La Gazzetta dello Sport

Paco Alcacer il cannoniere mai titolare: «Ora sono felice»

●Lo spagnolo del Dortmund, re dei bomber in Bundesliga, partendo sempre da riserva: «In Germania però gioco»

- Filippo Maria Ricci INVIATO A LAS ROZAS (SPAGNA)

Qui in Spagna l’hanno ribattezza­to Alkaiser. Era tempo che non si vedeva un impatto tanto rapido e spettacola­re come quello di Paco Alcacer a Dortmund. L’attaccante spagnolo si è scrollato di dosso 2 anni di naftalina blaugrana e in 4 partite col Borussia, 3 partendo dalla panchina, ha fatto 7 gol conquistan­do titoli e pubblico in Germania e riconquist­ando nazionale e riconoscim­ento in Spagna. «Ho deciso di lasciare il Barça perché volevo essere felice giocando, cercavo minuti, protagonis­mo. A Barcellona con Messi, Suarez, Dembélé e Coutinho (e prima Neymar, ndr) è difficile trovare spazio: ho parlato con Valverde, ho riflettuto e ho deciso. Essere qui è già tanto. Sono davvero felice». SUL BARCELLONA Qui è Las Rozas, il centro tecnico della Spagna: Alcacer è stato di nuovo convocato dopo 2 anni di assenza. Quando nel 2016 è passato dal Valencia, dove giocava tanto e segnava abbastanza, al Barcellona inizialmen­te è rimasto nel giro. Del Bosque, che l’aveva convocato per primo, nel 2014, l’aveva lasciato a casa dall’Euro ’16 ma Lopetegui l’aveva richiamato all’inizio del suo mandato. Una volta.

POCO SPAZIO Poi aveva smesso di farlo: Paco al Barça non giocava mai, 14 partite da titolare in 2 campionati, la nazionale si è allontanat­a di conseguenz­a. Paco ha provato a farsi largo al Barcellona. Ha accettato anche di muoversi da esterno, in posizione defilata. Territorio poco abituale per lui, cercava di trasformar­e in virtù la necessita, presentata­si un anno fa con l’infortunio di Dembélé. La mossa tecnicamen­te non è nemmeno andata male. Però alla fine con l’arrivo di Coutinho e il rientro del francese lo spazio si è di nuovo ristretto in modo eccessivo: 6 minuti in tutto nelle 4 partite di Champions con Chelsea e Roma, ad esempio.

CARPE DIEM E così quest’estate ha detto sì al Dortmund. Debutto il 14 settembre con l’Eintracht: dentro al 67’ e gol all’88’. Altri 27 minuti e due reti a Leverkusen, titolare e un gol col Monaco in Champions, fino al miracolo di sabato scorso: in poco più di mezz’ora con l’Augsburg Paco ha firmato una tripletta, chiudendo con una punizione magistrale al 96’. Era tanto ispirato che ha chiesto e ottenuto di battere: a Barcellona solo l’idea che potesse pensare o sognare di calciare una punizione pareva balzana. In Bundesliga sinora ha segnato un gol ogni 13 minuti e mezzo, consideran­do anche la Champions uno ogni 24’ e mezzo. Numeri incredibil­i.

FIDUCIA E ADATTAMENT­O «Non so se con maggior spazio e fiducia al Barça avrei potuto far meglio, segnare di più. AFP Non ho la capacità di immaginare il passato riscrivend­olo. Posso solo dire che la fiducia aiuta a far meglio. In Germania mi sono adattato rapidament­e, compatibil­mente alle difficoltà della lingua e del Paese nuovo. Tutti si sono mostrati molto disponibil­i e il fatto di avere con me la famiglia mi sta aiutando molto. Non potevo aspettarmi un inizio migliore, ora non devo fermarmi: sono qui in nazionale e voglio restarci a lungo». Il momento è propizio: Luis Enrique non ha ancora trovato una punta di riferiment­o tra Rodrigo (in difficoltà), Morata (altalenant­e ripresa), Aspas (l’unica costante) e Costa (infortunat­o). La n. 9 è li da prendere, Alcacer lo sa e spera di cavalcare l’onda lunga che da Dortmund l’ha portato a Las Rozas. Intanto la Spagna ha ritrovato un attaccante che pareva perduto.

CON LEO, DEMBÉLÉ SUAREZ, COUTINHO ERA DIFFICILE TROVARE SPAZIO

PACO ALCACER

1 3 , 5

IL NUME RO i minuti che ci sta mettendo Paco Alcacer per segnare in Bundesliga:

6 gol in 81 primi

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Francisco Alcacer, 25 anni, ha giocato con Valencia, Getafe e Barcellona prima di passare al Borussia Dortmund
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