Tombolini sposa la proposta Cairo «La chiamata Var è indispensabile»
●L’ex arbitro: «Ogni allenatore dovrebbe avere la possibilità di chiederla. Vi spiego come»
Sì, si può fare. L’ex arbitro Daniele Tombolini è pronto a scommettere che l’introduzione della chiamata Var a favore degli allenatori di Serie A sia diventata una priorità per il sistema calcio e spiega alla Gazzetta in che modo si potrebbe realizzare. È questo il cuore della proposta lanciata dal presidente del Torino, Urbano Cairo, e sostenuta anche dal prossimo presidente federale Gabriele Gravina, per perfezionare e ampliare l’uso della tecnologia nel nostro campionato. E in fondo è quello che - con il sistema del video check– avviene già da anni nel campionato di Superlega della pallavolo avendo contribuito a favorire spettacolo e trasparenza.
Tombolini, la chiamata Var per gli allenatori è un’innovazione possibile?
«Non solo è possibile, ma sono convinto che i tempi siano maturi per realizzarla. Creerebbe spettacolo nello spettacolo, tranquillizzerebbe le squadre, aiuterebbe gli arbitri: sarebbe il completamento della Var».
Come si potrebbe realizzare?
«Scrivendo una sorta di protocollo integrativo per il Var Check, uno schemino chiaro, per creare un sistema che dia la possibilità a ogni squadra di usufruire di una richiesta di Var a frazione di gioco, una nel primo e una nel secondo tempo. Ogni squadra avrebbe a disposizione un bonus di 2 chiamate Var a gara».
A chi spetterebbe chiamare il Var Check?
«La prerogativa sarebbe dell’allenatore o, nel caso in cui fosse stato espulso, passerebbe al suo vice. Se anche il vice fosse a stato allontanato, allora sarebbe il capitano a poter richiamare il Var Check».
Per quali episodi la chiamata Var sarebbe spendibile?
«Per tutti quelli che rientrano in una delle 4 circostanze d’intervento già previste dal protocollo Var: un cartellino rosso, un calcio di rigore, uno scambio di persona e in occasione di un episodio violento. Non si tratterebbe altro che di un ampliamento dell’uso della Var».
Come funzionerebbe la chiamata?
«L’allenatore, il suo vice o il capitano come spiegavo prima, può richiedere un approfondimento su un episodio dubbio nel momento immediatamente successivo all’azione e prima della ripresa del gioco».
A chi il tecnico dovrebbe richiedere l’intervento della Var?
«Al quarto uomo, che gli sta anche fisicamente vicino».
Sarebbe tanto difficile introdurre un’innovazione che sembra anche così di buon senso?
SULL’UTILIZZO DELLA VAR DANIELE TOMBOLINI, 57 anni, marchigiano, è stato uno dei principali arbitri italiani tra gli anni Novanta e Duemila: ha arbitrato per 13 anni in Serie A dirigendo 151 partite fino al congedo nel 2006 quando ha intrapreso una nuova vita da commentatore e imprenditore.
«Sarebbe d’aiuto e di supporto a tutti, dalle squadre agli arbitri. Non c’è nulla di complicato. Basterebbe pochissimo, un protocollo integrativo con un bello schema semplificativo».
Cosa accadrebbe se la chiamata portasse al cambiamento della decisione dell’arbitro?
«Quella squadra non perderebbe il bonus nel tempo. Quindi, se il tecnico chiama la Var e ha ragione mantiene il diritto alla sua chiamata durante il tempo senza perdere il bonus. Le chiamate non sarebbero cumulabili: i tecnici avrebbero una chiamata per ogni tempo e basta. Se un allenatore non ricorre al Var nel primo tempo, non avrà diritto a 2 chiamate nel secondo tempo. Se invece c’è poca attenzione da parte di un tecnico, per cui richiede il Var Check per un episodio che non rientra nei 4 casi d’intervento della Var, quell’allenatore si sarà giocato il bonus concessogli per un tempo di gioco».
E come la mettiamo sul tema degli errori «chiari ed evidenti»?
«Con la chiamata di un allenatore, l’arbitro sarebbe costretto a rivedere l’azione. Sono convinto che gli arbitri si dichiarerebbero disponibili perché con questa aggiunta non si sminuiscono le loro decisioni ma s’implementano, mettendo a tacere malumori e polemiche. Servirà però una preparazione dell’allenatore che sia in grado di capire quando è il momento di richiedere la Var e quando no: quest’innovazione impone una specializzazione dell’allenatore o di chi lo consiglia».
Infine, come si spiega che quest’anno gli arbitri ricorrono così poco alla Var?
«Semplice: pensando di aver ormai acquisito i meccanismi dopo la prima stagione di rodaggio, si è pensato di poter fare a meno di uno come Rosetti. Perché non sostituirlo? É stato commesso un atto di presunzione”.
PER LE SQUADRE UN BONUS DI DUE RICHIESTE UNA PER TEMPO
GLI INTERVENTI ANDREBBERO SOLLECITATI AL QUARTO UOMO
DANIELE TOMBOLINI