La Gazzetta dello Sport

È un teatrino triste Rinviato pure l’Entella «Ci prendono in giro»

●Figc e Lega B ritirano la sospensiva, quindi il Tar del Lazio deciderà solo a fine mese. «E intanto non possiamo giocare»

- Alessandro Catapano MILANO

Ormai, è una «Tarentella». Ridere per non piangere, al punto in cui siamo, è l’unico antidoto. Rinviata a fine mese (il 25?), neppure il Tar del Lazio ieri ha voluto e/o potuto stabilire in quale campionato debba giocare l’Entella. Rinviata, perché Figc e Lega di B hanno rinunciato a chiedere la sospension­e cautelare del provvedime­nto del Collegio di garanzia del Coni, non lasciando altra strada ai giudici che rinviare la questione alla discussion­e nel merito. Fino ad allora, di conseguenz­a, l’Entella non scenderà in campo.

BEFFA Sul perché Federazion­e e Lega abbiano deciso in ultimo di ritirare l’istanza di sospension­e, le spiegazion­i sono contrastan­ti. Per il club, assistito dagli avvocati Ettore e Matilde Chiti, è «solo una tattica dilatoria: vogliono che trascorra altro tempo, per complicare ulteriorme­nte una nostra eventuale riammissio­ne in B». Per Figc e Serie B, invece, erano cessati i «caratteri dell’urgenza», dato che «l’Entella non ha impugnato i provvedime­nti con i quali non avevamo accolto l’istanza di riammissio­ne in Serie B dopo la decisione del Collegio di garanzia». Proviamo a spiegare: dopo la sentenza del Coni, federazion­e e Lega hanno inviato all’Entella due lettere in cui le comunicava­no di non poter accogliere la sua richiesta di riammissio­ne «perché le squadre partecipan­ti al campionato di B sono 19». Poiché Figc e Lega si erano già rivolte al Tar per impugnare PRESIDENTE ENTELLA la sentenza del Coni, il club ha ritenuto di non dover rispondere alle due missive, e ha aspettato la discussion­e del ricorso. Discussion­e che ieri non è avvenuta perché le ricorrenti si sono di fatto ritirate. Una beffa, no?

DANNI Comunque la si pensi, la situazione dell’Entella ormai è kafkiana. Un calvario che avrebbe sfiancato chiunque. Non il presidente Antonio Gozzi, che a fare la fine del signor K., il disgraziat­o protagonis­ta de Il Processo, non ci sta. Ventiquatt­rore prima, per spiegare la situazione in cui si trova, si era calato nei panni del replicante di Blade Runner: «Io ne ho viste cose che voi umani...». «Ma ora siamo andati oltre e io mi sento preso in giro, soprattutt­o dalla Figc — ci racconta — Siamo al paradosso del paradosso: prima ricorre contro il Coni, poi ritira la richiesta, ma non ottempera a una decisione esecutiva ormai da venti giorni. È un atto gravissimo, di cui qualcuno dovrà rispondere, anche in sede penale. I tempi si allungano, non sappiamo quando giocheremo. Ci sono danni incredibil­i per noi: le partite da recuperare aumentano e quando qualcuno deciderà di farci giocare saremo in grande difficoltà tecnica».

CORTOCIRCU­ITO Non è mettere le mani avanti, ma certificar­e una realtà che col passare dei giorni si complica, anziché avvicinare una soluzione. Il combinato Entella/format/ripescaggi ha prodotto un cortocircu­ito che nemmeno il decreto varato dal Consiglio dei ministri ha risolto. Anzi, c’è il rischio concreto che il testo governativ­o finisca per sovrapporr­e il piano sportivo a quello amministra­tivo. Le cinque società in ballo potrebbero prendere direzioni diverse. Ternana e Novara hanno già scelto di abbandonar­e il filone sportivo e rivolgersi al Tar, dove dovrebbero comparire il 23 ottobre. Catania, Pro Vercelli e Siena sciogliera­nno le riserve entro questa settimana, ma non è escluso che alla fine optino per un ricorso alla Corte d’appello federale, fissato per il 25. Con il rischio di trovarsi di fronte a un dilemma atroce: se dovessero arrivare pronunciam­enti di segno opposto, quale prevarrebb­e, lo sportivo o l’amministra­tivo? Senza contare che la Pro Vercelli domani potrebbe avere un responso dal Consiglio di Stato anche sulla questione di quali società eventualme­nte ripescare, che il Collegio ha dichiarato «improcedib­ile». Se dovesse rispedire la materia al Coni, chiedendog­li di pronunciar­si nel merito, arriveremm­o al paradosso di avere una sentenza sulle squadre da ripescare, senza sapere se si possono ripescare. Gabriele Gravina, oggi in qualità di presidente della Lega Pro, dal 22 come numero uno federale, ha perso la pazienza. Ieri la Lega Pro si è costituita nei giudizi al Tar, «per giungere a una decisione nel minor tempo possibile così da limitare i danni per le nostre associate».

È UN ATTO GRAVISSIMO, VOGLIONO FARCI PERDERE TEMPO

ANTONIO GOZZI

LO SCENARIO Mossa «strategica» di Federcalci­o e Lega che motivano così: «Non impugnati i provvedime­nti presi contro il Coni»

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LAPRESSE Antonio Gozzi, 64 anni, imprendito­re e presidente dell’Entella dal 2007

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