Ghedina: «Le piste di Cortina sono all’altezza dei Giochi»
●L’ex azzurro: «Sarebbe bellissimo realizzare questo sogno. Vorrei che gli atleti fossero più liberi di godersi l’atmosfera»
L’ex discesista azzurro Kristian Ghedina, già testimonial dei Mondiali di sci a Cortina del 2021, è entusiasta della candidatura della sua città, insieme a Milano.
Che effetto fa?
«Peccato non essere più un atleta e non potersi qualificare, mi piacerebbe tantissimo. Sono davvero contento, è una bella cosa per noi, per tutto il territorio. Sarebbe bellissimo realizzare questo sogno olimpico».
Che ne pensa della candidatura di due città insieme?
«Da una parte è strano, perché non è usuale che succeda. Dall’altra è l’unico modo per sostenere l’organizzazione di un evento che è sempre più grande, l’Olimpiade non è più come quella di Cortina ’56. E’ necessaria una capienza alberghiemolto ra, una logistica, superiori. E in fondo Milano e Cortina non sono poi così lontane, ci sono state Olimpiadi con sedi molto più distanti tra loro. Certo, sarebbe bello avere tutto molto concentrato, ma ormai è da tempo che non è più così».
Cortina ospiterà lo sci.
«Le piste che stanno completando per i Mondiali sono bellissime, sono convinto che siano all’altezza di un’Olimpiade. E gareggiare qui piace sempre a tutti».
Le piacciono le piste che stanno completando per i Mondiali?
«Tantissimo, ma non so se le proverò. La pista maschile è 33 PODI IN COPPA DEL MONDO impegnativa, con un paio di passaggi belli duri. Non so se ho più il fisico per provarci (ride)».
Cambierebbe qualcosa rispetto alle Olimpiadi che ha disputato?
«Io ho sempre lamentato il fatto che era impossibile riuscire a godersi l’evento, da atleti. Diventavi lo strumento dell’organizzazione, degli sponsor, dei giornalisti, impegnato in eventi. Secondo me l’atleta deve essere sempre al centro, deve avere spazio e libertà. A me ha sempre stressato il fatto di non poter fare quello che volevo, che era impossibile andare in giro tranquilli. Mi piacerebbe che si facesse qualcosa in questa direzione».
LA DOPPIA SEDE DEI GIOCHI CI STA NON E’ PIÙ UNA SCELTA INUSUALE
Le avversarie si chiamano Calgary e Stoccolma, che ne dice?
«Conosco di più Calgary, anche se all’Olimpiade 1988 non c’ero, ma spesso siamo passati di lì prima delle gare di Lake Louise. E’ una città molto forte, che ha una tradizione importante di sport invernali, come d’altra parte Stoccolma. Le scelte sulla sede sono sempre legate a fattori politici-economici, però sono entrambe città che hanno una storia all’altezza, che hanno già impianti e piste. Non come Sochi, dove hanno dovuto creare tutto dal nulla».
KRISTIAN GHEDINA