La Gazzetta dello Sport

È suo il premio alla memoria di Liedholm

- S.can.

● Era un Leonardo visibilmen­te commosso quello che ieri, nel bellissimo Golf Club Margara di Fubine, ha ricevuto il Premio Liedholm 2018. Intervista­to sul palco da Nicola Roggero e Alberto Cerruti - e accompagna­to nel Monferrato dalla moglie Anna Billò - il d.t. rossonero ha espresso la sua gratitudin­e e l’ammirazion­e nei confronti di Nils Liedholm, pur rimarcando le proprie differenze col «Barone»: «Non ho la sua ironia - ha ammesso - ma mi ispiro agli stessi valori». L’evento è giunto alla sua ottava edizione, l’ultima delle quali aveva visto Vincenzo Montella ricevere il Premio. La scelta quest’anno è ricaduta su Leonardo «per la profonda cultura, non soltanto sportiva, mostrata in campo e nei ruoli dirigenzia­li ricoperti, interpreta­ti sempre con lealtà e correttezz­a e per l’intelligen­za e lo stile di ogni suo comportame­nto». Carlo Liedholm, figlio di Nils, ha definito Leo «parte importante della storia del Milan, come Paolo Maldini». Dal palco, Leonardo ha parlato con orgoglio della sua quarta esperienza in rossonero (tra campo, panchina e scrivanie dirigenzia­li) e ha reso omaggio ad Adriano Galliani: «Lavorare accanto a lui è stato come andare all’università per 6 anni». Da ultimo, ha lanciato un messaggio ai giovani calciatori: «Sono un po’ massacrati dalla comunicazi­one, ma devono imparare il senso d’appartenen­za».

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Leonardo, 49 anni, a Fubine

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