Parate con i piedi? Il Napoli scopre il gigante Ospina
● Decisivo con Liverpool e Sassuolo, il colombiano è stato accostato al portiere del primo scudetto
Si è soffermato su quel paragone, David Ospina, leggendo le cronache di Napoli-Sassuolo. L’accostamento a Claudio Garella l’ha incuriosito parecchio. E allora ha chiesto all’ufficio stampa del club qualche notizia in più su questo ex protagonista che è parte integrante della storia del Napoli. Gli è stato spiegato che Claudio Garella è stato il portiere del primo scudetto del Napoli, che il suo stile è rimasto inconfondibile e che ancora oggi quando un portiere respinge di piede o d’istinto vengono subito in mente la grandi prodezze di questo gigante dell’area di rigore. Uno che ha raggiunto l’apice della sua carriera in due città che, prima del suo avvento, non avevano mai vinto uno scudetto. Ospina ha saputo che Garellik è stato protagonista a Verona (stagione 198485), assicurando ai veneti il primo e unico titolo italiano della storia del club, contribuendo alla vittoria con una serie di prodezze determinanti. E lo è stato due stagioni dopo, con il Napoli di Diego Maradona, conquistando il secondo scudetto della sua carriera. Insomma, al portiere colombiano l’accostamento è piaciuto. E non gli dispiacerebbe se riuscisse a ripetere le gesta del mitico Garella che col Napoli ha vinto anche una Coppa Italia, nello stesso anno dello scudetto.
CRESCITA Ospina ha avuto un avvio poco convincente. Dopo qualche incertezza nelle prime apparizioni, il numero uno della nazionale colombiana si è preso il Napoli, in attesa di contendersi il posto con il giovane Meret che sta recuperando dall’infortunio al braccio. Intanto, ha vinto il ballottaggio con Orestis Karnezis, l’attuale dodicesimo e portiere della Grecia, mentre non si è ancora posto il problema della rivalità con Meret: al momento, l’esperienza è dalla sua parte. E anche il rendimento, perché nelle ultime partite Ospina è stato per certi versi determinante, ha risolto alcune situazioni in area respingendo di piede e con il corpo sia contro il Liverpool sia contro il Sassuolo. Domenica sera, le sue respinte di piede sono state apprezzate dai tifosi del San Paolo. Quelli di qualche generazione fa non hanno avuto alcun dubbio: «Sì, para proprio come Garella», hanno ricordato in tanti. Paradossalmente, è stato più decisivo contro gli emiliani in campionato che nella gara di Champions League. Salah, Firmino e Mané non hanno avuto una sola possibilità di impensierirlo, braccati come sono stati dai suoi compagni di reparto. A costringerlo agli straordinari, invece, sono stati Berardi e Babacar che l’hanno tenuto sotto pressione per buona parte della ripresa.
FUTURO Il suo ingaggio è stato definito negli ultimi giorni di mercato. Il d.s. Cristiano Giuntoli ha convinto l’Arsenal a cederglielo in prestito. Poi, per il futuro se ne riparlerà a fine stagione. Ospina è arrivato in Europa nel 2008, acquistato dal Nizza. In Costa Azzurra, il portiere colombiano c’è rimasto per ben sei stagioni prima di trasferirsi a Londra, sponda Arsenal. Con i Gunners ha giocato quattro anni, mettendo insieme, però, appena 29 presenze: il primo anno si è alternato con Szczesny e poi, quando il polacco è passato alla Roma, è stato il dodicesimo di Petr Cech. Una lunga inattività, interrotta soltanto da qualche gara nella Coppa di Lega e dagli impegni con la Colombia di cui è il titolare inamovibile: con le sue parate è stato protagonista anche allo scorso Mondiale russo. A Napoli ha avuto la possibilità di sentirsi importante e, al momento, il suo posto sembra inattaccabile. Ancelotti lo sta preferendo a Karnezis che, comunque, non ha demeritato nelle tre presenze sommate in campionato fin qui. La rivalità resta. David Ospina, 30 anni, in uscita bassa su Mohamed Salah nella partita di Champions contro il Liverpool ANSA/GETTY IMAGES ●
L’ex Arsenal ha vinto il ballottaggio con Karnezis, in attesa del ritorno di Meret
«GARELLIK» HA VINTO DUE SCUDETTI: A VERONA E NAPOLI
Claudio Garella, oggi 63enne, in carriera ha vinto due scudetti, quello leggendario del 1984-85 con il Verona e il primo del Napoli con Diego Maradona nel 1986-87. È diventato famoso anche per le sue parate poco «ortodosse», soprattutto con gambe e piedi, e per questo soprannominato Garellik.