Il bello dell’apnea «Allena il fiato e sarai lucido»
●Il nutrizionista del respiro Maric: «Lavorare senza ossigeno migliora la performance»
Soltanto lui può spiegare come si possono «battere» tutti i record. Solo Mike Maric, il nutrizionista del respiro — è la definizione che dà di se stesso — è in grado di dire se tutti i primati della storia sportiva, attuali e del passato avrebbero potuto essere ancora migliori. Come? Insegnando agli atleti a scoprire le grandi possibilità inespresse della loro respirazione partendo da un numero emblematico: l’essere umano usa solamente il 50% del proprio potenziale respiratorio.
LUCIDITÀ COL RESPIRO «L’obiettivo è allenare il fiato per avere più lucidità nei momenti critici», spiega Maric, campione del mondo di apnea nel 2004 (specialità jump blue) e protagonista, insieme con l’olimpionico della ginnastica Igor Cassina (sbarra, ad Atene 2004), dell’evento in programma oggi, alle 10.30, a Palazzo Geremia. «Allenare la zona di discomfort dà frutti nella performance. Per gli atleti, ma non solo, è necessario imparare a calibrare la respirazione: quei secondi di recupero sono fondamentali per riprendere il controllo del tuo corpo e piazzare la stoccata vincente». Milanese, classe 1973, docente di Scienze identificative forensi all’Università di Pavia, Maric, teorico delle tre R (Respirare, Rilassarsi e Ritrovarsi), è diventato il riferimento per atleti di livello internazionale come, tra gli altri, Federica Pellegrini, Filippo Magnini, lo stesso Cassina, Sara Cardin e Paolo Pizzo. Nel suo libro «La scienza del respiro», Maric spiegava, tra l’altro, un concetto tanto elementare quanto imprescindibile: l’uomo, che respira mediamente 20mila volte in un giorno, può resistere senza cibo per venti giorni, senza bere per dieci, ma non può restare in apnea per più di pochi minuti. Eppure, nonostante la respirazione rappresenti il primo fabbisogno fisiologico necessario alla sopravvivenza umana, è anche quello più sottovalutato.