La Gazzetta dello Sport

Falsa partenza Ma ora Caldara ha fame di Milan

●Era il più atteso con Higuain, ma inseriment­o e infortuni hanno frenato Mattia: corre per il derby

- Marco Fallisi MILANO

Tutte le storie hanno un inizio, ma quello di Mattia Caldara al Milan somiglia più che altro a un lunghissim­o stand-by. Esattament­e 70 giorni fa, Mattia sventolava la maglia numero 33 da una terrazza nel cuore di Milano, con il Duomo di fronte e svariate centinaia di tifosi sotto a cantare e applaudire. Con lui c’era quel Gonzalo Higuain arrivato via Torino grazie (anche) a un effetto domino provocato dallo sbarco di Ronaldo alla Juve. Le tessere si erano incastrate in maniera imprevedib­ile anche in difesa, dove il ritorno di Bonucci in bianconero aveva spalancato le porte al 24enne di Bergamo che aveva fatto le fortune dell’Atalanta di Gasp. Per più di un tifoso, nel pianeta rossonero, il vero affare era stato assicurars­i Mattia: con lui e Roma magnoli la difesa è a posto per i prossimi dieci anni, si ragionava sui social. Due mesi dopo, il bilancio della coppia d’oro è fermo a 90 minuti in Lussemburg­o, sul campo del Dudelange: l’inizio di Caldara si è tramutato in un non-inizio.

CAPITOLO I: LO STUDIO «Tanti compagni si rilassano coi videogioch­i, io preferisco starmene un po’ da solo, con un buon libro», raccontava Mattia nella p rima confe renza stampa da milanista. Gli piace Dostoevski­j ● I minuti giocati da Caldara in rossonero: l’ex difensore dell’Atalanta è stato schierato da titolare col Dudelange, sua unica apparizion­e nel Milan da quando è arrivato a Milanello, oltre a resettare il sistema (la stagione si era aperta alla Continassa, agli ordini di Allegri) ha dovuto applicarsi nella lettura dei manuali di difesa a quattro, come richiesto da Gattuso: «Viene da una cultura calcistica completame­nte diversa e non sarebbe giusto buttarlo nel frullatore, per giocare come vogliamo ogni meccanismo deve funzionare alla perfezione». Mattia ha studiato e aspettato il suo momento; nella prima (e unica) uscita ufficiale in rossonero aveva convinto in marcatura, meno in impostazio­ne. Questione di tempi e di intesa da affinare: anche agli amici che giocano insieme al parco per la prima volta serve tempo per conoscersi, direbbe Rino.

CAPITOLO II: I MUSCOLI A frenare l’inseriment­o, poi, ci si è messo un principio di pubalgia - niente di più rognoso - che lo tiene ai box dalla seconda metà di settembre. Non ha perso il sorriso, Mattia, che ha applaudito il tris al Chievo prima dalla tribuna di San Siro a fianco dell’ex compagno in nerazzurro Conti e poi su Instagram, dove è tornato a postare dopo due settimane di silenzio. Soprattutt­o, non ha perso la fame di Milan, anzi. I segnali che arrivano da Milanello sono benauguran­ti: PHOTOVIEWS ieri Caldara si è allenato e ha ripreso a correre, anche se ancora non si è unito al gruppo. Con nove giorni a disposizio­ne, a questo punto, l’obiettivo è quello di conciliare l’utile al dilettevol­e e rilassarsi leggendo. Il proprio nome sulla lista dei convocati per la sfida con l’Inter e poi sperare in un finale a sorpresa. CRISTIAN ZAPATA

32 anni, colombiano, al Milan dal 2012-13. Esordio in Europa League con l’Olympiacos, ha giocato pure con il Chievo AFP

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Mattia Caldara, 24 anni, prima stagione con il Milan
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