparato anche ad esserlo: dà fiducia agli altri, è protettivo nei confronti dei compagni e segna tanti gol».

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Massimo Moratti, 73 anni, alza la Champions 2010 al Bernabeu

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