La Gazzetta dello Sport

E’ un Toro Argentino

Lautaro, che festa con la Seleccion L’Inter se lo gode

- Carlo Angioni MILANO Mauro Icardi, 25, ieri allo stadio

●Primo gol in nazionale nel 4-0 contro l’Iraq. L’attaccante: «Serve vincere per migliorare»

Dodici minuti per segnare alla prima da titolare a San Siro il 29 settembre. Diciotto minuti per segnare alla prima da titolare con l’Argentina ieri. Lautaro Martinez è uno che ha fretta, tanta fretta. A Riad, in Arabia Saudita, nell’amichevole vinta 4-0 dalla giovane Seleccion di Scaloni contro il modesto Iraq, l’attaccante dell’Inter ha dimostrato ancora una volta di saperci fare. Aveva giocato solamente 31 minuti in nazionale nel disgraziat­issimo 6-1 beccato dalla Spagna, a Madrid, lo scorso marzo. Era rimasto fuori (con grande delusione) da Russia 2018. Poi alla prima convocazio­ne del nuovo corso, a inizio settembre negli Stati Uniti, era stato costretto a fermarsi per il malanno al polpaccio e guardare la prima amichevole dalla tribuna. Ora, finalmente, ecco la prima gioia. Arrivata anche stavolta con un colpo di testa, lui che non è il prototipo dell’attaccante aereo (è alto solo 1,74) ma che con la cabeza ci sa comunque fare, come dimostrato già dal gol segnato in mezzo alla difesa di giganti del Cagliari. Azione avviata da Dybala, cross telecomand­ato dalla sinistra di Marcos Acuña e colpo di testa vincente di Lautaro in anticipo sulla difesa irachena: un gol già visto, come si sono affrettati a sottolinea­re in Argentina. Il Toro e Acuña giocavano insieme nel Racing di Avellaneda e la prima rete di Lautaro, nella Primera Division 2016 contro l’Huracan, arrivò esattament­e nello stesso modo.

CHE NOTTE Nel poker di Riad, chiuso da Roberto Pereyra (ex Udinese e Juve oggi al Watford), dal fiorentino German Pezzella e da Franco Cervi (Benfica), anche loro in gol per la prima volta con la Seleccion, Lautaro è stato uno dei più positivi, rimanendo in campo per 58 minuti prima di lasciare il posto all’altro viola Giovanni Simeone. Senza l’amico Mauro Icardi, preservato per la super amichevole di martedì prossimo contro il Brasile di Joao Miranda e ieri in tribuna, ma accanto a Paulo Dybala (in campo per tutti i 90’: suo l’assist per Pereyra, è stato uno dei migliori dell’Argentina), il Toro si è speso tanto ed è stato uno dei più festeggiat­i a fine partita: «Segnare al debutto da titolare è stato molto importante – ha detto il 21enne di Bahia Blanca –. Queste partite servono per prendere confidenza con i compagni, per conoscersi meglio. Mi sentivo molto bene, anche se il campo non aiutava: era lento e secco, c’era molto caldo, ecco perché ci sono state delle giocate lente. È importante aver vinto: le vittorie aiutano per le partite che verranno. Stiamo facendo un grande lavoro con Scaloni, ci stiamo applicando sulle sue idee ed è importante cominciare così». Martedì c’è l’esame con il Brasile. Lautaro tornerà in panchina e lascerà il posto a Maurito, come all’Inter: «La Seleçao è un avversario molto difficile: studieremo il loro modo di giocare, daremo il massimo».

LA PARTITA Segna il fiorentino Pezzella, Dybala il migliore però rimane a secco Icardi in tribuna: giocherà col Brasile

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Lautaro Martinez, 21 anni, mostra le corna dopo il gol agli iracheni
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