Paco Alcacer il cannoniere mai titolare: «Ora sono felice»
●Lo spagnolo del Dortmund, re dei bomber in Bundesliga, partendo sempre da riserva: «In Germania però gioco»
Qui in Spagna l’hanno ribattezzato Alkaiser. Era tempo che non si vedeva un impatto tanto rapido e spettacolare come quello di Paco Alcacer a Dortmund. L’attaccante spagnolo si è scrollato di dosso 2 anni di naftalina blaugrana e in 4 partite col Borussia, 3 partendo dalla panchina, ha fatto 7 gol conquistando titoli e pubblico in Germania e riconquistando nazionale e riconoscimento in Spagna. «Ho deciso di lasciare il Barça perché volevo essere felice giocando, cercavo minuti, protagonismo. A Barcellona con Messi, Suarez, Dembélé e Coutinho (e prima Neymar, ndr) è difficile trovare spazio: ho parlato con Valverde, ho riflettuto e ho deciso. Essere qui è già tanto. Sono davvero felice». SUL BARCELLONA Qui è Las Rozas, il centro tecnico della Spagna: Alcacer è stato di nuovo convocato dopo 2 anni di assenza. Quando nel 2016 è passato dal Valencia, dove giocava tanto e segnava abbastanza, al Barcellona inizialmente è rimasto nel giro. Del Bosque, che l’aveva convocato per primo, nel 2014, l’aveva lasciato a casa dall’Euro ’16 ma Lopetegui l’aveva richiamato all’inizio del suo mandato. Una volta.
POCO SPAZIO Poi aveva smesso di farlo: Paco al Barça non giocava mai, 14 partite da titolare in 2 campionati, la nazionale si è allontanata di conseguenza. Paco ha provato a farsi largo al Barcellona. Ha accettato anche di muoversi da esterno, in posizione defilata. Territorio poco abituale per lui, cercava di trasformare in virtù la necessita, presentatasi un anno fa con l’infortunio di Dembélé. La mossa tecnicamente non è nemmeno andata male. Però alla fine con l’arrivo di Coutinho e il rientro del francese lo spazio si è di nuovo ristretto in modo eccessivo: 6 minuti in tutto nelle 4 partite di Champions con Chelsea e Roma, ad esempio.
CARPE DIEM E così quest’estate ha detto sì al Dortmund. Debutto il 14 settembre con l’Eintracht: dentro al 67’ e gol all’88’. Altri 27 minuti e due reti a Leverkusen, titolare e un gol col Monaco in Champions, fino al miracolo di sabato scorso: in poco più di mezz’ora con l’Augsburg Paco ha firmato una tripletta, chiudendo con una punizione magistrale al 96’. Era tanto ispirato che ha chiesto e ottenuto di battere: a Barcellona solo l’idea che potesse pensare o sognare di calciare una punizione pareva balzana. In Bundesliga sinora ha segnato un gol ogni 13 minuti e mezzo, considerando anche la Champions uno ogni 24’ e mezzo. Numeri incredibili.
FIDUCIA E ADATTAMENTO «Non so se con maggior spazio e fiducia al Barça avrei potuto far meglio, segnare di più. AFP Non ho la capacità di immaginare il passato riscrivendolo. Posso solo dire che la fiducia aiuta a far meglio. In Germania mi sono adattato rapidamente, compatibilmente alle difficoltà della lingua e del Paese nuovo. Tutti si sono mostrati molto disponibili e il fatto di avere con me la famiglia mi sta aiutando molto. Non potevo aspettarmi un inizio migliore, ora non devo fermarmi: sono qui in nazionale e voglio restarci a lungo». Il momento è propizio: Luis Enrique non ha ancora trovato una punta di riferimento tra Rodrigo (in difficoltà), Morata (altalenante ripresa), Aspas (l’unica costante) e Costa (infortunato). La n. 9 è li da prendere, Alcacer lo sa e spera di cavalcare l’onda lunga che da Dortmund l’ha portato a Las Rozas. Intanto la Spagna ha ritrovato un attaccante che pareva perduto.
CON LEO, DEMBÉLÉ SUAREZ, COUTINHO ERA DIFFICILE TROVARE SPAZIO
PACO ALCACER
1 3 , 5
IL NUME RO i minuti che ci sta mettendo Paco Alcacer per segnare in Bundesliga:
6 gol in 81 primi